September 17, 2013, 4:20 pm
Steve Benen notes that Republicans have been completely wrong about the U.S. economy three times in the past two decades — about Clinton, Bush, and Obama — but haven’t changed their doctrine a bit.
I think it’s worth pointing out, however, that the third time was a bit different — although just as devastating — from the first two.
In round 1, Republicans predicted disaster from Clinton’s move to raise taxes on the 1 percent. What followed was a remarkable boom. Their faith in the crucial importance of not taxing rich people remained unchanged.
In round 2, Republicans predicted a huge boom from Bush’s tax cuts for the 1 percent. What followed was a weak recovery, followed by a huge financial crisis. Their faith in the crucial importance of not taxing rich people — and not regulating the financial industry — remained unchanged.
In round 3, Republicans predicted poor economic performance under Obama. And to be fair, the economy has not done particularly well. The crucial point, however, is the nature of the poor performance. Republicans confidently predicted Weimar 2.0 — soaring interest rates and inflation. They lambasted not just Obama but Bernanke — in fact, their attacks on Fed policy had more passion than their attacks on the stimulus, which after all didn’t last long. What actually happened, of course, was low inflation and low interest rates. Their faith in the crucial importance of not taxing rich people, not spending to help the less fortunate, and not printing money under any circumstances, remained unchanged.
The thing is, there’s no accountability — and not just in the minds of the general public. The other day I found myself talking to a currency trader, who lamented the fact that all the experts had been wrong — they’d all predicted runaway inflation and a collapse of the dollar. The point was that even this guy believed that the people who have been consistently wrong about everything for decades are the “experts”; somehow they retain that reputation despite their record.
Is it too early for a drink?
Tre strikes, guarda un po’, e si sta ancora giocando la stessa partita [1]
Steve Benen osserva che i repubblicani hanno avuto completamente torto per tre volte negli ultimi due decenni sull’economia americana – con Clinton, con Bush e con Obama – ma non hanno cambiato neanche un po’ la loro dottrina.
Penso che sia il caso di considerare, tuttavia, che la terza volta è stato un po’ diverso – sebbene altrettanto devastante – delle prime due.
Nel primo tempo, i repubblicani predissero un disastro dalla scelta di Clinton di elevare le tasse sull’1 per cento dei più ricchi. Quello che venne di seguito fu una considerevole espansione. La loro fiducia sulla importanza cruciale di non tassare i ricchi restò immutata.
Nel secondo tempo i repubblicani predissero un grande boom come conseguenza dei tagli alle tasse dell’1 per cento dei più ricchi da parte di Bush. Quello che venne fu una debole ripresa, seguita da una ampia crisi finanziaria. La loro fiducia nell’importanza cruciale del non tassare le persone ricche – e di non regolamentare il sistema finanziario – rimase immutata.
Nel terzo tempo i repubblicani predissero una modesta prestazione dell’economia sotto Obama. E, ad esser giusti, l’economia non è andata particolarmente bene. Il punto cruciale, tuttavia, è la natura di questa modesta prestazione. I repubblicani predissero con sicurezza una seconda Weimar – tassi di interesse ed inflazione alle stelle. I repubblicani fustigarono non solo Obama ma Bernanke – di fatto, i loro attacchi alla politica della Fed furono più appassionati dei loro attacchi alle misure di sostegno, che dopo tutto non durarono a lungo. Quello che accadde, naturalmente, fu una bassa inflazione e bassi tassi di interesse. La loro fiducia nell’importanza cruciale del non tassare le persone ricche, nel non spendere per aiutare i meno fortunati e nel non stampare moneta in nessuna circostanza, rimase immutata.
Il fatto è che non si deve rispondere di niente – e questa non è solo la convinzione dell’opinione pubblica. L’altro giorno mi sono ritrovato a parlare con un operatore di valute, che si lamentava del fatto che tutti gli esperti avevano avuto torto – essi avevano tutti previsto una inflazione fuori controllo ed un collasso del dollaro. Il punto era che persino questo individuo credeva che coloro che avevano regolarmente sbagliato quasi su tutto per decenni fossero “gli esperti”; per qualche ragione essi conservavano la loro reputazione nonostante le loro prestazioni.
E’ troppo presto per un drink [2]?
[1] Lo “strike” è un punto segnato dal lanciatore in un partita di baseball. Dopo tre strikes il lanciatore ottiene la eliminazione del battitore (quello con la mazza). Il senso è che, nella vicenda politica raccontata dal post, il battitore politico repubblicano che ha subito in pratica tre strikes, anziché essere eliminato continua la stessa partita.
[2] Ovvero, mi pare, non resta che berci qualcosa sopra.
By mm
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