Blog di Krugman

Pensieri tardivi sulla stretta (20 dicembre 2013)

 

December 20, 2013, 2:53 pm

Tardy Taper Thoughts

Not dead yet, in case you’re wondering — just busy with preparations for family travel, and then with travel itself; this post was written during a layover.

Anyway, a quick note on the old news of the Fed’s mini-taper.

As many have noted, it looks as if the Fed has managed to pull the trick off this time — slowing the rate at which it purchases long-term assets, while simultaneously conveying the message that this did not signal a general hawkish turn, that short rates would remain at zero for a long time.

But why, exactly, is the Fed eager to start exiting the QE business, even as it clearly remains concerned that the economy is too weak? The official statement was uninformative. What one hears is that a fair number of people at the Fed worry that QE is feeding speculative bubbles, as investors search for yield that really isn’t there.

But surely that’s a feature of cheap money in general; the same argument could be used for raising short-term rates despite a weak economy and low inflation. In fact, that’s exactly what has been happening in Sweden, where fear of bubbles has been used to justify monetary tightening that makes no sense at all in terms of either an unemployment or an inflation target.

The point is that the dilemma that supposedly explains the Fed’s attempt to give with one hand what it took away with the other really has nothing to do with the form of monetary policy, and everything to do with the pretty clear evidence that the natural rate of interest is negative, which ties us back to the whole secular stagnation issue.

So why the Fed’s twist? My guess is that it’s ultimately political: that ever-growing balance sheet causes problems with Congress; Republicans hate easy money in general, but a Fed balance sheet of FOUR TRILLION DOLLARS [/Dr. Evil] offers an exceptionally easy target.

And since they do seem to have pulled this one off, I guess this particular act of political self-defense was OK.

 

Pensieri tardivi sulla stretta [1]

 

Sono sempre vivo, se è questo che vi state chiedendo – solo occupato con i preparativi per un viaggio familiare, e poi con il viaggio medesimo; questo post è stato scritto durante una pausa.

In ogni caso, una breve nota sulle vecchie notizie sulla mini-stretta della Fed.

Come molti hanno notato, sembra che la Fed in questa occasione abbia cercato di fare il gioco di prestigio – rallentare il ritmo al quale acquista gli assets a lungo termine [2], e contemporaneamente trasmettere il messaggio di non star dando un segnale di svolta verso una politica restrittiva, e che i tassi a breve resteranno prossimi allo zero per lungo termine.

Ma perché, esattamente, la Fed è ansiosa di avviare l’uscita dall’affare della “facilitazione quantitativa”, anche se resta chiaramente preoccupata che l’economia sia troppo debole? Il giudizio ufficiale non è stato chiarificatore. Quello che si sente dire è che un discreto numero di persone alla Fed sono preoccupate che la “facilitazione quantitativa” stia alimentando bolle speculative, dato che gli investitori sono alla ricerca di rendimenti che chiaramente non esistono.

Ma sicuramente è quella la caratteristica in generale del denaro facile: lo stesso argomento potrebbe essere usato per elevare i tassi  a breve termine nonostante un’economia debole ed una inflazione bassa. Di fatto, è esattamente quello che accade in Svezia, dove la paura delle bolle è stata usata per giustificare una restrizione monetaria che non ha alcun senso, sia dal punto di vista della disoccupazione che dell’obbiettivo di inflazione.

Il punto è che il dilemma che si suppone spieghi il tentativo della Fed di dare con una mano quello che toglie con l’altra, in realtà, non ha niente a che fare con la forma di una politica monetaria, e con tutto quello che si deve fare dinanzi alle prove abbastanza chiare di un tasso di interesse naturale negativo, che ci riporta all’intero tema della stagnazione secolare.

Perché, dunque, queste contorsioni della Fed? La mia impressione è che in ultima analisi si tratti di una questione politica: che gli equilibri patrimoniali sempre in crescita provochino problemi con il Congresso. I repubblicani odiano in termini generali il denaro facile, ma un bilancio patrimoniale di QUATTRO MILA MILIARDI DI DOLLARI (il Dottor Male) offre un obbiettivo eccezionalmente facile.

E dal momento che sembra che in questo modo ci siano riusciti,  suppongo che questa particolare iniziativa di auto difesa sia andata a segno.



[1] Essendo il concetto di “taper” riferito ad una diminuzione di ‘interventismo’ finanziario da parte della Fed, la cosa più semplice è tradurlo con “stretta”. Ma se si fosse voluto dire ‘stretta’, ci sarebbe stato un altro termine. In questo caso si è inteso riferirsi ad una sorta di assottigliamento, di attenuazione nella fase finale, che è la specifica connotazione di un “taper”. In effetti una stretta finanziaria è una politica restrittiva, mentre in questo caso di tratterebbe di una attenuazione graduale di una politica espansiva. Ma è più semplice chiarire questi scrupoli con una nota.

[2] Ovvero la “quantitative easing” – facilitazione quantitativa. Vedi alle note sulla traduzione.

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