January 4, 2014, 10:50 am
There’s an alarming amount of optimism out there about US economic prospects for 2014. Let me make the situation even more alarming by saying that I basically share that optimism.
Why? Basically because of the Three Stooges effect: if you’ve been banging your head against a wall for no good reason, you’ll feel a lot better when you stop.
One way to look at the US economy in 2013 is that it was, in effect, trying to begin a strong recovery, but was held back by terrible federal fiscal policy. Housing was making a comeback, state and local austerity was, if not going into reverse, at least not getting more intense, household spending was starting to revive as debt levels came down. But the feds were raising the payroll tax, slashing spending via the sequester, and more.
Incidentally, these other factors are why I don’t take seriously the claims of market monetarists that the failure of growth to collapse in 2013 somehow showed that fiscal policy doesn’t matter. US austerity, although a really bad thing, wasn’t nearly as intense as what happened in southern Europe; it was small enough that it could be, and I’d argue was, more or less offset by other stuff over the course of a single year.
The point, in any case, is that the head-banging is about to stop — not in the sense that we’ll reverse our move in the wrong direction, but that we won’t keep on moving in that direction. Here’s Goldman Sachs’s estimate of “fiscal drag” from federal policies (no link):
Goldman Sachs
What a drag! But it’s coming to an end. Meanwhile, housing is still moving forward, and other stuff is relatively favorable.
None of this vindicates the multiple years of sluggish recovery that should have been vigorous. And let’s be clear: this kind of forecast is much less secure than, say, my predictions that inflation and interest would stay low in a liquidity trap, which were grounded in model fundamentals.
Still, the new year starts with some good omens. Oh, and politics: between the non-disaster of Obamacare (which is producing epic levels of denial) and the prospect of a decent rate of economic growth, the midterm elections may not go the way many on the right currently expect.
Felice anno nuovo?
Ci sono dosi allarmanti di ottimismo in giro sulle prospettive economiche degli Stati Uniti per il 2014. Consentitemi di rendere la situazione ancora più allarmante dicendo che in ultima analisi condivido quell’ottimismo.
Perché? Fondamentalmente a causa dell’effetto dei ‘Tre Marmittoni’ [1]: se state sbattendo la testa contro un muro per nessuna buona ragione, vi sentirete molto meglio quando vi fermate.
Un modo per osservare l’economia degli Stati Uniti nel 2013 è considerare che essa, in effetti, ha cercato di avviare una forte ripresa ma è stata trattenuta dalla terribile politica federale della finanza pubblica. Il settore delle abitazioni stava tornando in auge, l’austerità ai livelli degli Stati e delle comunità locali stava, se non realizzando una inversione, almeno non diventando più intensa, la spesa delle famiglie cominciava a riprendersi nel mentre i livelli dei debiti scendevano. Ma il governo federale ha elevato le tasse sugli stipendi, abbattuto la spesa pubblica attraverso il “sequestro” [2], ed altro ancora.
Per inciso, questi altri fattori sono il motivo per cui io non prendo sul serio gli argomenti dei monetaristi di mercato secondo i quali il mancato collasso della crescita nel 2013 ha in qualche modo mostrato che la politica della finanza pubblica non è importante. L’austerità degli Stati Uniti, per quanto realmente negativa, non è stata neanche lontanamente grave come quella dell’Europa meridionale; è stata poca cosa rispetto a quello che poteva essere, e direi che è stata più o meno bilanciata da altre cose nel corso dello stesso anno.
Il punto, tuttavia, è che il battere la testa sta per finire – non nel senso che invertiremo il nostro movimento nella direzione sbagliata, ma che non continueremo a procedere su quella direzione. Ecco la stima di Goldman Sachs sul “drenaggio di finanza pubblica” da parte delle politiche federali (non c’è connessione):
Goldman Sachs
Che prelievo! Ma sta arrivando alla fine. Nel frattempo il settore delle abitazioni sta ancora avanzando e le altre cose sono relativamente favorevoli.
Sono tutte cose che non risarciscono i vari anni di ripresa fiacca che avrebbero dovuto essere vigorosi. E siamo chiari: una stima come questa è molto meno sicura, per esempio, delle mie previsioni secondo le quali l’inflazione ed i tassi di interesse sarebbero rimasti bassi in una trappola di liquidità, che erano fondate sugli aspetti di fondo dei modelli.
Eppure, il nuovo anno comincia con qualche buon presagio. C’è poi la politica: tra il non-disastro della riforma della sanità di Obama (che sta producendo livelli epici di negazionismo) e la prospettiva di un tasso decente di crescita economica, le elezioni di medio termine potrebbero non andare nel modo in cui molti a destra attualmente si aspettano.
[1] Vedi post del 18 dicembre 2013.
[2] Vedi la nota relativa in calce all’articolo del 21 febbraio 2013 “Il sequestro degli sciocchi”.
By mm
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