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L’esperimento di Raleigh (11 gennaio 2014, blog Krugman)

 

January 11, 2014, 9:33 am

The Raleigh Experiment

North Carolina is an interesting place these days, and I mean that in the worst possible way. It’s a southern state, but one with a major technology complex, growing foreign investment, and what seemed until recently to be a moderating, increasingly sophisticated political culture. But then came the Republican wave of 2010, and NC was taken over by right-wing radicals, who have — among other things — taken the nation’s hardest line in cutting benefits to the unemployed.

So how’s it going? Not well. Others have taken this issue on before me, notably Evan Soltas here and here, but I wanted to put up my own version for future reference.

The idea behind cutting benefits is that we are “paying people to be unemployed”, and that tough love will force them to go out and create jobs. It’s never explained exactly how greater desperation on the part of the unemployed will, in fact, lead to higher overall employment. Still, you could imagine that an individual state might gain some competitive advantage against other states by cutting wages. What you actually see in North Carolina, however, is nothing — employment growth tracked the national average both before and after the benefit cuts:

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The unemployment rate did fall — but this was due to a large drop in the labor force, as the number of people looking for work fell. Why?

 

Well, a likely explanation is that some of the unemployed continued to search for work, and were therefore counted in the labor force, despite low prospects of finding a job in a depressed economy, because such search is a requirement for those collecting benefits. Take away the benefits, and they drop out. Now, labor force participation has fallen nationally as well as in North Carolina, and the state’s labor force began dropping before the benefit cuts, so that the case for claiming that reduced benefits actually reduced job search isn’t ironclad. Still, it’s worth emphasizing just how extraordinary the changes have been. North Carolina’s labor force drop has been much larger than the national change:

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And it has also been unprecedented in historical terms. There’s been nothing like the recent North Carolina decline — taking place at a time of modest recovery, not recession — in the state’s previous history:

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Again, if there were anything to the theory that cutting unemployment benefits encourages job search and somehow translates into higher employment even in a slump, harsh policies should work better at the state than at the national level. But there is no sign at all that North Carolina’s harshness has done anything except make the lives of the unemployed even more miserable.

 

L’esperimento di Raleigh [1]

 

Il North Carolina è un posto interessante, di questi tempi, e intendo nel peggiore dei sensi possibile. E’ uno Stato del Sud, ma con un importante complesso tecnologico, crescenti investimenti stranieri e quella che sin di recente era sembrata essere una sempre più sofisticata cultura politica di moderazione. Ma poi è venuta l’ondata repubblicana del 2010 e il North Carolina è stato conquistato da estremisti di destra che, tra le altre cose, hanno assunto l’orientamento più duro di tutta la nazione in materia di taglio dei sussidi di disoccupazione.

Che cosa sta succedendo, dunque? Non belle cose. Altri si sono occupati di questo tema prima di me, in particolare Evan Soltas in queste due connessioni, ma mi è venuta voglia di dare a futura memoria anche la mia versione.

L’idea che sta dietro i tagli dei sussidi è che “stiamo pagando le persone per fare i disoccupati”, e che un po’ di durezza a fin di bene li costringerebbe ad uscire ed a creare posti di lavoro. Non viene mai spiegato in che senso esattamente una disperazione maggiore da parte dei disoccupati dovrebbe, in pratica, portare ad un maggiore occupazione complessiva. Eppure, si potrebbe immaginare che uno Stato singolo, tagliando i salari, potrebbe ottenere qualche vantaggio competitivo rispetto agli Stati in concorrenza. Tuttavia, nel North Carolina non c’è traccia di un bel niente – la crescita dell’occupazione seguiva la media nazionale prima e dopo i tagli ai sussidi:

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Il tasso di disoccupazione in verità è caduto – ma questo è derivato da una rilevante discesa improvvisa della forza lavoro, dato che un certo numero di persone che cercavano lavoro è venuto meno. Perché?

Ebbene, una spiegazione probabile è che un certo numero di disoccupati continuassero a cercare lavoro, e di conseguenza fossero annoverati tra le forze di lavoro, nonostante poche possibilità di trovare lavoro in un’economia depressa, perché tale ricerca è richiesta per l’ottenimento di quei sussidi. Togliete i sussidi ed essi si ritireranno. Ora, la partecipazione alla forza lavoro è scesa anche al livello nazionale oltre che nel North Carolina, e la forza lavoro nello Stato è cominciata a calare dopo i tagli dei sussidi, cosicché come esempio per giustificare la pretesa che i sussidi ridotti effettivamente abbiano ridotto la ricerca di posti di lavoro, esso non è a prova di bomba. Eppure, è davvero il caso di sottolineare come i cambiamenti siano stati straordinari. La caduta della forza lavoro nel North Carolina è stata assai più ampia del cambiamento nazionale:

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Ed è stata anche senza precedenti in termini storici. Nella storia precedente dello Stato non c’è stato niente che somigliasse al declino recente – che abbia avuto luogo in tempi di modesta ripresa e non di recessione:

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Ripetiamolo, se ci fosse stato qualcosa a favore della teoria per la quale tagliare i sussidi di disoccupazione incoraggia la ricerca dei posti di lavoro e in qualche modo si traduce in una maggiore occupazione anche durante una recessione, la severità delle politiche avrebbe dovuto provocare effetti migliori in quello Stato che non al livello nazionale. Ma non c’è alcun segno che tutta quella severità del North Carolina abbia fatto nient’altro se non rendere la vita dei disoccupati ancora più miserabile.


 

 

 


[1] Raleigh è una città degli Stati Uniti d’America, capitale della Carolina del Nord e capoluogo della Contea di Wake. Il nome è in onore a Sir Walter Raleigh, famoso esploratore.

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