dicembre 2013 Archive

Informatica e barbarie (New York Times 22 dicembre 2013)

Tre racconti di miniere di soldi. La miniera d'oro di Papua, nella Nuova Guinea, dove si continua a scavare oro per il godimento di tutti coloro che lo ritengono insostituibile, ancorché violando diritti umani dei lavoratori e ambiente. Una diversa miniera di soldi in Islanda, dove con potenti computers si alimenta l'industria del "Bitcoin", della moneta informatica. E infine, la non tanto paradossale miniera di soldi di Keynes, che sosteneva la necessità di combattere la disoccupazione con la spesa pubblica, magari addirittura calando bottiglie di monete nelle vecchie miniere di carbone, a disposizione dei privati che volessero estrarle. Ovvero: le economie e le società reali degli uomini ed i miti dei quali pare non si sappia fare a meno.

Uber e le guerre macro (21 dicembre 2013)

[1] Ovvero, sull’idea che la macroeconomia possa e debba consistere in una semplice estensione alle dimensioni delle società economiche dei fenomeni microeconomici.

Fondamenti microeconomici e la separazione delle acque (20 dicembre 2013)

[1] Vedi a “freshwater” e “saltwater” alle note sulle traduzione. [2] Fu una famosa espressione liquidatoria del keynesismo, pronunciata, da un economista della scuola dell’ ...

Pensieri tardivi sulla stretta (20 dicembre 2013)

[1] Essendo il concetto di “taper” riferito ad una diminuzione di ‘interventismo’ finanziario da parte della Fed, la cosa più semplice è tradurlo con “stretta”. ...

Osborne e i Marmittoni (New York Times 19 dicembre 2013)

In un film comico inglese degli anni Trenta ("I tre marmittoni") un personaggio sbatteva in continuazione la testa contro un muro e, alla domanda sul perché lo facesse, rispondeva che si sentiva proprio bene, nel momento in cui smetteva. Più o meno la logica di George Osborne, che oggi vanta il successo della austerità inglese dopo sei anni di recessione. Ammesso che la ripresa duri, si è ancora lontani dalle condizioni economiche precedenti alla crisi. Per non dire che nel frattempo le cause della crisi non sono certo state aggredite.

La non-spirale della non-fatalità (18 dicembre 2013)

[1] Si tratta di un interessante studio a cura della Fondazione Kaiser, condotto dagli analisi Larry Levitt, Gary Claxton e Anthony Damico. Lo studio è ...

I Tre Marmittoni hanno in mente Westminster (18 dicembre 2013)

[1] National Institute Of Economic And Social Research, uno dei più antichi istituti di ricerca britannici, fondato nel 1938. Direttore è Jonathan Portes, del quale ...

Il “Facebook” della teoria economica (17 dicembre 2013)

[1] Non ne sono certo.  Ma “snark” sicuramente sta per “commento sarcastico” – una combinazione di “snide” (“beffardo”) e “remark” (“Commento, osservazione”). E “Slateish” dovrebbe ...

Il verme della riforma sanitaria di Obama continua a rivoltarsi (17 dicembre 2013)

[1] Non saprei come tradurre se non letteralmente. E’ un idioma che significa che “anche un verme prima o poi si ribella”, e l’espressione è ...

La spesa sanitaria è grande per davvero (una nota di chiarimento) (16 dicembre 2013)

Conservatori specialisti, conservatori politici e recessioni (16 dicembre 2013)

[1] Joshua A. “Josh” Barro è un giornalista americano, attuale direttore di Business Inside. Robert Joseph Barro (born September 28, 1944) è invece un economista ...

Ancora sul paleo-keynesismo (leggermente per esperti) (16 dicembre 2013)

[1] Come si vede, quando la disoccupazione è elevata (asse orizzontale, con i dati più elevati a destra) i mutamenti del salari sono più contenuti ...

Il grande capitale scommette sulla riforma sanitaria di Obama (16 dicembre 2013)

[1] Forse si riferisce alle procedure successive a quella del semplice “enrollment”. In effetti io traduco “enrollment” come “iscrizione” ma sarebbe più precisamente una “registrazione”, ...

Se solo fossero gli anni ‘30 (15 dicembre 2013)

[1] Il riferimento mi pare sia all’andamento del debito nei paesi del blocco della sterlina tra il 1929 ed il 1938. Ma il diagramma non ...

Perché l’ineguaglianza è importante, di Paul Krugman (New York Times 15 dicembre 2013)

La crescente ineguaglianza dei redditi ha pesato in termini economici, sia nel provocare la Grande Recessione che la debole ripresa economica che è seguita. Ma l'effetto più grande è stato sulla politica, con i due unanimismi che gli interessi dei ceti più ricchi hanno provocato; prima sulla deregolamentazione del sistema finanziario, poi sulla priorità attribuita alla falsa paura del debito. Il tema lavoro è passato in seconda fila. Oggi molti commentatori temono il tema della ineguaglianza, perchè vorrebbero un illusorio dibattito tecnocratico. La realtà è che la diseguaglianza ed i rapporti tra le classi, come ha ammesso Obama di recente, sono questioni ineludibili di questa epoca.

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