November 22, 2013, 10:24 am
No, John Maynard Keynes didn’t think that burying bottles full of cash in coalmines was the best way to end the Great Depression.
No, I am not actually proposing that we fake an alien invasion.
No, Larry Summers isn’t suggesting that we create lots of bubbles. (Nor, by the way, was I actually calling for a housing bubble in 2002. I was, instead, trying to highlight the problems of getting monetary traction in an economy that “wants” a negative interest rate — which is exactly what everyone is talking about now.)
I’m always amazed at how many people doing economics — or lots of other things — are so rigid and humorless that they apparently can’t grasp the point or usefulness of slightly whimsical thought experiments.
Bonus blogging: Ashok Rao reminds us of something I’d forgotten: two years ago Larry and I had a staged debate over the economy’s future, in which I took … the same position Larry is also taking now, and he argued against. This is NOT a gotcha: it’s totally to Larry’s credit that he is willing to change his views as new evidence and ideas come in.
Bonus bonus blogging: I finally saw Ender’s Game the other day, and enjoyed it. But it was a bit of a letdown compared with the book (yes, Orson Scott Card — look, sometimes something goes very wrong with people). And I think I know why. The core of the book is Ender’s progress through battle school — the steady progression of games, the evolution of his tactics, the development of his team. In the movie this stuff was compressed into a couple of games, with nothing to give you a sense of what makes him special. I don’t know if there was any way to do this without turning the thing into a miniseries. But it’s why the movie felt ever so slightly flat.
Quando gli esperimenti di pensiero incontrano l’imponderabile
No, John Maynard Keynes non pensava che seppellire bottiglie piene di soldi contanti nelle miniere di carbone fosse il modo migliore per por fine alla Grande Depressione.
No, per la verità non sto proponendo di fingere una invasione di alieni.
No, Larry Summers non sta proponendo di creare una quantità di bolle (né, per inciso, io in effetti mi espressi a favore di una bolla immobiliare nel 2002. Stavo, invece, cercando di evidenziare i problemi del dare una spinta motrice monetaria ad una economia che “vuole” un tasso di interesse negativo – che è esattamente quello di cui stiamo tutti ragionando adesso).
Sono sempre stupito di quante persone che si occupano di economia – o di una quantità di altre cose – siano così rigide e prive di ironia da non poter apparentemente afferrare il punto o l’utilità di esperimenti di pensiero leggermente stravaganti.
Bonus del blog: Ashok Rao ci ricorda qualcosa che avevo dimenticato: due anni fa Larry ed io avevamo allestito un dibattito sul futuro dell’economia, nel quale io presi … la stessa posizione che ha Larry in questo momento, e lui sosteneva una posizione contraria. Non voglio dire di averlo preso in castagna: va totalmente a merito di Larry il fatto che intenda cambiare i suoi punti di vista nel momento in cui intervengono nuove prove ed idee.
Bonus supplementare del blog: l’altro giorno ho visto finalmente Ender’s Game [1]e mi è piaciuto. Ma è un po’ una delusione rispetto al libro (l’autore del quale è proprio Orson Scott Card – guardate come talvolta le cose vanno storte con le persone). Ed ho pensato di sapere il perché. Il centro del libro sono i progressi di Ender alla scuola di combattimento – i costanti progressi delle sue strategie di gioco, l’evoluzione delle sue tattiche, la crescita del suo gruppo. Nel film queste cose sono compresse in un paio di giochi, ed è impossibile capire cosa lo abbia reso speciale. Non so se c’era un modo per realizzarlo senza trasformarlo in una miniserie. Ma questa è la ragione per la quale il film sembra sempre così leggermente piatto.
[1] Ender’s Game è un film di fantascienza del 2013 scritto e diretto da Gavin Hood con protagonisti Harrison Ford e Asa Butterfield. La pellicola è la trasposizione cinematografica del romanzo Il gioco di Ender di Orson Scott Card, scritto nel 1985, che ha dato origine a un celebre ciclo fantascientifico. (Wikipedia)
Orson Scott Card (Richland, 24 agosto 1951) è uno scrittore statunitense di fantascienza e fantasy. Sposato e padre di cinque figli. Di fede mormone, chiesa per la quale è stato anche missionario in Brasile. Ha vissuto in California, in Arizona, e nello Utah. Vive ora a Greensboro nello stato della Carolina del Nord. Ha scritto opere di numerosi generi, ma è conosciuto principalmente per i romanzi del ciclo di Ender ed in particolare per i primi due Il gioco di Ender (1985) e Il riscatto di Ender (1986). Vincendo con entrambi questi romanzi sia il Premio Nebula sia il Premio Hugo, lo scrittore ha stabilito un primato ancora imbattuto. È autore anche di alcune sceneggiature per fumetti pubblicati dalla Marvel Comics. Nel 2013 scriverà alcune storie dell’antologia Adventures of Superman per la DC Comics. Causa il suo noto attivismo anti-gay quest’annuncio ha scatenato le proteste dei fan del supereroe e del mondo del fumetto. (ancora Wikipedia)
Il riferimento successivo a quanto l’autore sia peggiorato, evidentemente, è alle sue posizioni ostili alla omosessualità.
By mm
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