November 21, 2013, 7:52 pm
Today’s big event was the filibuster busted, and I have absolutely nothing original to say. So instead let me say something about the GOP planned attack on Obamacare — also not original, but maybe blunter than you’ll read elsewhere.
Here it is: They’re fools.
Consider two states of the world. In one, the technical disaster of healthcare.gov proves so intractable that by March 31, when open enrollment ends, the program has just failed to launch. In that case, Democrats have suffered a crushing defeat no matter what Republicans do.
In the other, which looks more likely, the enrollment process becomes sufficiently workable that by March 31 millions of people who previously lacked insurance or had more or less worthless policies have acquired real coverage. In that case reform is irreversible, Republican scorched-earth opposition turns into a political liability, and it’s a political win for Democrats — not as big a win as if the thing had worked well from the start, but still a win.
Nothing else matters. Republicans can win every news cycle for the next month and nobody will remember it come November.
The only thing the GOP could do with any real impact would be to sabotage the law. And they’re doing that as best they can by blocking the Medicaid expansion. But if the exchanges begin to work even passably well, that won’t be enough — when people, including the young, realize that real insurance is available at affordable prices, political propaganda won’t keep them away.
So it’s really all about the substance, mainly on IT. And when I read Sarah Kliff’s updates I get a picture of people finally doing what they should have been doing many months ago: finding the bugs, fixing them in a logical sequence, and gradually making the thing work better. There probably won’t be a “Ta da!” moment; it’s just that at some point next month we’ll realize that a lot of people are in fact managing to sign up, and that by March the whole failed Obamacare shtick will seem hopelessly out of date.
I could of course be wrong. Maybe the IT fix will be much harder than us nongeeks imagine. But one thing’s for sure: the GOP’s spin offensive will matter not at all.
Delusioni delle campagne stampa [1]
Il grande evento odierno è la presa in flagrante dell’ostruzionismo, ed io non ho assolutamente niente di originale da dire. Fatemi invece dire qualcosa sull’attacco pianificato da parte del Partito Repubblicano sulla riforma sanitaria di Obama – anch’esso non originale, ma forse più netto di quello che leggereste altrove.
Il punto è questo: sono scemi.
Si considerino due situazioni generali. In una, il disastro tecnico del sito internet del Governo sulla riforma sanitaria si dimostra così intrattabile che al 31 di marzo, data di scadenza delle iscrizioni aperte, il programma semplicemente non riesce a partire. In quel caso, i democratici subiscono una devastante sconfitta a prescindere da quello che fanno i repubblicani.
Nell’altra, che appare la più probabile, il meccanismo delle iscrizioni diventa abbastanza funzionante, al punto che per il 31 di marzo milioni di persone che precedentemente erano prive di assicurazione o avevano polizze più o meno inutili avranno acquisito una copertura effettiva. In quel caso la riforma sarà irreversibile, l’opposizione da terra bruciata dei repubblicani si trasformerà in una responsabilità politica, e sarà una vittoria politica per i democratici – non così grande come se la faccenda avesse funzionato sin dall’inizio, ma pur tuttavia una vittoria.
Non conta nient’altro. I repubblicani possono risultare vincenti in tutte le campagne stampa e nessuno di ricorderà di cosa è successo a novembre.
La sola cosa che il Partito Repubblicano potrebbe fare sarebbe sabotare la legge. E stanno facendo quello, nella misura in cui possono bloccare l’espansione di Medicaid. Ma se le “borse” [2] cominciano a funzionare anche solo passabilmente, quello non basterà – quando la gente, inclusi i giovani, comprenderanno che una assicurazione vera è disponibile a prezzi abbordabili, la propaganda politica si terrà a debita distanza da loro.
Dunque, quanto alla sostanza questo è davvero tutto, principalmente per l’aspetto delle tecnologie informatiche. E quando ho letto gli aggiornamenti di Sarah Kliff [3] ne ho tratto l’immagine di persone che finalmente stanno facendo quello che avrebbero dovuto fare da molti mesi: individuare i difetti, ripararli secondo una sequenza logica e gradualmente far funzionare le cose meglio. Probabilmente non ci sarà il momento del “Pronti, via!”; è solo che ad un certo punto del prossimo mese comprenderemo che una quantità di persone si sta concretamente dando da fare per iscriversi, e che per marzo tutto il comizietto sul fallimento della riforma sanitaria di Obama apparirà irrimediabilmente superato.
Naturalmente potrei sbagliare. Forse la riparazione della tecnologia informatica sarà molto più difficile di quello che noi inesperti nello ‘smanettamento’ informatico non immaginiamo. Ma una cosa è certa: l’offensiva manipolatrice del Partito Repubblicano non conterà nulla.
[1] Si tratta di una traduzione imprecisa, perché intendiamo per “campagna stampa” qualcosa che si svolge attorno ad una tesi predefinita, in particolare ad una tesi di parte. Invece in questo caso l’espressione di riferisce al modo nel quale le notizie vengono trattate in generale sui media in un determinato periodo. In lingua inglese l’espressione letteralmente significa “cicli delle notizie”, che è un concetto interessante per il suo relativo cinismo; in un certo senso significa che per l’informazione le cose non sono bianche o nere, ma si evolvono in cicli di semi verità o di semi bugie. Oppure, meno cinicamente, che le notizie si consumano, che giornalisticamente è vero.
[2] Le “borse” sono dei nuovi istituti della riforma sanitaria americana, fondamentalmente finalizzati a favorire l’incontro tra la domanda dei nuovi acquirenti i trattamenti assicurativi e le assicurazioni stesse, in competizione l’una con l’altra. Esse dunque sono servite, in una prima fese, a rendere note le condizioni di ogni assicurazione e successivamente a favorire le procedure, anche on line, di acquisto della copertura assicurativa e l’ottenimento dei sussidi pubblici. Esiste una “borsa” unica federale – che è quella nella quale è andato subito in tilt il sistema informativo – ed esistono altresì, dove si sono scelte, “borse” al livello dei singoli Stati. Queste ultime in genere hanno funzionato bene, consentendo di sperimentare i primi passi della riforma.
[3] Tutti i giorni i centri servizio di Medicare e Medicaid tengono delle conferenze stampa per aggiornare sulla situazione dei mercati delle assicurazioni nel percorso della riforma. La Kliff è un giornalista del Washington Post che sul blog del giornale scrive a proposito di quegli aggiornamenti.
By mm
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