Blog di Krugman

L’argomento del tecno-ottimismo (27 novembre 2013)

 

November 27, 2013, 11:05 am

The Case for Techno-optimism

The debate over secular stagnation has shown some signs of getting confused with the debate over technological stagnation; it’s important to understand that they are not the same thing. What Bob Gordon (pdf) is predicting is disappointment on the supply side; what Larry Summers and I have been suggesting is that we may face a persistent shortfall on the demand side. It’s true that Gordon’s world might suffer from low investment demand, since investment demand depends more on the rate of growth than it does on the level of real GDP. Still, they are distinct concepts.

But what do I think about Gordon’s notion that the good times of progress are behind us? One honest answer would be that I don’t know, and can’t even make a good guess.

What I can say, however, is that my gut feeling remains that while Gordon may be right about the next decade or two, he’s likely to be very wrong beyond that. Or maybe it’s a bit more than my gut. I know it doesn’t show in the productivity numbers yet, but anyone who tracks technology has a strong sense that something big has been happening the past few years, that seemingly intractable problems — like speech recognition, adequate translation, self-driving cars, etc. — are suddenly becoming tractable. Basically, smart machines are getting much better at interacting with the natural environment in all its complexity. And that suggests that Skynet will soon kill us all a real transformative leap is somewhere over the horizon, maybe not this decade, but this generation.

Still, what do I know? But Brynjolfsson and McAfee have a new book — not yet out, but I have a manuscript — making this point with many examples and a lot of analysis.

There remain big questions about how the benefits of this technological surge, if it’s coming, will be distributed. But I think this kind of thing has to be taken into account when we try to imagine the future; I’m a great Gordon admirer, but his techniques necessarily involve extrapolating from the past, and aren’t well suited to picking up what could be a major inflection point.

 

L’argomento del tecno-ottimismo

 

C’è stato qualche segnale di confusione tra il dibattito sulla stagnazione secolare e quello sulla stagnazione tecnologica: è importante capire che non sono la stessa cosa. Quello che Bob Gordon [1] (disponibile in pdf) sta prevedendo è una delusione dal lato dell’offerta; quello che Larry Summers ed io stiamo mettendo in evidenza è che possiamo far fronte ad una persistente insufficienza dal lato della domanda. E’ vero che il mondo di Gordon potrebbe soffrire di una bassa domanda di investimenti, dal momento che la domanda di investimenti dipende più dal tasso di crescita che dal livello reale del PIL. Tuttavia, sono concetti distinti.

Ma cosa penso dell’idea di Gordon secondo la quale i tempi buoni del progresso sono alle nostre spalle? Una risposta onesta sarebbe che non lo so, e non posso neppure fare alcuna affidabile congettura.

Quello che posso dire, tuttavia, è che Gordon potrebbe aver ragione per il prossimo decennio o due, mentre è probabile che abbia torto oltre quel periodo. E forse questo è qualcosa di più che il mio istinto. So che non appare ancora nelle statistiche sulla produttività, ma chiunque segue le cose della tecnologia ha la forte sensazione che qualcosa di importante sia successo negli anni passati, che problemi apparentemente senza soluzione – quali il riconoscimento del linguaggio, una adeguata capacità di traduzione, le automobili che si guidano da sole etc. – stiano improvvisamente diventando trattabili. Fondamentalmente, le macchine intelligenti stanno molto migliorando e interagendo con l’ambiente naturale in tutta la sua complessità. E questo indica che presto Skynet ci ammazzerà tutti [2]un vero e proprio balzo di cambiamenti e da qualche parte all’orizzonte, forse non in questo decennio, ma in questa generazione.

Ciononostante, cosa ne so? Non molto, tranne che c’è un nuovo libro di Brynjolfsson e McAfee – non ancora in circolazione, ma io ho il manoscritto – che avanza questa tesi con molti esempi ed una quantità di analisi.

Restano molte domande su come i benefici di questa crescita tecnologica verranno distribuiti, ammesso che essa arrivi. Ma io penso che cose di questo genere debbano essere messe nel conto  quando si cerca di immaginare il futuro; io sono un grande ammiratore di Gordon, ma le sue tecniche richiedono necessariamente estrapolazioni dal passato, e non sono adatte a percepire quello che potrebbe essere un importante momento di svolta [3].



[1] Robert James “Bob” Gordon, economista americano e docente alla Northwestern University.

[2] Si sarà notato che talora viene utilizzata la tecnica dello scrivere espressioni cancellate per dire in due modi la stessa cosa, il primo di solito un po’ paradossale. Skynet è un’immaginaria rete di supercomputer descritta nel ciclo cinematografico di Terminator.

[3] Il “punto di flesso” è,  per una curva o funzione, un punto in cui si manifesta un cambiamento di curvatura o di convessità.

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