February 3, 2014, 4:13 pm
A blog post reporting research by Samuel Kapon and Joseph Tracy of the New York Fed is creating a splash in wonkworld today, and it is making an important point. However, the way that point is presented is, I think, likely to mislead, because it mixes two propositions together. One, which is clearly true, is that the aging of the adult population would have meant a considerable decline in the employment-population ratio over the past 7 years even if the economy had remained near full employment.
The other, which is far from obvious, is that the economy was highly overheated in late 2007, with employment far above sustainable levels. You can make that argument — although I would disagree. But the way they present the data, that argument is sort of smuggled in through the back door.
So, on the demography: a number of people have made this point, although without as much detailed modeling. I made a stab at it myself a while back. Here’s another version. Take BLS data on the composition of the noninstitutional population. Here’s a breakdown for December 2007 and December 2013:
Here share07 is the share of the over-16 population in 12/07, share13 the share in 12/13, and ep07 is the employment-population ratio in 12/07. You can see the decline in the share of prime-age adults, and this should, other things being the same, have reduced the overall employment-population ratio. How much? Doing shift-share on the 07 employment rates, you get a decline from 62.9 to 61.3, or 1.6 points. This is almost the same as the Kapon and Tracy estimate of 1.7 points; what I take from this is that the crude calculation wasn’t missing too much.
Now, how much does this change our view of the Lesser Depression? The decline in the actual employment-population ratio looks like this:
The actual decline was from 62.9 to 58.6, or 4.3 points. This would seem to suggest that around 40 percent of the decline is demographics, but the rest is cyclical, and that we’re still far below full employment.
But Kapon and Tracy suggest that we’re actually only 0.7 points below full employment. How do they get this result? By normalizing the data so that the baseline is the average adjusted employment-population ratio over their whole sample, reaching back to 1982. What this does is in effect build the Lesser Depression into your definition of normal, so that they get this picture:
Federal Reserve of New York
What’s going on here? The small employment gap isn’t mainly because of the demographic adjustment — a bigger factor is the de facto reinterpretation of history, which now has a hugely overheated economy in December 2007. Oh, and this also says that the depressed economy of the early Bush years wasn’t actually depressed — in fact, it was overheated almost the whole time.
The authors seem to be aware that this is a problem, so they offer an alternative normalization that drops the post-2007 slump, and raises the employment gap to 1.7. Even that is, however, problematic. After all, inflation was considerably lower at the end of the pre-crisis era than the beginning, so that any kind of Phillips curve analysis would suggest that on average the economy was operating below capacity.
Anyway, the dramatic-sounding result that we don’t have much labor market slack isn’t what it may seem on casual reading. Just doing the demographic correction reduces the employment gap — but it’s still big unless you accept the idea that the U.S. economy was above full employment even during the early-Bush slump years, and that by late 2007 it was a highly overheated economy on the edge of major inflation.
Demografia ed occupazione (per esperti)
Un post sul blog ci informa che in questi giorni la ricerca a cura di Samuel Kapon e Joseph Tracy della Fed di New York sta facendo una grande impressione nel mondo degli esperti, avanzando un argomento importante. Tuttavia, il modo in cui tale argomento viene presentato, io penso, è probabile sia fuorviante, perché mette assieme due concetti diversi. Il primo, che è chiaramente vero, è che l’invecchiamento della popolazione adulta avrebbe comportato un notevole declino nel rapporto occupazione-popolazione negli ultimi 7 anni, pur essendo l’economia rimasta vicina alla piena occupazione.
L’altro, che è lungi dall’essere ovvio, è che sulla fine del 2007 l’economia era notevolmente surriscaldata, con una occupazione molto sopra i livelli sostenibili. E’ un tesi che si può avanzare – sebbene io sia in disaccordo. Ma nel modo in cui essi presentano i dati, quella tesi è come contrabbandata dalla porta di servizio.
