Blog di Krugman

Disguidi positivi (1 ottobre 2013)

 

October 1, 2013, 12:59 pm

Good Glitches

So, very early reports are that Obamacare exchanges are, as expected, having some technical glitches on the first day — maybe even a bit worse than expected, because it appears that volume has been much bigger than predicted.

Here’s what you need to know: this is good, not bad, news for the program. The glitches will get fixed; remember the calamitous rollout of Medicare Part D? What matters is whether enough people — especially, of course, young, healthy people — actually do sign up for insurance. If they do, health reform will be a success, and will become irreversible.

The big fear has been that a combination of ignorance and misinformation would keep people away, that they wouldn’t sign up either because they didn’t know that insurance was now available, or because Republicans had convinced them that the program was the spawn of the devil, or something. Lots of people logging on and signing up on the very first day — a day when the Kamikaze Kongress is dominating the headlines — is an early indication that it’s going to be fine, that plenty of people will sign up for the first year of health reform.

Yes, there may be some negative news stories about the glitches. But Obamacare is not up for a revote. As Jonathan Bernstein says, the only thing that matters is whether it works. And today’s heavy volume is yet another sign — along with abating health costs and below-expected premiums — that it will.

 

Disguidi positivi

 

Dunque, come ci si aspettava i primissimi resoconti dicono che le ‘borse assicurative’ locali [1]previste dalla riforma dell’assistenza di Obama  stanno avendo al primo giorno qualche disguido tecnico – forse anche un po’ peggio di quello che ci si aspettava, perché si scopre che il volume [2] è stato molto maggiore del previsto.

Ecco quello che dovete sapere: questa è una buona notizia per il programma, non è cattiva. I disguidi verranno messi a posto; vi ricordate il disastroso avvio di Medicare Part D? Quello che conta è se un numero adeguato di individui – specialmente, come è ovvio, giovani ed in buona salute – effettivamente si iscrivono per l’assicurazione. Se lo fanno, la riforma sanitaria sarà un successo e diventerà irreversibile.

La grande paura è stata che una combinazione di ignoranza e di disinformazione avrebbe tenuto la gente fuori, che non si iscrivessero vuoi perché non conoscono che la assicurazione oggi è disponibile, vuoi perché i repubblicani li avessero convinti che il programma era una diabolica genia, o qualcosa del genere. Il fatto che molte persone si siano collegate ed iscritte al primissimo giorno – il giorno nel quale i titoli dei giornali erano dominati dal “Congresso Kamikaze” [3] – è una prima indicazione che sta andando bene, che un gran numero di persone si iscriveranno nel primo anno della riforma sanitaria.

Si, ci possono essere alcuni resoconti negativi sui disguidi. Ma la riforma sanitaria di Obama non è destinata ad essere votata una seconda volta. Come dice Jonathan Bernstein, l’unica cosa che conta è se funziona. E la mole pesante (di procedure) è un altro segno ancora – assieme all’abbattimento dei costi sanitari ed alle polizze al di sotto delle attese – che sarà così.



[1] Si tratta di ‘punti di incontro’ che sono stati previsti dalla legge di riforma sanitaria e che sono stati organizzati ai livelli dei vari Stati per facilitare le decisioni di acquisto delle assicurazioni da parte dei cittadini. Si chiamano “Health Insurance Exchange” e, da quanto capisco, sono istituzioni relativamente informali che dovrebbero facilitare la conoscenza delle condizioni delle assicurazioni, la loro trasparenza, ed anche le procedure per l’ottenimento dei sussidi da parte dei cittadini che ne avranno diritto. Ma definirle ‘borse assicurative’ è una invenzione mia.

[2] Suppongo, delle procedure.

[3] Ovvero, dal Congresso che ha deciso il blocco dei finanziamenti al Governo.

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