December 4, 2013, 9:24 am
Via Mark Thoma, ECB Watchers reports on what it calls a “confusing” speech by Peter Praet, the chief economist of the European Central Bank. But actually there’s nothing at all confusing about it — if there’s any puzzle, it lies in the underlying political economy of the situation. Praet, we learn from the speech, is a PRE; so, probably, are many of his colleagues at the ECB, including, one suspects, Mario Draghi himself. But they have to operate in an environment where Europe’s VSPs, who are both doctrinaire and in important ways anti-intellectual, still hold enormous power.
So, Praet’s speech: the interesting thing here is that he shows himself to be a Perfectly Reasonable Economist, aware of the problems of the two zeroes — the zero lower bound on interest rates and the great difficulty in engineering downward movements in nominal wages. As a result, his underlying framework for thinking about European problems seems essentially indistinguishable from mine; as ECB watchers says, it’s a framework that sees a useful role for moderate inflation, both to avoid the zero lower bound and to ease the path of internal devaluation. And you do have to wonder what calculation leads to the notion that a target of “close to but less than 2%” is appropriate, as opposed to, say, 3 or 4 percent.
But actually you don’t have to wonder. Whatever Praet may privately think, he and his boss have to deal with Europe’s Very Serious People — people who believe in austerity regardless of circumstances, and who also say things like this, from the Bundesbank’s Jens Weidmann, declaring that “the money printer is definitely not the way to solve [Europe’s problems]“. This is stated as if it is a self-evident truth — even though any PRE can easily make the case (as Praet does) that the money printer is, in fact, something that can offer a great deal of help in solving Europe’s problems.
The sad and remarkable thing that we’ve learned over the past year or so is how little intellectual debate matters. On both fiscal austerity and monetary policy, the PREs have completely blow the VSPs out of the water — the inflationistas, the expansionary austerians, the 90-percent threshold of doom people have all seen their claims collapse in the face of evidence. Yet policy barely changes, and the VSPs continue to talk as if they are in possession of The Truth.
Still, I guess it’s good to know that there are PREs at the ECB, even if what they know doesn’t seem to matter very much.
PREs, VSPs e la BCE [1]
Per il tramite di Mark Thoma, vengo a conoscenza che ECB Watchers dà notizia di quello che definisce un “confuso” discorso da parte di Peter Praet, capo economista della Banca Centrale Europea [2]. Ma per la verità non c’è niente di confuso in esso – se c’è un qualche enigma è nella sottostante politica economica del momento. Praet, apprendiamo dal suo discorso, è un “Economista Perfettamente Ragionevole”; altrettanto, probabilmente, lo sono molti suoi colleghi alla BCE, incluso, si può ritenere, lo stesso Mario Draghi. Ma essi operano in un contesto nel quale le Persone Molto Serie d’Europa, che allo stesso tempo sono sia dottrinarie che, per le cose importanti, anti-intellettuali, ancora detengono un enorme potere.
Dunque, il discorso di Praet: la cosa interessante è che egli si dimostra essere un Economista Perfettamente Ragionevole, consapevole dei problemi dei due zero – il limite inferiore di zero nei tassi di interesse e la grande difficoltà a provocare movimenti verso il basso nei salari nominali. Di conseguenza, il suo implicito schema di pensiero sui problemi europei sembra fondamentalmente indistinguibile dal mio: come dice ECB Watchers, è uno schema che vede un ruolo utile per una moderata inflazione, sia per evitare il limite inferiore di zero che per facilitare il percorso di una svalutazione interna. E c’è da chiedersi quale calcolo porti all’idea che un obbiettivo “vicino ma inferiore al 2 per cento” sia corretto, al contrario, diciamo di un 3 o di un 4 per cento.
Ma in verità c’è poco da chiedersi. Qualsiasi cosa Praet possa pensare privatamente, egli e il suo capo debbono fare i conti con le Persone Molto Serie d’Europa – persone che credono nell’austerità a prescindere dalle circostanze, e che affermano anche cose come questa, da parte di Jens Weidmann della Bundesbank, che dichiara che “lo stampare moneta non è certamente il modo per risolvere (i problemi europei)”. Questa è stata affermata come una verità manifesta – anche se ogni Economista Perfettamente Ragionevole può avanzare l’argomento (come fa Praet) che stampare moneta sia, di fatto, qualcosa che può offrire una grande dose di aiuto nella soluzione dei problemi europei.
La cosa triste e rilevante è che nei due anni passati o giù di lì abbiamo appreso quanto poco conti il dibattito intellettuale. Sia sulla austerità della finanza pubblica che sulla politica monetaria, gli Economisti Perfettamente Ragionevoli hanno completamente demolito le Persone Molto Serie – i profeti di inflazione, i teorici della austerità espansiva, gli individui della rovina della soglia del 90 per cento (di debito sul PIL) hanno tutti constatato che le loro pretese crollano dinanzi ai fatti. Tuttavia la politica cambia minimamente, e le Persone Molto Serie continuano a parlare come se possedessero La Verità.
Eppure, suppongo che sia bene sapere che ci sono Economisti Perfettamente Ragionevoli alla BCE, anche se quello che sanno non sembra conti granché.
[1] Il primo sta per “Economisti Perfettamente Ragionevoli”; il secondo per “Persone molto Serie” (il terzo, come è noto, per Banca Centrale Europea). A parte il fatto che si diverte, ho l’impressione che questi neologismi in qualche modo dipendano anche dalla passione di Krugman per la fantascienza, che se non sbaglio fa molto uso di invenzioni linguistiche del genere.
[2] Il titolo del post del blog ECB Watchers per la precisione è “Discorso importante, anche se confuso, di Peter Praet”.
By mm
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