Blog di Krugman

La sindrome del debito della Cina (18 ottobre 2013)

 

October 18, 2013, 11:22 am

The China-Debt Syndrome

Matthew Yglesias notes an uptick in Very Serious People warning that China might lose confidence in America and start dumping our bonds. He focuses on China’s motives, which is useful. But the crucial point, which he touches on only briefly at the end, is that whatever China’s motives, the Chinese wouldn’t hurt us if they dumped our bonds — in fact, it would probably be good for America.

But, you say, wouldn’t China selling our bonds send interest rates up and depress the U.S. economy? I’ve been writing about this issue a lot in various guises, and have yet to see any coherent explanation of how it’s supposed to work.

Think about it: China selling our bonds wouldn’t drive up short-term interest rates, which are set by the Fed. It’s not clear why it would drive up long-term rates, either, since these mainly reflect expected short-term rates. And even if Chinese sales somehow put a squeeze on longer maturities, the Fed could just engage in more quantitative easing and buy those bonds up.

It’s true that China could, possibly, depress the value of the dollar. But that would be good for America! Think about Abenomics in Japan: its biggest success so far has been driving down the value of the yen, helping Japanese exporters.

But, you say, Greece. Well, Greece doesn’t have its own currency or monetary policy; capital flight there led to a fall in the money supply, which wouldn’t happen here.

The persistence of scaremongering about Chinese confidence is a remarkable thing: it continues to be what Very Serious People say, even though it literally makes no sense at all. As Dean Baker once put it, China has an empty water pistol pointed at our head.

 

La sindrome del debito della Cina

 

Matthew Yglesias nota un miglioramento nelle Persone Molto Serie che mettono in guardia sul fatto che la Cina potrebbe perdere fiducia sull’America e cominciare a scaricare i nostri bonds. Egli si concentra sui motivi della Cina, il che è utile. Ma il punto cruciale, su cui si sofferma solo brevemente ed alla fine, è che, qualsiasi siano i motivi della Cina, i cinesi non ci danneggerebbero se scaricassero i nostri bonds – di fatto, sarebbe probabilmente un bene per l’America.

Ma, voi dite, la vendita dei nostri bonds da parte della Cina non spedirebbe in alto i tassi di interesse e non deprimerebbe l’economia statunitense? Ho scritto molto e in varie forme su questo tema, e devo ancora vedere una spiegazione coerente su come si suppone che dovrebbe funzionare.

Si pensi a questo: la vendita dei nostri bonds da parte della Cina non spingerebbe in alto i tassi di interesse a breve termine, che sono decisi dalla Fed. Neppure è chiaro perché dovrebbe spingere in alto i tassi a lungo termine, dal momento che questi principalmente riflettono le aspettative sui tassi a breve termine. Ed anche se le vendite cinesi in qualche modo determinassero una stretta sulle più lunghe scadenze, la Fed potrebbe semplicemente impegnarsi in una maggiore ‘facilitazione quantitativa’ e fare incetta di quei bonds.

E’ vero che la Cina potrebbe, probabilmente, deprimere il valore del dollaro. Ma quello sarebbe un bene per l’America! Si pensi alla politica economica di Abe in Giappone: sino ad ora il suo più grande successo è stato quello di abbassare il valore dello yen, aiutando le esportazioni giapponesi.

Ma, voi dite, la Grecia. Ebbene, la Grecia non ha una propria valuta o una propria politica monetaria; in quel caso la fuga dei capitali ha portato ad una caduta nell’offerta di moneta, la qualcosa qua non accadrebbe.

La persistenza della diffusione di paure sulla fiducia cinese è un aspetto rilevante: continua a rappresentare quello che dicono le Persone Molto Serie, anche se esso non ha propriamente alcun senso. Come disse in una occasione Dean Baker, la Cina ha una pistola d’acqua scarica puntata contro la nostra testa.

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