Dunque, a proposito della demografia: un certo numero di persone hanno posto questo tema, sebbene senza una modellistica molto dettagliata. Io stesso feci un tentativo su tale aspetto un po’ di tempo da [1]. Ecco un’altra versione. Si prendano i dati dell’Ufficio delle Statistiche del Lavoro sulla composizione della popolazione non residente in strutture pubbliche [2].Ecco una scomposizione dei dati del dicembre 2007 e del dicembre 2013:
In questo caso la quota dello 07 (“share07”) è la popolazione oltre i sedici anni al dicembre del 2007, la quota del 13 (“share13”) è quella stessa popolazione al dicembre del 2013, il dato “ep07” è il rapporto tra occupazione e popolazione al dicembre del 2007. Si può vedere il declino degli adulti nella età di lavoro primaria [3], e questo dovrebbe, ferme le altre condizioni, aver ridotto il rapporto generale tra occupazione e popolazione. Di quanto? Facendo uno shift-share [4]sui tassi di occupazione del 2007, si ha un declino da 62,9 a 61,3, ovvero di 1,6 punti. Questo è quasi lo stesso di quello che Kapon e Tracy stimano in 1,7 punti; dal che ne derivo che il calcolo sbrigativo non è molto lontano dal vero.
Ora, quanto influisce questo cambiamento nel nostro punto di vista sulla Depressione Minore [5]? Il declino nel rapporto effettivo occupazione-popolazione appare in questo modo:
Il declino effettivo è passato da un rapporto di 62,9 ad uno di 58,6, ovvero 4,3 punti. Questo sembrerebbe suggerire che circa in 40 per cento del declino sia provocato dalla demografia, ma che il resto sia derivante dal ciclo economico, e che siamo ancora assai al d sotto della piena occupazione.
Ma Kapon e Tracy indicano che siamo in verità soltanto di 0,7 punti al di sotto della piena occupazione. Come ottengono questo risultato? Normalizzando i dati in modo tale che la linea di partenza sia la media corretta del rapporto occupazione-popolazione per l’intero loro campione, arrivando indietro sino al 1982. In questo modo in effetti si incorpora la Depressione Minore nella definizione di ciò che rientra nella norma, in modo tale che essi ottengono questa rappresentazione:
Federal Reserve di New York
Cosa accade in questo modo? Il modesto differenziale occupazionale non deriva principalmente dalla correzione demografica – un fattore più grande è la reinterpretazione vera e propria della storia, che ora mostra una economia ampiamente surriscaldata nel Dicembre del 2007. Inoltre questo ci dice anche che l’economia depressa dei primi anni di Bush non era effettivamente depressa – di fatto, era surriscaldata per quasi l’intero periodo.
Gli autori sembrano essere consapevoli di questo problema, dunque offrono una normalizzazione alternativa, che abbassa la recessione dopo il 2007 ed alza il differenziale di occupazione all’1,7. Anche questo, tuttavia, è problematico. Dopo tutto, l’inflazione era considerevolmente più bassa alla fine dell’epoca precedente alla crisi che non all’inizio, cosicché ogni genere di analisi della curva di Phillips suggerirebbe che in media l’economia stesse operando al di sotto della sua capacità.
In ogni modo, il risultato che appare spettacolare per il quale non abbiamo molta fiacchezza nel mercato del lavoro non è quello che può sembrare ad una lettura casuale. Soltanto facendo la correzione delle cause demografiche riduce il gap occupazionale – ma essa è ancora grande anche se non si accetta l’idea che l’economia americana era al di sopra della piena occupazione persino durante gli anni della prima recessione di Bush, e che alla fine del 2007 era una economia altamente surriscaldata sull’orlo di una importante inflazione.
[1] La connessione nel testo inglese è con un post del 12 ottobre 2012, “Occupazione a demografia costante (per esperti ma rilevante)”.
[2] Per “nonistitutional population” si intende la popolazione oltre i 16 anni che non risiede o non è confinata in strutture come le carceri, le case di cura per malati di mente o le case per anziani.
[3] Per adulti in età di lavoro primaria (“Prime age adults”) si intendono le classi dai 16 anni ai 54, che, come si nota, sono quelle effettivamente in calo.
[4] L’analisi shift-share è una tecnica che consente di scomporre il tasso di crescita di una grandezza economica (gli aggregati della Contabilità nazionale, la produzione, l’occupazione, ecc.) in componenti strutturali e locali. (Wikipedia)
Letteralmente sarebbe: una “quota di spostamento”.
[5] La crisi degli ultimi anni, anche per distinguerla dalla Great Depression degli anni Trenta, viene talvolta chiamata “Great Recession” o anche “Lesser Depression”.
By mm
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