November 19, 2013, 9:31 am
Or at least it seems to be a new rule — namely, pick whatever price index makes the point you want, even if it’s not at all the price index you would normally use.
Via EconoSpeak, John Taylor says that the U.S. economy was too experiencing a substantial acceleration of inflation during the years when he says monetary policy was too loose:
Inflation was not steady or falling during the easy money period from 2003-2005. It was rising. During the years from 2003 to 2005, when Fed’s interest rate was too low, the inflation rate for the GDP price index doubled from 1.7% to 3.4% per year. On top of that there was an extraordinary inflation and boom in the housing market as demand for homes skyrocketed and home price inflation took off, exacerbated by the low interest rate and regulatory policy.
Um, the inflation rate for the “GDP price index”? That’s the GDP deflator, which the Fed very carefully does not use as a policy indicator. Why? Because it contains things like grain and oil prices, which fluctuate a lot, so that it’s an unstable measure that is highly unreliable as an indicator of underlying inflation. The Fed prefers the consumption deflator excluding food and energy. Here’s how the two compare since 2000:
Do you really think that the blue line, which has fluctuated wildly, should have been used to guide monetary policy? Was Taylor calling for gigantic monetary expansion in 2009, when the GDP deflator almost went negative? And using the Fed’s preferred measure, inflation was indeed quiescent during the “Bush boom.”
Oh, and if you’re going to use home prices — not rents — as a measure of inflation, you should know that it looks like this:
Again, wildly erratic (even more so) — and, by the way, negative when Taylor signed the debasement and inflation letter.
Actually, there’s a broader point. Taylor’s argument is that monetary policy was too loose during the boom; it’s also that monetary policy has been too loose during the slump. So it has basically always been too loose, for a decade or more. Yet inflation is lower now than it was in 2000. How is that possible?
Un’altra regola di Taylor
O almeno sembra essere una nuova regola – precisamente, scegliete qualsiasi indice dei prezzi che sia favorevole al vostro punto di vista, anche se non è quello che normalmente usereste.
Attraverso Econospeak John Taylor dice che l’economia statunitense aveva sin troppo fatto esperienza di una accelerazione dell’inflazione durante gli anni nei quali egli diceva che la politica monetaria era troppo accomodante:
“L’inflazione non fu stabile o in caduta durante il periodo della moneta facile dal 2003 al 2005. Era in crescita. Durante gli anni dal 2003 al 2005, quando il tasso di interesse della Fed era troppo basso, il tasso di inflazione secondo l’indice dei prezzi del PIL raddoppiò dall’1,7% al 3,4% all’anno. Agli inizi di quel periodo ci fu una straordinaria inflazione ed un boom nel mercato immobiliare quando la domanda di alloggi schizzò alle stelle e decollò l’inflazione dei prezzi delle abitazioni, esacerbata dai bassi tassi di interesse e dalla politica di regolamentazione.”
Ma guarda, il tasso di inflazione “secondo l’indice dei prezzi del PIL”? Vale a dire il deflatore del PIL, che la Fed scrupolosamente non utilizza come indicatore per le proprie scelte. Perché? Perché contiene cose come i prezzi del grano e del petrolio che sono molto fluttuanti, cosicché è una misura instabile altamente inaffidabile come indicatore dell’inflazione sottostante. La Fed preferisce il deflatore ai consumi con l’esclusione di alimenti ed energia. Ecco il confronto tra i due a partire dal 2000:
Pensate davvero che la linea blu, che ha fluttuato vistosamente, avrebbe dovuto essere usata per guidare la politica monetaria? Taylor stava parlando della gigantesca espansione monetaria del 2009, quando il deflatore del PIL diventò quasi negativo? Ed utilizzando la misura prescelta dalla Fed, l’inflazione fu in effetti quiescente durante gli anni del ‘boom’ di Bush.
Inoltre, se avete intenzione di usare i prezzi delle case – non degli affitti – come una misura di inflazione, dovreste sapere che il risultato è questo:
Ancora, enormemente erratico (anche di più, in questo caso) – e, per inciso, negativo nel momento in cui Taylor firmò la lettera sulla svalutazione e sull’inflazione [1].
Per la verità, c’è un aspetto più generale. L’argomento di Taylor è che la politica monetaria fu troppo accomodante durante l’espansione ed anche che la politica monetaria sia stata troppo accomodante durante la crisi. Dunque, fondamentalmente è stata sempre facile, per un decennio e più. Tuttavia l’inflazione è più bassa oggi che nel 2000. Come è possibile?
[1] E’ la lettera aperta della quale si parla nel post del 17 novembre “Cosa fare quando si ha torto”, della quale Tayor fu un firmatario autorevole.
By mm
E' possibile commentare l'articolo nell'area "Commenti del Mese"