Blog di Krugman

Lo stato della riforma sanitaria di Obama (20 novembre 2013)

 

November 20, 2013, 11:02 am

The State of Obamacare

I haven’t been writing about the healthcare.gov thing, for the simple reason that I have nothing to say. What’s going on isn’t a policy question: we know from the states with working exchanges (including California) that the underlying structure of the law is workable. Instead, it’s about an implementation botch, which is an incredible mess, and reflects very badly on Obama. But the future of the reform depends not on policy per se but on whether the IT issues can be fixed well enough soon enough, a subject on which I have zero expertise.

Of course, that hasn’t stopped other people from breathlessly commenting on every twist and turn in the polls, every meaningless vote in the House, and so on. Hey, it’s a living.

But at this point there’s enough information coming in to make semi-educated guesses — and it looks to me as if this thing is probably going to stumble through to the finish line. State-run enrollments are mostly going pretty well; Medicaid expansion is going very well (and it’s expanding even in states that have rejected the expansion, because more people are learning they’re eligible.) And healthcare.gov, while still pretty bad, is starting to look as if it will be good enough in a few weeks for large numbers of people to sign up, either through the exchanges or directly with insurers.

If all this is right, by the time open enrollment ends in March, millions of previously uninsured Americans will in fact have received coverage under the law, and reform will be irreversible. Obama personally may never recover his reputation; Democratic hopes of a wave election in 2014 are probably gone, although you never know. But anyone counting on Obamacare to collapse is probably making a very bad bet.

 

Lo stato della riforma sanitaria di Obama

 

Non ho scritto sulla faccenda del sito governativo sulla riforma sanitaria, per la semplice ragione che non ho niente da dire. Quello che sta accadendo non è una questione politica: sappiamo dagli Stati con le ‘borse’ [1] funzionanti (compresa la California) che la struttura su cui si basa la legge può funzionare. Ha invece riguardato il pessimo lavoro dell’implementazione dei dati il punto in cui si è prodotto un indicibile pasticcio, che ha riflessi molto negativi su Obama. Ma il futuro prossimo della riforma non dipende in sé dalla politica, bensì dal fatto che gli aspetti informatici possano essere risolti bene in tempi abbastanza rapidi, un tema sul quale non ho alcuna competenza.

Naturalmente, questo non ha fermato altre persone dal commentare senza sosta ogni mossa ed ogni spostamento nei sondaggi, ogni votazione priva di senso alla Camera, e così via. Sapete, così va la vita.

Ma a questo punto c’è abbastanza informazione in arrivo per fare congetture con apparente cognizione di causa – e mi pare che questa faccenda sia destinata a barcollare per tutta la fase finale. Le iscrizioni gestite dagli Stati per la maggior parte stanno andando abbastanza bene; l’espansione di Medicaid sta andando molto bene ( e si sta espandendo persino negli Stati che avevano respinto tale provvedimento, perché molta gente sta scoprendo di averne diritto). Ed il sito governativo se è abbastanza malmesso, sembra che finirà col funzionare abbastanza in poche settimane consentendo ad un gran numero di persone di iscriversi, sia attraverso le ‘borse’ o direttamente con gli assicuratori.

Se tutto procede bene, al momento in cui finiranno le iscrizioni in marzo milioni di americani in precedenza non assicurati di fatto avranno ricevuto la copertura prevista dalla legge, e la riforma diventerà irreversibile. Obama personalmente non potrà recuperare la sua reputazione; le speranze dei democratici di fare man bassa nelle elezioni del 1914 sono probabilmente perdute, sebbene non si possa mai dire. Ma tutti quelli che si affidano ad una collasso della riforma della assistenza sanitaria di Obama probabilmente stanno facendo una pessima scommessa.



[1] Le “borse” sono dei nuovi istituti della riforma sanitaria americana, fondamentalmente finalizzati a favorire l’incontro tra la domanda dei nuovi acquirenti i trattamenti assicurativi e le assicurazioni stesse, in competizione l’una con l’altra, Esse dunque sono servite, in una prima fase, a rendere note le condizioni di ogni assicurazione e successivamente a favorire le procedure, anche on line, di acquisto della copertura assicurativa e l’ottenimento dei sussidi pubblici. Esiste una “borsa” unica federale – che è quella nella quale è andato subito in tilt il sistema informativo – ed esistono altresì, dove si sono scelte, “borse” al livello dei singoli Stati. Queste ultime in genere hanno funzionato bene, consentendo di sperimentare i primi passi della riforma.

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