Blog di Krugman

Soldi e classi (blog di Krugman, 28 gennaio 2014)

 

January 28, 2014, 8:37 am

Money and Class

My post on Americans starting to recognize class realities has brought some predictable reactions, which I’d place under two headings: (1) “But they have cell phones!” and (2) it’s about how you behave, not how much money you have.

My answer to both of these would be to say that when we talk about being middle class, I’d argue that we have two crucial attributes of that status in mind: security and opportunity.

By security, I mean that you have enough resources and backup that the ordinary emergencies of life won’t plunge you into the abyss. This means having decent health insurance, reasonably stable employment, and enough financial assets that having to replace your car or your boiler isn’t a crisis.

By opportunity I mainly mean being able to get your children a good education and access to job prospects, not feeling that doors are shut because you just can’t afford to do the right thing.

If you don’t have these things, I would say that you don’t lead a middle-class life, even if you have a car and a few electronic gadgets that weren’t around during the era when most Americans really were middle class, and no matter how clean, sober, and prudent your behavior may be.

Now, according to that Pew survey (pdf), in early 2008 only 6 percent of Americans considered themselves lower class — far below the official poverty rate! — only 2 percent upper class, and 1 percent didn’t know. So 91 percent of Americans — roughly speaking, people with incomes between $15,000 and $250,000 — considered themselves middle class. And a large portion of these people were wrong.

Consider health insurance: many Americans with incomes significantly above the poverty line are, or were until very recently uninsured, and many more were at risk of losing coverage. That, to me, says that they weren’t middle class on that basis alone. Many, probably most, low-wage workers have hardly any financial assets, no retirement plan, etc.

What about opportunity? Public schools in America vary widely in quality, and lower-income families can’t afford to live in good districts. College education has become far less accessible as aid to public institutions falls. The chance of finishing college varies drastically with family income (pdf).

I could go on, but surely it’s obvious when you think about it (and if you have any sense of the realities of life). A lot of Americans — quite arguably a majority — just don’t have the prerequisites for middle-class life as we’ve always understood it.

What about the upper end? In 2008 19 percent of Americans considered themselves upper-middle class. Here I think we have problems with defining what the class means. Pretty clearly, life at $250,000 is significantly, qualitatively different from life at $100,000. Yet Americans making 250K don’t feel rich, because above them loom the steep slopes of the upper tail of the income distribution (mixed metaphor, but whatever). So I won’t try to sort this one out.

But back to the lower end: the point is that we could, if we chose, guarantee the essentials of middle-class existence for almost all Americans; other advanced countries do it. Universal health care is the norm; we’re finally making a partial move toward that norm, but the right is fighting that move hysterically. Universal good basic education and free or cheap college education are available in other advanced countries.

The sad thing is that our fetishization of the middle class, our pretense that we’re almost all members of that class, is a major reason so many of us actually aren’t. That’s why the growing appreciation of class realities on the part of the public is a good thing; it raises the chances that we’ll actually start creating the kind of society we only pretend to have.

 

Soldi e classi

 

Il mio post sugli americani che cominciano  a riconoscere le realtà di classe ha provocato alcune prevedibili reazioni, che collocherei in due categorie: 1) “Ma hanno i cellulari!” e 2) è un faccenda che riguarda il comportamento, non quanto denaro si possiede.

La mia risposta ad entrambe consisterebbe nel dire che quando parliamo di far parte della classe media, mi parrebbe nella nostra mente che stabiliamo due fondamentali attributi di quella condizione: la sicurezza e l’opportunità.

Per sicurezza intendo che si abbiano abbastanza risorse e riserve per le quali le ordinarie emergenze della esistenza non ci precipitino nell’abisso. Questo significa avere una dignitosa assicurazione sanitaria, una occupazione ragionevolmente stabile, e sufficienti attivi finanziari per cui il dover cambiare una macchina o un impianto di riscaldamento non comporti una crisi.

Per opportunità intendo principalmente essere capaci di avere una buona istruzione per i vostri figli e l’accesso a prospettive di lavoro, senza sentire che le porte di chiudono solo perché non potete permettervi di fare la cosa giusta.

Se non avete queste due cose, direi che non state conducendo un’esistenza da classe media, anche se avete una macchina e pochi congegni elettronici che non erano in circolazione nell’epoca in cui gli americani erano per davvero classe media, e non è importante quanto la vostra condotta sia onesta, sobria e prudente.

Ora, secondo il sondaggio di Pew (disponibile in pdf), agli inizi del 2008 soltanto il 6 per cento degli americani si consideravano nella classe più bassa – assai al di sotto del tasso di povertà! – solo il 2 per cento tra le classi superiori, e l’1 per cento non aveva risposta. Dunque il 91 per cento degli americani  – grosso modo, persone con redditi tra i 15.000 ed i 250.000 dollari – si considerava classe media. Ed una larga parte di queste persone si sbagliava.

Si consideri l’assicurazione sanitaria: molti americani in modo significativo al di sopra della linea della povertà, sono od erano sino a molto di recente non assicurati, e molti di più erano a rischio di perdere la copertura assicurativa. Sulla base di quanto detto in precedenza, secondo me quello significava che non erano classe media. Molti, probabilmente la maggior parte, dei lavoratori con bassi salari non avevano alcun attivo finanziario, o programma pensionistico, etc.

Che dire dell’opportunità? Le scuole pubbliche in America variano largamente per qualità, e le famiglie a reddito più basso non possono permettersi di vivere in quartieri benestanti. L’istruzione universitaria è diventata assai meno accessibile da quando l’aiuto delle istituzioni pubbliche è caduto. Le possibilità di terminare l’università varia drasticamente a seconda del reddito delle famiglie (disponibile in pdf).

Potrei proseguire, ma certamente tutto questo è evidente se ci pensate (e se avete una qualche percezione delle realtà della vita). Una grande quantità di americani – è abbastanza probabile che si tratti della maggioranza – semplicemente non hanno i prerequisiti per una vita da classe media come la abbiamo sempre intesa.

Che dire della parte più alta? Nel 2008 il 19 per cento degli americani si considerava classe media superiore. In questo caso penso che abbiamo dei problemi a stabilire cosa significhi ‘classe’. E’ abbastanza chiaro che una vita da 250.000 dollari sia in modo significativo qualitativamente diversa da una vita da 100.000 dollari. Tuttavia gli americani che realizzano 250.000 dollari non si sentono ricchi, perché sopra di loro incombe il pendio ripido della coda superiore della distribuzione del reddito (metafora commista, ma pazienza). Così non cercherò di dare una collocazione a questi ultimi.

Ma tornando alla parte inferiore: il punto è se potremmo, decidendolo, garantire le cose essenziali della esistenza della classe media per quasi tutti gli americani; altre nazioni avanzate lo fanno. L’assistenza sanitaria universale è la norma; stiamo finalmente operando uno spostamento verso quella norma, ma la destra sta combattendo contro quello spostamento in modo isterico. Una buona istruzione di base universale ed una gratuita o economica istruzione universitaria è a disposizione in altri paesi avanzati.

La cosa triste è che il nostro feticismo della classe media, la nostra pretesa di essere quasi tutti componenti di quella classe, è una importante ragione per la quale così tanti tra noi non lo sono. Questo è il motivo per il quale una crescente comprensione delle realtà di classe da parte della opinione pubblica è un’ ottima cosa; essa accresce le nostre opportunità di cominciare veramente a creare il genere di società che fingiamo soltanto di avere.

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