January 11, 2014, 3:39 am
National Review has an actually interesting report by Kevin Williamson on the state of Appalachia, providing a valuable portrait of the region’s woes — plus an account of how people turn food stamps fungible by converting them into soda. But the piece also has a moral: the big problem, it argues, is the way government aid creates dependency. It’s the Paul Ryan notion of the safety net as a “hammock” that makes life too easy for the poor.
But do the facts about Appalachia actually support this view? No, they don’t. Indeed, even the facts presented in the article don’t support it.
Williamson dismisses suggestions that economic factors might be driving social collapse:
If you go looking for the catastrophe that laid this area low, you’ll eventually discover a terrifying story: Nothing happened.
But he almost immediately contradicts himself, noting that employment in eastern Kentucky has fallen with the decline of coal and what little manufacturing the area once had. True, there was no sudden moment when the town’s main employer closed up shop; it was a gradual process. But so what? The underlying story of Appalachia is in fact one of declining opportunity. Here’s the unemployment rate for Owsley county:
Is it any surprise that people have turned to food stamps?
And what would they do if they didn’t have food stamps? Williamson is too good a reporter to argue that people could find jobs in eastern Kentucky if only they really wanted to work. Instead, he implicitly argues that the “dole” fosters dependency by allowing people to stay in their home counties rather than going someplace else. Maybe — but as he also notes, many people are leaving. Indeed, they’ve been leaving in droves:
So the moral hazard doesn’t look that severe. Mainly this looks like a story of what happens when a region faces a drastic loss of economic opportunity.
Oh, and about the soda: things like that will happen when you try to provide aid in kind to very poor people. Give an only moderately poor person food stamps, and she’ll probably be willing to use all of it on food. Give a very poor person, with hardly any other source of income, food stamps and she’ll try to convert part of it into cash to be spent on other things. This doesn’t say that they’re getting too much help; it just says that they’re pretty desperate across the board, not just in their food budget.
Back to the broader issue: My take on Williamson’s report (like my take on Charles Murray’s recent book) is that it basically says that William Julius Wilson was right. Wilson famously argued that the social troubles of urban blacks emerged, not because there was something inherently wrong with their culture, but because job opportunities in inner cities dried up. Sure enough, when the God-fearing (and definitely white) people of Appalachia face a loss of employment opportunity, their region turns into what Williamson calls the Great White Ghetto.
And this in turn says that the problem isn’t that we’re becoming a nation of takers; it’s the fact that we’re becoming a nation that doesn’t offer enough economic opportunity to the bottom half, or maybe even the bottom 80 percent, of its citizens.
Una amaca nel Kentucky?
National Review ha un interessante resoconto a cura di Kevin Williamson sullo Stato degli Appalachi [1], che fornisce un ritratto apprezzabile dei guai della regione – oltre ad una stima di quante persone si rivolgono alle tessere alimentari che sono idonee ad essere scambiate con soda [2]. Ma il pezzo ha anche una morale: il grande problema, esso sostiene, è il modo in cui l’aiuto governativo ha creato dipendenza. Si tratta del concetto di Paul Ryan che equipara le reti della sicurezza sociale ad una ‘amaca’ che rende la vita dei poveri troppo facile.
Ma è proprio vero che i fatti degli Appalachi sono una convalida di questa opinione? No, non è vero. In effetti, neanche i fatti presentati nell’articolo la convalidano.
Williamson liquida con poche parole l’idea che fattori economici possano aver portato al collasso sociale:
“Se andate a vedere la catastrofe che ha condotto quest’area così in basso, alla fine scoprite una storia terribile: non è successo niente.”
Ma quasi subito si contraddice, osservando che l’occupazione nel Kentucky orientale è caduta con il declino del carbone e di quelle piccole manifatture che una volta quell’area aveva. E’ vero, non c’è stato alcun momento improvviso nel quale il principale datore di lavoro del paese ha chiuso i battenti; si è trattato di un processo graduale. Ma allora cosa è successo? La storia profonda degli Appalachi è di fatto una storia di opportunità che scompaiono. Ecco il tasso di disoccupazione per la Contea di Owsley:
Qualcuno si sorprende che la gente si sia rivolta alle tessere alimentari?
