Blog di Krugman

Greenspan: non c’è salvezza (24 ottobre 2013)

 

October 24, 2013, 3:54 pm

Greenspan: No Saving Grace

Sorry about radio silence — family stuff and textbook deadlines fell in on me. But I would like to get in something about Greenspan’s new book.

It is, you won’t be surprised to learn, a really terrible book on multiple levels. No acceptance of responsibility for anything; he retails the same old Big Lie about how Fannie and Freddie somehow coerced Wall Street into making bad loans; etc., etc..

But I wanted to take on one point in particular: Greenspan thinks he has discovered a new law: transfers to individuals, even if fully paid for with taxes, reduce national savings one for one. You can bet that this claim will soon be popping up on the right as an established fact.

What drives Greenspan’s conclusion is mainly the sharp drop in overall saving during the Great Recession, combined with a temporary spike in transfers as a share of GDP, partly because of unemployment and food stamps, partly because GDP fell. But he wants us to see it as a long-term phenomenon, and of course as a reason to weaken the safety net.

The obvious answer is to look cross-country: European nations have much bigger welfare states than we do; do they have lower savings? No.

A quick-and-dirty version: I compare social expenditures as a share of GDP (from the OECD Factbook) with national savings rates for 2010 (from the IMF WEO database). It looks like this:

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Strange to say, countries like Germany, Sweden, and France, with their big welfare states, actually save more than we do.

 

Greenspan: non c’è salvezza

 

Spiacente per il silenzio radio – questioni familiari e le scadenze del libro di testo mi sono cascate addosso. Ma vorrei dire qualcosa sul nuovo libro di Greenspan.

Non sarete sorpresi di apprendere che si tratta davvero di un libro terribile, da molti punti di vista. Nessuna ammissione di responsabilità su niente; rimette in circolazione la solita vecchia bugia su come Fannie e Freddie [1] in qualche modo costrinsero Wall Street a concedere cattivi prestiti etc. etc.

Ma intendevo affrontare un punto in particolare: Greenspan pensa di aver scoperto una nuova legge: i trasferimenti finanziari alle persone, anche se interamente coperti dalle tasse, riducono in pari misura il risparmio nazionale. Potete scommettere che questa pretesa ben presto salterà fuori a destra come un fatto stabilito.

Quello che spinge alla conclusione di Greenspan è principalmente la brusca caduta generale del risparmio durante la Grande Recessione, connessa con un picco temporaneo nei trasferimenti finanziari come parte del PIL, in parte a causa della disoccupazione e dei buoni alimentari, in parte perché il PIL calò. Ma lui vuole che lo consideriamo come un fenomeno di lungo periodo, ed ovviamente come un motivo per indebolire lo stato sociale.

La risposta ovvia è osservare in giro: le nazioni europee hanno stati sociali molto più forti del nostro; hanno anche risparmi minori? No.

Una versione approssimativa: confronto le spese sociali come percentuale del PIL (prendo i dati su OECD Factbook) con i tassi di risparmio nazionali (dal database di World Economic Outlook del Fondo Monetario Internazionale). Ecco cosa appare:

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Strano a dirsi, paesi come la Germania, la Svezia e la Francia, con i loro grandi stati sociali, effettivamente risparmiano più di noi [2].

 


[1] Il nome di due agenzie partecipate dal Governo federale che operano per la facilitazione dell’accesso alla proprietà della casa. I conservatori in questi anni hanno preteso che la responsabilità della crisi finanziaria fosse prevalentemente loro.

[2] E’ un dato abbastanza noto che anche l’Italia ha tassi di risparmio non trascurabili. Come si vede, siamo in linea con la Francia, un po’ sotto la Germania e l’Europa del Nord, meglio del Regno Unito e degli USA.

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