Blog di Krugman

Il problema dell’inflazione europea (4 novembre 2013)

 

November 4, 2013, 10:20 am

Europe’s Inflation Problem

It’s too low.

There are two reasons moderate inflation is actually a good thing for modern economies — one involving demand, one involving supply.

On the demand side, inflation reduces the problem of the zero lower bound: nominal interest rates can’t go negative, but real rates can to the extent that modest inflation is embedded in expectations.

On the supply side, inflation reduces the problem of downward nominal wage rigidity: people are very reluctant to demand or accept actual wage cuts, which becomes a serious constraint if the relative wages of large groups of workers “need” to fall.

Both problems are very much present in the United States, but they’re even worse in the euro area, where fiscal policy has been highly contractionary thanks to savage forced austerity in the periphery and precautionary austerity in the core, so that monetary policy is the only game in town; and where those peripheral economies also need large internal devaluation.

Given this, Europe’s latest inflation numbers (pdf) are just disastrous: core inflation over the past year of just 0.8 percent.

Alas, European officials think that because the ECB has calmed financial markets and some countries are showing slight growth the crisis is over.

 

Il problema dell’inflazione europea

 

E’ troppo bassa.

Ci sono due ragioni per le quali una moderata inflazione è un cosa effettivamente positiva per le economie moderne – una che riguarda la domanda, l’altra che riguarda l’offerta.

Dal lato della domanda, l’inflazione riduce il problema del limite inferiore di zero [1]; i tassi di interesse nominali non possono diventare negativi, ma i tassi di interesse reali lo possono, nella misura in cui una modesta inflazione è incorporata nelle aspettative.

Sul lato dell’offerta, l’inflazione riduce il problema della rigidità dei salari nominali verso il basso – le persone sono molto riluttanti a chiedere o ad accettare tagli salariali effettivi, e questo diventa un limite serio se “c’è bisogno” che i salari relativi di ampi gruppi di lavoratori calino.

Entrambi i problemi sono del tutto presenti negli Stati Uniti, ma sono persino peggiori nell’area euro, dove la politica finanziaria pubblica è stata altamente restrittiva grazie ad una selvaggia obbligata austerità nelle periferia e ad una austerità precauzionale al centro, cosicché la politica monetaria è l’unica via possibile; e dove quelle economie periferiche necessitano anche di una ampia svalutazione interna.

Tutto questo considerato, gli ultimi dati sull’inflazione (disponibili in pdf) in Europa sono disastrosi: l’inflazione sostanziale [2] nel corso dell’anno passato è stata dello 0,8 per cento.

Ahimè, i dirigenti europei pensano che poiché la BCE ha calmato i mercati finanziari e qualche paese sta mostrando una lieve crescita la crisi sia passata.



[1] Per “zero lower bound” vedi le note sulla traduzione.

[2] Per “core inflation” ed “headline inflation” vedi le note sulla traduzione.

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