October 3, 2013, 10:06 am
Jonathan Chait argues that blame for what looks more and more like a shutdown merging with a debt ceiling crisis rests not with Tea Party radicasl but with the Republican leadership: “The House leadership has evinced every tic of classic aggressive blunderers.”
Unfortunately, I think this is right. Just last week we had Paul Ryan blithely assuring National Review that “nobody believes” that Obama will refuse to make concessions over the debt ceiling, and citing examples from the past that anyone who has actually been following the issue knows have no relevance to what’s happening now.
In other words, GOP leaders fundamentally misjudged the situation (and Obama’s incentives). And now they have backed themselves into a position where they don’t know how to back down — they have to extract concessions or they’ll have been “disrespected,” in a situation where Obama simply can’t make any concessions without destroying his own credibility and betraying the fundamental norms of governance.
So what does the endgame look like?
As the date approaches, market will start to freak out. You can already see a faint hint of freakout coming, as interest rates on 4-week Treasury bills — which may not be repaid on their due date — have moved up above 6-month:
By the way, this may look like a huge spike, but bear in mind the scale: both rates are still very near zero, it’s just that the one-months have moved from a slight premium (on price) to a significant but still small discount.
The assumption has been that Republicans will finally be moved to act by the market freakout. But given their behavior so far, why would you believe this? I can easily see Ted Cruz making a speech declaring that the freakout is all Obama’s fault, and that what the markets really fear is socialism or something — and the base believing it.
My bet now is that we actually do go over the line for a day or two. And what ends the immediate crisis is not Republican action but a decision by Obama to declare himself not bound by the debt ceiling. He can’t even hint at this possibility until the thing actually happens, because he has to keep the focus on the Republicans, and he has to make them demonstrate their utter irresponsibility before he can take any extraordinary action.
But maybe I’m wrong; maybe Obama’s lawyers have concluded that there’s really nothing he can do. If so, God help us all.
Pasticcioni aggressivi
Jonathan Chait sostiene che la colpa per quello che appare sempre di più come un blocco delle attività di governo che si congiunge con una crisi sul tetto del debito [1] non risieda nei radicali del Tea Party, ma nel gruppo dirigente dei repubblicani: “La dirigenza della Camera ha messo in mostra ogni tic dei classici pasticcioni aggressivi”.
Sfortunatamente, io penso che questo sia giusto. Soltanto la scorsa settimana abbiamo avuto Paul Ryan che spensieratamente ha assicurato la National Review che “nessuno crede” che Obama rifiuterà di fare concessioni sul tetto del debito, citando esempi del passato che tutti quelli che stanno effettivamente seguendo la questione sanno non avere alcuna rilevanza con quello che sta accadendo oggi.
In altre parole, fondamentalmente i dirigenti del Partito Repubblicano fraintendono la situazione (e le motivazioni di Obama). Ed ora si sono cacciati in una posizione dalla quale non sanno come tornare indietro – devono avere concessioni senza le quali sarebbe come “mancare (loro) di rispetto”, in una situazione nella quale semplicemente Obama non può fare alcuna concessione senza distruggere la sua propria credibilità e tradire i principi fondamentali del governo.
Quale può essere dunque una conclusione?
Avvicinandosi la scadenza, il mercato comincerà ad uscire di testa. Si può già osservare un tiepido cenno di perdita di controllo in arrivo, da come i tassi di interesse sui buoni del Tesoro a quattro settimane – che possono non essere ripagati alla loro scadenza dovuta – si sono alzati sopra quelli a sei mesi [2]:
Tra parentesi, questo potrebbe apparire un grande rialzo, ma si tenga a mente la scala: entrambi i tassi sono ancora assai vicini allo zero, soltanto che quelli a 4 settimane si sono spostati da un leggero premio (sul prezzo) ad un significativo ma ancora modesto sconto.
