Blog di Krugman

Il grande scatafascio (27 dicembre 2013)

 

December 27, 2013, 11:55 am

The Big Screwup

You know how it went. They made big promises: just go to the website, provide the information, and all will be well. What actually happened was nothing like that. It’s true that many, perhaps most people did in the end manage to get what they sought; but millions found themselves frustrated and angry. Was it a disaster? That depends on which anecdotes you choose to emphasize. Will it have long-run consequences? Too soon to tell.

Yes, the great online-shopping screwup of 2013 was an object lesson. Oh, wait — did you think I was talking about healthcare.gov?

So, in case you didn’t know, online shopping had a number of glitches this holiday season, with Amazon, for example, failing to make good on many supposedly guaranteed delivery dates — and as a result, quite a few Christmas presents weren’t there when the reindeer took off. The biggest bottleneck seems to have been UPS, which just didn’t provide enough capacity, but it wasn’t the only one. Can’t the private sector do anything right?

OK, we all understand that things happen, and that sometimes they go wrong — especially when you’re dealing with something new, like the rapid growth of online shopping. But as Alec MacGillis says, many pundits were quick to declare healthcare.gov’s problems evidence of the fundamental, irretrievable incompetence of government, and as an omen of Obamacare’s inevitable collapse. Strange to say, none of these people are making similar claims about UPS or Amazon.

I wonder why.

 

Il grande scatafascio

 

Sapete come è successo. Avevano fatto grandi promesse: bastava andare su un sito, fornire l’informazione e tutto sarebbe andato a posto. Quello che effettivamente è successo non è stato niente di simile. E’ vero che molti, forse la maggior parte delle persone, alla fine sono riusciti ad avere quello che cercavano; ma milioni si sono ritrovati frustrati e indignati. E’ stato un disastro? Dipende a quali racconti volete dare maggior credito. Avrà conseguenze di lungo periodo? E’ troppo presto per dirlo.

Sì, il grande scatafascio degli acquisti on-line del 2013 è stata una lezione dal vero. Ah, scusate …. pensavate che stessi parlando del disastro del sito informatico del Governo sulla riforma sanitaria?

Dunque, nel caso che non lo sappiate, gli acquisti on-line stanno confezionando una quantità di disguidi tecnici in questo periodo di festività. Amazon, per esempio, non riesce a rispettare correttamente molte date di consegna che si pensavano garantite – e di conseguenza un buon numero di regali di Natale non c’erano, al momento in cui le renne hanno preso il volo. Il peggiore collo di bottiglia sembra essere stato UPS [1], che proprio non ha messo a disposizione mezzi sufficienti, ma non è stata l’unica. Il settore privato non riesce proprio a fare niente di giusto?

Va bene, comprendiamo tutti che sono cose che succedono, e che talvolta vanno storte, specialmente quando vi state misurando con qualcosa di nuovo come la rapida crescita degli acquisti on-line. Ma come dice Alec MacGillis, molti commentatori sono stati fulminei nel dichiarare che i problemi del sito governativo sulla riforma sanitaria erano la prova della fondamentale, irrecuperabile incapacità del Governo, ed erano anche un presagio dell’inevitabile collasso della riforma della assistenza sanitaria di Obama. Strano a dirsi, nessuno di loro sta avanzando argomenti simili su UPS o su Amazon.

Mi chiedo perché.


 

 

 

 


[1] United Parcel Service o UPS è una società americana di trasporto plichi e spedizioni internazionali. La sua sede è ad Atlanta in Georgia (USA). Il 28 agosto del 1907, a 19 anni, Jim Casey fondò la American Messenger Company a Seattle, Washington (USA). Il primo cambiamento di denominazione avvenne nel 1913 in Merchants Parcel Delivery per addivenire alla denominazione tuttora in uso nel 1919. Uno dei soprannomi con cui è conosciuta è quello di The Big Brown Machine (in lingua italiana traducibile come “la grande macchina marrone”) per la caratteristica livrea che da anni rende inconfondibili i suoi mezzi di trasporto in tutto il mondo. L’unica modifica estetica effettuata in anni recenti dall’azienda è stata la modernizzazione del logo originario, disegnato da Paul Rand, in uso dal 1961 e sostituito dopo oltre 40 anni di uso nel 2003.

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