Blog di Krugman

Felice per Janet (10 ottobre 2013)

 

October 10, 2013, 5:13 pm

Janet Joy

giu 23 21

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

I’ve been remiss in not writing anything about Janet Yellen’s nomination to head the Fed; partly that was because I wasn’t sure exactly what to say, and how to explain why I and so many other economists are really happy with her selection.

But Noam Scheiber hits the nail on the head: what’s so encouraging about Yellen is not just her track record but who she hangs out with. She is very definitely the economists’ candidate here.

Everyone else floated for the job has, one way or another, been close to Wall Street — even Larry Summers, who has a formidable record as a research economist but also a formidable record of making money consulting for financial firms. And while you can make the case in normal times that knowing finance, the markets, and all that is good, there are two fundamental truths here: Wall Street is largely responsible for the mess we’re in, and financial types have been consistently wrong — not just failing to see the risks before the crisis, but in diagnosing what would come next. Above all, they took the position that bailing out the banks would pave the way to recovery more broadly, and it hasn’t.

Meanwhile, sensible academic macroeconomics has, as I often point out, performed very well — and Janet Yellen is very much in that camp.

So Yellen is, if you like, a member of my tribe here — and I think that’s a very good thing in today’s economy. The fact that her appointment also makes history is just gravy.

 

Felice per Janet

giu 23 21

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Sono stato negligente nel non scrivere niente a proposito della nomina di Janet Yellen alla guida della Fed; in parte è dipeso dal fatto che non sapevo precisamente cosa dire e come spiegare perchè io e così tanti altri economisti siamo davvero felici per la sua scelta.

Ma Noam Scheiber colpisce nel segno: quello che è così incoraggiante nel caso della Yellen non è solo la sua storia professionale ma anche le persone con le quali si relaziona. In questo caso ella è con assoluta certezza la candidata degli economisti.

Tutti gli altri che sono rimasti a galla per il posto di lavoro sono, in un modo o nell’altro, stati vicini a Wall Street – persino Larry Summers, che ha un curriculum formidabile come economista ricercatore ma anche come consulente che ha fatto soldi con le società finanziarie. E se in tempi normali si può usare l’argomento che la conoscenza della finanza, dei mercati finanziari e di tutto il resto sia una buona cosa, in questo caso ci sono due verità incontrovertibili:  Wall Street è in gran parte responsabile per il disastro nel quale ci troviamo, ed i soggetti del sistema finanziario hanno avuto costantemente torto – non solo nel non saper vedere i rischi prima della crisi, ma nel diagnosticare che cosa sarebbe venuto dopo. Soprattutto, hanno preso la posizione secondo la quale il salvataggio delle banche avrebbe spianato la strada più in generale alla ripresa, mentre non è successo.

Nel frattempo, la teoria economica di buon senso si è, come sottolineo spesso, comportata ottimamente – e Janet Yellen è molto radicata in quel campo.

In questo caso, la Yellen è, dunque, se si vuole dire così, una componente della mia tribù – ed io penso che sia un’ottima cosa nell’economia odierna. Il fatto che la sua nomina sia un fatto storico è proprio un regalo della provvidenza [1].



[1] “Gravy”, in slang, indica “soldi o vantaggi ottenuti con un piccolo sforzo, specialmente per cose necessarie per vivere”

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