November 26, 2013, 2:42 pm
I suggested yesterday that we’re probably heading for a turning point in the health reform discussion. Conservatives are operating on the assumption that it’s an irredeemable disaster that they can ride all the way to 2016; but the facts on the ground are getting better by the day, and Obamacare will turn into a Benghazi-type affair where Republicans are screaming about a scandal nobody else cares about.
And it’s already starting to happen.
White House officials are sounding increasingly upbeat. They could be deluded or spinning; but after what happened two months ago one suspects that the last thing they want is to inflate expectations unduly.
Meanwhile, media coverage is shifting fast. It’s still mostly trying for equivalence — each positive story of people being helped matched by a negative story of people hurt. But the stories don’t actually match up at all.
Small example: earlier today I found myself trapped in a place with CNN on in the background, showing a fair-and-balanced account of losers and winners. First, the loser: a guy who admits that Obamacare has gotten him a plan cheaper than the insurance he had, but who has found that his current allergist is off-network. Annoying, no doubt; but there are other allergists, and this particular one probably didn’t help the case by saying that he’s thinking of refusing to take Medicare patients, too.
And in any case, insurance with restricted networks is hardly something new to Obamacare.
Then, the winners: a couple with no insurance at all, because her premium would have been prohibitive and he has a preexisting condition that won’t let him buy any kind of insurance at all — but now both covered, at a very affordable price, by Covered California.
I don’t know about you, but these don’t sound to me like equivalent stories.
At this rate, the whole horrors-of-Obamacare meme will be gone in weeks, not months. But the GOP echo chamber won’t be able to let it go.
La riforma della assistenza sanitaria di Obama al contrattacco [1]
Ho messo in evidenza ieri [2] che probabilmente stiamo andando ad un punto di svolta nel dibattito sulla riforma sanitaria. I conservatori agiscono sulla base dell’assunto che essa sia un irrecuperabile disastro che potranno cavalcare proprio sino al 2016; ma i fatti in evidenza stanno migliorando giorno per giorno, e la riforma della assistenza di Obama si trasformerà in qualcosa di simile alla faccenda di Bengasi, nella quale i repubblicani strepitano per uno scandalo del quale nessun’altro si cura.
E sta già cominciando ad accadere.
I dirigenti della Casa Bianca sembrano sempre più ottimisti. Potrebbe darsi che si illudano o facciano finta; ma dopo quello che è successo due mesi orsino ci si immagina che l’ultima cosa che vogliano sia gonfiare eccessivamente le aspettative.
Nel frattempo, l’attenzione dei media si sta spostando rapidamente. Stanno in gran parte ancora provando a stabilire una equivalenza – ogni racconto positivo su persone che vengono aiutate dalla riforma è bilanciato da un racconto di persone che ne vengono danneggiate [3]. Ma i racconti non si bilanciano affatto.
Un piccolo esempio: sono rimasto bloccato in un posto con una trasmissione della CNN sullo sfondo, che mostrava un imparziale-ed-equilibrato resoconto di perdenti e di vincitori. Anzitutto, il perdente: un tizio che ammette di aver ricevuto dalla riforma di Obama un programma più economico rispetto alla sua assicurazione precedente, ma di aver scoperto che il suo attuale allergologo era fuori dal sistema. Cosa fastidiosa, senza dubbio; ma ci sono altri allergologi, e probabilmente per quello in particolare non ha neanche aiutato l’argomentazione il dire che stava pensando di rifiutare i pazienti di Medicare.
E, in ogni caso, l’assicurazione con una rete di adesioni limitata non è proprio una novità della riforma della assistenza di Obama.
Poi, i vincitori: una coppia che non aveva alcuna assicurazione, perché il prezzo della polizza di lei sarebbe stato proibitivo e lui aveva patologie preesistenti che non gli permettevano di acquistare nessun tipo di assicurazione – ma ora assistiti, ad un prezzo davvero sostenibile, da Covered California.
Non so cosa ne pensiate, ma a me non sembrano storie equivalenti.
Con questo ritmo, tutta la filastrocca sugli orrori della riforma sanitaria di Obama se ne andrà in settimane, non in mesi. Ma la cassa di risonanza del Partito Repubblicano non riuscirà a disfarsene.
[1] L’espressione “the worm turns” è un antico modo di dire inglese (Shakespeare, Enrico VI) che indicava la reazione, il contrattacco, probabilmente nel senso letterale che ‘anche’ un verme, provocato duramente, reagisce.
[2] Il riferimento è al post del 25 novembre.
[3] Da anni Krugman è assai attento alle tecniche dell’informazione giornalistica, riconoscendo che esse sono un agente fondamentale del dibattito politico delle nazioni odierne. Il centrismo dei media, il loro continuo tentativo di collocarsi al centro tra le due posizioni politiche in conflitto, piuttosto che approfondire i temi nella loro realtà oggettiva e di prendersi anche la responsabilità, magari, di essere talora contro gli uni e talora contro gli altri, gli appare il connotato fondamentale della informazione attuale cosiddetta indipendente. Tale tecnica spesso comporta l’incapacità di essere effettivamente oggettivi e di rischiare un lavoro di ricerca, e la mistificazione del mettere sullo stesso piano cose sensibilmente diverse. Come lui stesso ebbe a scrivere ai tempi di Bush per descrivere tale tendenza, se Bush avesse detto cha la terra non è tonda, il giorno dopo si sarebbero letti titoli dei giornali quali; “Le diverse posizioni sulla forma del Pianeta!”. Sottolineo questo aspetto per notare che una posizione critica di autorevoli commentatori come lui nei confronti di tale ‘equilibrismo’ sciatto è un elemento di civiltà che sarebbe utile dappertutto. Non poterne disporre rende meno civile il dibattito politico di una nazione. In Italia, ad esempio, la presunta ‘persecuzione’ del leader della destra, presentata come una ipotesi ammissibile senza alcun argomento reale, in questi anni è stato un sostanziale equivalente di un dibattito sulla “forma del Pianeta”.
By mm
E' possibile commentare l'articolo nell'area "Commenti del Mese"