Blog di Krugman

Credibilità fino in fondo (7 ottobre 2013)

 

October 7, 2013, 10:01 am

Credibility All The Way Down

Ken Rogoff has responded to Simon Wren-Lewis and yours truly, and I’m glad to see that he’s taking the analytical questions we raised seriously. I guess it won’t surprise readers, however, to learn that I don’t find the response adequate.

Let me make four points.

1. Since Rogoff seems to have decided to mention my excessive pessimism about euro survival as often as possible, I think it’s important to be clear about what I got wrong. As far as I can tell, I was right about the straight economics: internal devaluation has proved every bit as difficult and costly as I (and many others) warned it would. What has come as a surprise is the politics — the incredible willingness of southern European countries to suffer mass unemployment, year after year, rather than break ranks. The economic framework I was using looks fine, but clearly I misjudged the political landscape.

2. On the economic question at hand, Rogoff seems to be playing bait and switch. Wren-Lewis and I both asked why, exactly, a country like Britain should fear a Greek-style loss of confidence. Rogoff, however, spends most of his piece arguing that Britain would, in fact, be hurt by a euro collapse. Of course it would. So? This doesn’t even seem relevant to Rogoff’s own argument for austerity policies: British austerity might be “insurance” against loss of confidence, but it makes no difference either way to the probability of disaster in Europe. What’s going on here?

3. It also seems to me that Rogoff has shifted his own argument. In the original piece, it was very straightforward: foreign investors would lose confidence, sending interest rates soaring, which would cause economic contraction. I think, though it’s hard to tell, that he has now dropped that story, replacing it with a fairly amorphous assertion that simple models miss the true nature of risk. OK, I guess, but I do think it’s important to note that Rogoff’s original assertion was that it was all very simple.

4. Finally, on Wren-Lewis’s point more than mine: Wren-Lewis pointed out that a country like Britain could easily respond to a run on its bonds via quantitative easing. Rogoff says no, because this would undermine its credibility. I’m being a bit flip here, but as I read this we start with a credibility argument; when there turns out to be an easy way to deal with that problem, it’s rejected because that would undermine credibility. I keep looking for something fundamental, but right now it looks like turtles all the way down.

Just to come back to my original point: I find it quite remarkable that nobody has managed to produce a coherent model to justify the seemingly simple story that anyone, even a country that borrows in its own currency, can suddenly turn into Greece. Again, show me the model!

 

Credibilità fino in fondo

 

Ken Rogoff ha risposto a Simon Wren-Lewis ed al sottoscritto, ed io sono contento che stia prendendo sul serio i quesiti analitici che avevamo sollevato. Tuttavia suppongo che i lettori non saranno sorpresi dall’apprendere che non trovo la risposta adeguata.

Fatemi porre quattro punti.

1 . Dal momento che Rogoff sembra aver deciso di far menzione ad ogni piè sospinto del mio eccessivo pessimismo sulla sopravvivenza dell’euro, penso sia importante essere chiari su cosa ho avuto torto. Per quanto posso dire, avevo ragione sugli aspetti diretti dell’economia: la svalutazione interna si è dimostrata altrettanto difficile e costosa di quanto il sottoscritto (e molti altri) avevano messo in guardia. La sorpresa è venuta dalla politica – l’incredibile volontà dei paesi dell’Europa meridionale di soffrire, anno dopo anno, una disoccupazione di massa, anziché rompere i ranghi. Lo schema economico che ho utilizzato era buono, ma chiaramente ho frainteso il paesaggio della politica.

2 . Sulla questione economica che stiamo discutendo, Rogoff sembra giocare come con un prodotto da richiamo, lo avanza e lo toglie. Wren-Lewis ed io abbiamo entrambi chiesto perché, con esattezza, una paese come l’Inghilterra dovrebbe aver paura di una perdita di fiducia sul tipo di quella della Grecia. Rogoff, tuttavia, spende gran parte del suo pezzo sostenendo che l’Inghilterra, di fatto, sarebbe colpita da un tracollo dell’euro. E’ chiaro che lo sarebbe. E dunque? Questo non sembra rilevante neppure per la stessa tesi di Rogoff  a favore di politiche di austerità: l’austerità inglese potrebbe essere una “assicurazione” contro la perdita di fiducia, ma in ogni caso non fa alcuna differenza quanto alla probabilità di un disastro in Europa. Che storia è questa?

3 . Mi pare inoltre che Rogoff abbia spostato il suo stesso argomento. Nell’articolo originario, egli era assolutamente inequivocabile: gli investitori stranieri perderebbero fiducia spedendo i tassi di interesse alle stelle, il che provocherebbe una contrazione nell’economia. Penso, sebbene sia difficile da dire, che ora egli abbia lasciato cadere quella storia, sostituendola con il concetto abbastanza amorfo secondo il quale ai semplici modelli sfugge la vera natura del rischio. Va bene, me lo immagino, ma penso proprio che sia importante notare che la asserzione originaria di Rogoff era che tutto fosse assai semplice.

4 . Infine, su un punto avanzato più da Wren-Lewis che da me: Wren-Lewis ha sottolineato che un paese come l’Inghilterra avrebbe facilmente risposto ad una risalita dei suoi bonds attraverso la “facilitazione quantitativa” [1]. Rogoff dice di no, perché questo metterebbe a repentaglio la sua credibilità. A questo punto sono un po’ incavolato, ma per come leggo noi partiamo con un argomento di credibilità; quando si scopre esserci un modo semplice per fare i conti con quel problema, la soluzione è respinta perché metterebbe a repentaglio la credibilità. Io continuo a cercare idee fondamentali, ma in questo momento mi sembrano come tartarughe che girano dappertutto [2].

Soltanto per ritornare al mio tema originale: trovo abbastanza considerevole che nessuno abbia cercato di produrre un modello coerente per giustificare la storia apparentemente semplice secondo la quale ognuno, persino un paese che prende prestiti nella propria valuta, possa all’improvviso ritrovarsi come la Grecia. Ancora, mostratemi un modello!



[1] Vedi note sulla traduzione.

[2] Sul tema di cosa significhi “turtles all the way down” si può cercare presso “English Language&Usage”, trovando aneddoti divertenti. Dovrebbe significare di una situazione/ragionamento/persona che tende a proseguire qualcosa in continuazione, con reiterazione e circolarità, come a non saper concludere o spiegarsi. A me è venuta in mente l’immagine di tartarughine che si sperdono in tutte le direzioni … Nel titolo ovviamente la traduzione è più letterale perchè è solo un avverbio e mancano le tartarughe.

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