E cosa farebbero, se non avessero le tessere alimentari? Williamson è un giornalista troppo bravo per sostenere che la gente potrebbe trovare lavoro nel Kentucky orientale se soltanto volesse lavorare. Piuttosto, egli implicitamente sostiene che “l’elemosina” incoraggia la dipendenza consentendo alla gente di restare a casa sua anziché andarsene da qualche altra parte. Può darsi – ma egli osserva anche che molte persone se ne stanno andando. In effetti, se ne sta andando un sacco di gente:
Dunque, non sembra così grave l’approfittare della situazione di assistenza. Questa sembra principalmente una storia di quello che succede quando un’area fa i conti con una drastica perdita di opportunità economiche.
E per quello che riguarda la faccenda della soda: cose del genere succedono quando cercate di fornire aiuti in natura alla povera gente. Date ad una persone anche moderatamente povera tessere alimentari e questa probabilmente le userà tutte per il cibo. Date le tessere alimentari ad una persona poverissima, con quasi nessuna altra fonte di reddito, ed ella cercherà di convertirle in parte in contante da spendere in altre cose. Questo non vi dice che stanno ricevendo troppo aiuto; vi dice soltanto che sono abbastanza disperate a tutti i livelli, non solo nel loro bilancio alimentare.
Tornando al tema più generale: la mia opinione sull’articolo di Williamson (come sul libro recente di Charles Murray) è che esso in generale conferma che William Julius Wilson aveva ragione [3]. Come è noto Wilson sosteneva che i gravi problemi sociali dei neri dei centri urbani emersero non perché ci fosse qualcosa di intrinsecamente sbagliato nella loro cultura, ma perché le opportunità di lavoro nei quartieri poveri si esaurirono. E’ chiaro che quando le persone timorate di Dio (nonché bianche, senza alcun dubbio) si trovano dinanzi alla perdita della opportunità di una occupazione, la loro ragione si trasforma in quello che Williamson chiama il “Grande Ghetto Bianco”.
E questo a sua volta ci dice che il punto non è che stiamo diventando una nazione di ‘assistiti’; stiamo diventando una nazione che non offre sufficienti opportunità economiche alla metà dei suoi cittadini, forse persino all’80 per cento, che stanno in basso nella scala sociale.
[1] Gli Appalachi (in inglese Appalachian Mountains, in francese Appalaches) sono una catena montuosa situata nella parte orientale degli Stati Uniti d’America. Si sviluppa, quasi parallelamente alla costa, dal golfo del fiume San Lorenzo fino all’Alabama, per almeno 2500 km con picchi non molto elevati (i più alti sono con 2037 m il monte Mitchell e con 1917 m il monte Washington). Gli Appalachi riguardano anche l’isola di Terranova (Canada) e l’isola francese di Miquelon parte della collettività territoriale di Saint-Pierre e Miquelon[1][2]. La porzione sud degli Appalachi viene chiamata monti Unakas. Per via dell’età geologica, gli Appalachi sono la catena montuosa più vecchia delle Americhe. (Wikipedia)
Gli Appalachi statunitensi sono una delle zone economicamente più depresse degli Stati Uniti. Storicamente la miseria degli Appalachi – in particolare del cuore di quella grande area che è rappresentato dal Kentucky orientale – riguarda una popolazione di bianchi, che sono gli eredi di una classe operaia di origine scozzese ed irlandese che si insediò nelle attività minerarie dalle quali erano usciti gli schiavi afroamericani.
[2] Da quello che si capisce dall’articolo di Williamson, la estrema miseria di molti di questi piccoli villaggi degli Appalachi, indurrebbe gli abitanti ad acquisire con le loro tessere alimentari e cassette di soda, che a loro volta sarebbero successivamente utilizzabili come merce di scambio per qualcos’altro. In generale le cassette vengono rivendute a commercianti locali, che le pagano per la metà del loro valore. Alla fine possono servire anche per essere scambiate con farmaci che sono sostituti di oppiacei (i “pillbillies”, a base di oxycontin, anche detta la “eroina dei montanari degli Appalachi”).
[3] Sociologo americano: vedi post dell’8 gennaio “Sull’ultima guerra combattuta (sulla povertà)”.
By mm
E' possibile commentare l'articolo nell'area "Commenti del Mese"