Blog di Krugman

I Tre Marmittoni hanno in mente Westminster (18 dicembre 2013)

 

December 18, 2013, 11:02 am

The Three Stooges Do Westminster

A couple of weeks ago I tried to get at what’s wrong with the latest tactic of the austerians in terms of a classic Three Stooges scene. Curly is seen banging his head against the wall; when Moe asks why, he replies, “Because it feels so good when I stop.”

As Simon Wren-Lewis tries to explain, this is exactly the basis of the Cameron government’s triumphalism now that UK GDP is growing again.

The basic fact of UK economic performance since the financial crisis is that it has been terrible — in fact, as the NIESR documents, GDP performance has been substantially worse than during the Great Depression:

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The only reason Britain isn’t suffering terrifyingly high unemployment is the fact that, for reasons not clear, productivity has collapsed, so that the shrunken economy is still employing a lot of people.

Now, however, the economy is finally growing. Why?

Well, partly because economies do tend to grow unless you keep banging their heads against a wall. And that’s more or less what has happened in Britain. Wren-Lewis uses the OBR numbers; here, telling more or less the same story, is what you get from the IMF Fiscal Monitor. What I plot below is the change in the cyclically adjusted primary balance — a measure of the extent to which fiscal policy is being tightened.

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You don’t want to think of these as precise numbers, since the cyclical adjustment relies on highly uncertain estimates of potential GDP (it depends on why you think productivity collapsed). But the basic picture is surely right: Cameron/Osborne imposed a lot of austerity in their first two years, then let up substantially. In effect, they spent a while banging Britain’s head against the wall, and are now claiming vindication, because it feels good when they stop.

Politically, this may well work. We’ve long known from US evidence that elections depend on the recent growth rate, not longer-term performance; in fact, an “optimal control” strategy if a president wants to win reelection is to push the economy into a pointless slump during his first two years, then engineer a fast recovery going into the next election. Cameron may have lucked into pursuing effectively the same strategy.

But none of this political analysis should distract us from the economic point that claims that recent growth vindicates austerity are deeply stupid.

 

I Tre Marmittoni hanno in mente Westminster

 

Un paio di settimane fa ho cercato di esprimere cosa ci fosse di sbagliato nell’ultima tattica  dei patiti dell’austerità ricorrendo ad una classica scena dei “tre marmittoni”.  Si vede Curly che sbatte la destra contro una parete; quando Moe gli chiede perché, egli risponde “Perché mi sento così bene quando smetto”.

Come cerca di spiegare Simon Wren-Lewis, questa è esattamente la base del trionfalismo del Governo di Cameron ora che il PIL del Regno Unito ha ripreso a crescere.

Il fatto fondamentale sulla performance economica del Regno Unito a partire della crisi finanziaria è che essa è stata terribile – di fatto, come documento il NIESR [1],  l’andamento del PIL è stato sostanzialmente peggiore che durante la Grande Depressione [2].

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La sola ragione per la quale l’Inghilterra non sta soffrendo per una disoccupazione terribilmente elevata è il fatto che, per ragioni non chiare, la produttività è collassata, cosicché un’economia rinsecchita sta ancora dando lavoro ad una quantità di persone.

Ora, tuttavia, l’economia sta finalmente crescendo. Perché?

Ebbene, in parte proprio perché le economie tendono a crescere  quando si smette di far battere le loro teste contro un muro. E quello è più o meno quanto è successo in Inghilterra. Wren-Lewis utilizza i dati dell’OBR [3]: qua, raccontandoci più o meno la stessa storia, è quello che ottengo da Fiscal Monitor del FMI. Quello che rappresento sotto è il cambiamento del bilancio primario [4] corretto in relazione al ciclo economico – un dato che indica la misura nella quale la politica della finanza pubblica ha subito restrizioni:

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Non si deve pensare a questo come se si trattasse di dati precisi, dal momento che la correzione sulla base del ciclo si basa su stime incerte del PIL potenziale (che dipendono da quanto si ritiene che la produttività abbia subito un crollo). Ma l’immagine di fondo è certamente corretta: Cameron/Osborne hanno imposto una grande austerità nei loro primi due anni, poi la hanno sostanzialmente attenuata. In sostanza, hanno speso un certo periodo facendo sbattere all’Inghilterra la testa contro un muro, ed ora pretendono di aver avuto ragione, perché c’è una sensazione di benessere dal momento in cui si sono fermati.

In termini politici, questo può funzionare egregiamente. Sappiamo da tempo, dalla esperienza degli Stati Uniti, che i risultati elettorali dipendono dal tasso di crescita più recente, non dall’andamento di lungo periodo; di fatto, se un Presidente vuole essere rieletto, la strategia del “controllo ottimale” consiste nello spingere l’economia in una caduta senza scopo nei primi due anni, per poi organizzare una ripresa rapida quando si è prossimi alle elezioni successive. Cameron potrebbe aver fortuna, avendo perseguito essenzialmente la stessa strategia.

Ma nessuna di queste analisi politiche dovrebbe farci perder di vista che il sostenere che la recente crescita risarcisca la politica di austerità è profondamente stupido.



[1] National Institute Of Economic And Social Research, uno dei più antichi istituti di ricerca britannici, fondato nel 1938. Direttore è Jonathan Portes, del quale abbiamo talora tradotto alcuni articoli anche su questo sito.

[2] Il diagramma rappresenta  l’andamento dei principali periodi di recessione e di successiva ripresa nell’economia inglese. L’asse verticale indica l’evoluzione del PIL, quello orizzontale un arco temporale di 66 mesi. La linea nera in basso esprime la prestazione più recente, a partire dal 2008; come si vede il PIL è rimasto per tutto il periodo al di sotto del punto di partenza, dal quale era sceso drasticamente nei primi dodici mesi.

[3] “Office for Budget Responsability”. E’ una agenzia pubblica di analisi economiche e finanziarie istituita nel 2010, probabilmente con qualche analogia con il Congressional Budget Office degli Stati Uniti.

[4] Il “bilancio primario” è il bilancio statale al netto dei crediti e dei prestiti, e dunque in particolare al netto degli interessi pagati sul debito. La “correzione sulla base del ciclo”, in questo caso, significa la ulteriore correzione, per non tener conto degli effetti considerati straordinari che sono determinati dalla situazione di crisi – riduzione del prodotto, minori entrate.

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