L’assunto è stato che i repubblicani sarebbero alla fine stati indotti ad agire dal nervosismo del mercato. Ma data la loro condotta sino a questo punto, perché si dovrebbe crederci? Posso tranquillamente immaginarmi Ted Cruz fare un discorso con il quale dichiara che la crisi di nervi del mercato è colpa di Obama, e che quello che i mercati temono davvero è il socialismo o qualcosa del genere – e la base crederci.
A questo punto la mia scommessa è che effettivamente finiremo oltre la linea per un giorno o due. E che quello che porrà termine ad una crisi immediata non sarà una iniziativa repubblicana ma la dichiarazione da parte di Obama di non essere legato dal tetto del debito [3]. Egli non può neppure far cenno a questa possibilità finché essa effettivamente non si materializza, perché deve mantenere l’attenzione sui repubblicani, e deve metterli nelle condizioni di mostrare la loro totale irresponsabilità prima di assumere ogni iniziativa straordinaria.
Ma forse mi sbaglio; può darsi che i legali di Obama abbiano concluso che non c’è davvero niente che egli possa fare. Che Dio ci aiuti tutti.
[1] Il blocco dei finanziamenti al Governo è arrivato a seguito dello scontro sulla legge di bilancio. Come è noto a seguito delle elezioni recenti, la Camera dei Rappresentanti ha una maggioranza repubblicana, mentre il Senato ha una maggioranza democratica. La Costituzione americana prevede che quando le soluzioni legislative dei due rami del Parlamento divergono, una commissione congiunta di Camera e Senato trovi una composizione. Nel caso recente tale composizione non è stata concordata, in particolare per la pretesa repubblicana di eliminare i finanziamenti di bilancio alla riforma della assistenza sanitaria (“Obamacare”), cosicché il Governo federale si è trovato dinanzi ad un blocco di finanziamenti ed ha dovuto sospendere vari servizi importanti, ma considerati non primari.
L’eventuale non innalzamento del tetto del debito, invece, dovrebbe consistere in un provvedimento specifico, con il quale ogni anno il Congresso decide – in pratica una seconda volta – di ammettere tutte le leggi di spesa già approvate, spostando conseguentemente il tetto del debito. Questa procedura è curiosa – perché non attuarla impedirebbe il finanziamento di decisioni già regolarmente assunte nelle leggi di settore e nei provvedimenti specifici – e molto raramente, soprattutto in questi anni, è stata utilizzata come arma di ricatto verso il Governo. Mentre lo “shutdown” blocca la attività del Governo federale in attesa di una approvazione di un bilancio concordato, con le conseguenze della interruzione di vari servizi alle quali si assiste in questi giorni, il non aumento del tetto del debito metterebbe l’intera situazione finanziaria in una situazione di impossibilità a procedere, impedendo anche il pagamento del debito e quindi provocando un default.
[2] I Buoni del Tesoro a 4 settimane sono rappresentati dalla linea blu, quelli a 6 mesi dalla linea rossa. I Buoni del Tesoro sono obbligazioni sul debito a breve e brevissimo termine, e dunque il problema per quelli a 4 settimane è che, se la situazione non cambia, essi potrebbero non essere rimborsati alla loro scadenza. Per quelli a 6 mesi, invece, il panico sarebbe prematuro.
[3] Se ben capisco, la carta estrema che Krugman suppone Obama potrebbe giocare è quella di dichiarare che il non voto sull’innalzamento del tetto del debito non può essere legalmente più forte del fatto che le spese sono già state decise dal Congresso con leggi apposite. E’ un argomento che già emerse nella precedente crisi sul tetto del debito del 2012. In sostanza, l’argomento sarebbe il seguente: il Governo Federale – senza l’atto di sostanziale ratifica dell’innalzamento del tetto – sarebbe costretto a violare impegni di spesa che già sono stati legalmente decisi dal Congresso. Quindi il Governo Federale ed Obama stesso dovrebbero tagliare il nodo con una decisione di legalità. Ma la cosa forse non è così sicura dal punto di vista giuridico, per quanto appaia plausibile.
By mm
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