Blog di Krugman

Un mistero spiegato della assistenza sanitaria (13 dicembre 2013)

 

December 13, 2013, 10:36 am

A Health Care Mystery Explained

Ezra Klein is puzzled (or at least says he is; I suspect he understands it perfectly) by Republican hypocrisy on health care. For many years the GOP has advocated things that are supposed to bring the magic of the marketplace and individual incentives to health care: higher deductibles to give people “skin in the game”, competition among private insurers via exchanges — competition that would include reducing costs by limiting networks — and, of course, for cuts in Medicare. Now the GOP complains bitterly that some Obamacare policies have high deductibles, that it relies on the horror of exchanges, that some networks are limited, and that there are cuts in Medicare.

Klein suggests that Republicans are really upset by other aspects of Obamacare, but are going after the easy targets even though they’re attacking their own ideas. In a sense he’s right, but as I said, I suspect that he knows that the issue is both bigger and simpler than he says.

What underlies what Jonathan Chait calls the Heritage uncertainty principle? He describes it thus:

Conservative health-care-policy ideas reside in an uncertain state of quasi-existence. You can describe the policies in the abstract, sometimes even in detail, but any attempt to reproduce them in physical form will cause such proposals to disappear instantly. It’s not so much an issue of “hypocrisy,” as Klein frames it, as a deeper metaphysical question of whether conservative health-care policies actually exist.

The question should be posed to better-trained philosophical minds than my own. I would posit that conservative health-care policies do not exist in any real form. Call it the “Heritage Uncertainty Principle.”

Well, actually it’s pretty simple. The purpose of most health care reform is to help the unfortunate — people with pre-existing conditions, people who don’t get insurance through their jobs, people who just don’t earn enough to afford insurance. Cost control is also part of the picture, but not the dominant part. And what we’re seeing right now, in any case, seems to confirm a point some of us have been making for a long time: controlling costs and expanding access are complementary targets, because you can’t sell things like cost-saving measures for Medicaid and limits on deductibility of premiums unless they’re part of a larger scheme to make the system fairer and more comprehensive.

And here’s the thing: Republicans don’t want to help the unfortunate. They’ll propound health-care ideas that will, they claim, help those with preexisting conditions and so on — but those aren’t really proposals, they’re diversionary tactics designed to stall real health reform. Chait finds Newt Gingrich more or less explicitly admitting this.

Hence the rage of the right. Here they were, with a whole raft of ideas they could throw out, like chaff thrown out to confuse enemy radar, to divert and confuse any attempt to actually provide insurance to the uninsured. And those dastardly Democrats have gone ahead and actually incorporated those ideas into real reform.

Once you realize this, you also realize that people who warn that by opposing Obamacare Republicans are undermining their own proposals are missing the point. Yes, the Ryan plan to privatize Medicare looks a lot like Obamacare — but Ryan comes to Medicare not to save it, but to bury it, so the question of whether his plan could work is irrelevant.

There’s no mystery here; it’s just top-down class warfare as usual.

 

Un mistero spiegato della assistenza sanitaria

 

Ezra Klein è perplesso (o almeno dice di esserlo; io sospetto che capisca perfettamente) sulla ipocrisia repubblicana in materia di assistenza sanitaria. Per molti anni il Partito Repubblicano ha sostenuto cose che si supponeva portassero la magia dei mercati e degli incentivi individuali alla assistenza sanitaria: importi detraibili più alti per dare alla gente una competizione “più spinta” tra gli assicuratori privati attraverso le ‘borse’ [1] – una competizione che avrebbe comportato una riduzione dei costi attraverso una limitazione delle reti – e, ovviamente, per fare tagli a Medicare. Ora il Partito Repubblicano si lamenta che alcune politiche della riforma dell’assistenza di Obama comportino importi detraibili elevati, che essa si basi sull’orrore delle ‘borse’, che alcune reti siano limitate e che ci siano tagli a Medicare.

Klein suggerisce che i repubblicani siano in realtà arrabbiati con altri aspetti della riforma obamiana, ma che stiano perseguendo obbiettivi più semplici anche se stanno andando contro le loro stesse idee. In un certo senso ha ragione ma, come ho detto, penso che egli sappia che il tema è al tempo stesso più ampio e più semplice di quello che dice.

Cosa sta sotto quello che Jonathan Chait chiama il ‘principio dell’incertezza’ di Heritage [2]? Egli lo descrive in questo modo:

“Le idee sulla politica della assistenza sanitaria dei conservatori derivano da una incerta condizione di semi-esistenza. Potete descrivere quelle politiche in astratto, talora persino nei dettagli, ma ogni tentativo di riprodurle in forma fisica farà scomparire all’istante tali propositi. Non si tratta tanto di una questione di “ipocrisia”, come schematizza Klein, quanto di una più profonda domanda metafisica che attiene alla stessa esistenza di politiche di assistenza sanitaria presso i conservatori.

La domanda dovrebbe essere posta a menti più esperte di filosofia di quanto non sia la mia. Io direi che politiche conservatrici di assistenza sanitaria non esistono in forme in qualche modo reali. Chiamiamolo il “Principio di Incertezza di Heritage”.

Ebbene, in effetti è abbastanza semplice. Il proposito di gran parte della riforma della assistenza sanitaria è aiutare le persone meno fortunate – persone con precedenti patologie sanitarie, persone che non hanno l’assicurazione nei loro posti di lavoro, persone che non guadagnano abbastanza da permettersi di pagare una assicurazione. Un parte del quadro è anche il controllo dei costi, ma non una parte dominante. E quello a cui stiamo adesso assistendo, in ogni caso, sembra confermare un punto che alcuni di noi  avevano avanzato da lungo tempo: il controllo dei costi e l’ampliamento degli accessi sono obbiettivi complementari, perché non si può fare accettare cose come il risparmio sui costi di Medicaid e i limiti delle deducibilità sulle polizze assicurative, se essi non sono parte di uno schema più ampio che rende in sistema più giusto e più inclusivo.

E qua è il punto: i repubblicani non vogliono aiutare quelli che hanno meno fortuna. Proporranno idee di assistenza sanitaria che, a loro giudizio, aiutano coloro che hanno precedenti patologia sanitarie e così via – ma quelle non sono delle vere proposte, sono dei diversivi, tattiche rivolte a bloccare la vera riforma sanitaria. Chait scopre che Newt Gingrich più o meno lo sta ammettendo.

Di qua la rabbia della destra. Loro erano a quel punto, con un intero mucchio di idee di cui potevano disfarsi, come scarti da buttar fuori  per confondere i radar nemici, per sviare e confondere ogni tentativo di fornire effettivamente assicurazione a coloro che non sono assicurati. E quei democratici in modo ignobile sono andati avanti ed hanno incorporato quelle idee in un vera riforma.

Quando capite questo, vi rendete anche conto che alle persone che mettono in guardia i repubblicani perché opponendosi alla riforma di Obama mettono a repentaglio le loro stesse proposte, sta sfuggendo la sostanza. Sì, il piano di Ryan per privatizzare Medicare assomiglia non poco alla riforma di Obama – ma Ryan si occupa di Medicare non per salvarla, bensì per seppellirla, dunque la domanda se il suo piano potrebbe funzionare è irrilevante.

Non c’è alcun mistero; è solo lotta di classe come al solito, dei ricchi contro i poveri.



[1] Vedi alla voce “exchanges” nelle note sulla traduzione. Più in generale, sui temi e termini della riforma della assistenza sanitaria vedi le voci “Medicare” e “Medicaid”.

[2] Famosa e fondamentale Fondazione della destra americana.

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