November 6, 2013, 10:34 am
The economic crisis of 2008 was, as I like to say, a North Atlantic affair. There were monstrous housing bubbles in both America and Europe, rising household debt on both sides, and then more or less comparable busts in both places. Ours was more exotic, involving fancy instruments nobody understood, where theirs involved more plain-vanilla banking excess. But overall things weren’t that different.
Since then, there have also been commonalities. Europe doesn’t have a central government, which caused debt crises in troubled nations and forced harsh austerity. On the other hand, the US has a lot of budget-constrained state and local governments, plus political paralysis.
Still, there is something of a contrast in fiscal policy, and I thought it might be useful to put it in one picture. This picture abstracts from the very divergent fates of different parts of Europe; it also uses the IMF estimates of the structural budget balance, which have problems (although not as bad as those of the European Commission).
Anyway, here’s the picture:
The US did substantial stimulus in 2009-10 (although not, I’d argue, nearly as much as these numbers suggest), but then began withdrawing it rapidly despite still being in a liquidity trap. At this point fiscal policy is only modestly more expansionary than it was before the crisis, which is a big policy mistake.
But Europe is far worse. It, too, is in a liquidity trap, with the extra problems of severe adjustment needed in the periphery, made worse by a weak economy and excessively low inflation. Yet aggregate fiscal policy is clearly tighter than it was before the crisis.
And that, ladies and gentlemen, is why European had a double-dip recession, still has incredibly high unemployment, and is in general in such a mess.
Politica finanziaria pubblica del Nord Atlantico
La crisi economica del 2008 fu, come sono solito dire, una faccenda del Nord Atlantico. Ci furono mostruose bolle immobiliari, sia in America che in Europa, crescenti debiti delle famiglie su entrambe le sponde, e poi scoppi più o meno paragonabili in tutte e due le aree. I nostri furono più esotici, coinvolgendo bizzarri strumenti che nessuno comprese, i loro riguardarono eccessi bancari più semplicistici. Ma in generale le cose non furono così diverse.
Da allora, ci sono state altre caratteristiche comuni. L’Europa non ha un governo centrale, il che provocò la crisi del debito nelle nazioni in difficoltà e costrinse ad una rigida austerità. Sull’altro versante, gli Stati Uniti hanno una quantità di Stati e di comunità locali limitati nei bilanci, e in più l’attitudine alla paralisi politica.
Eppure, c’è qualcosa che somiglia ad una diversità nella politica della finanza pubblica, ed ho pensato che poteva essere utile rappresentarla con un grafico. Il grafico prescinde dai destini assai divergenti delle diverse parti dell’Europa; utilizza inoltre le stime del FMI sull’equilibrio strutturale di bilancio, che ha problemi (sebbene non così negativi come quelli della Commissione Europea).
In ogni modo, ecco il grafico:
Gli Stati Uniti intrapresero azioni di sostegno pubblico nel 2009-10 (sebbene, sosterrei, non così intense come questi dati suggerirebbero), ma poi cominciarono a restringerle rapidamente sebbene si fosse ancora in una trappola di liquidità. Ad oggi la politica della finanza pubblica è solo modestamente più espansiva di quello che era prima della crisi, e questo è un grande errore politico.
Ma l’Europa è in una situazione assai peggiore. E’ anch’essa in una trappola di liquidità, con i problemi aggiuntivi di una dura correzione nella periferia, resi peggiori da una economia debole e da una inflazione troppo bassa. Eppure la politica complessiva della finanza pubblica è chiaramente più ristretta di quanto non fosse prima della crisi.
E questa, signore e signori, è a ragione per la quale l’Europa ha avuto una ricaduta nella recessione, ha ancora una disoccupazione incredibilmente alta ed è in generale in un tale casino.
By mm
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