Blog di Krugman

Lasciar fallire la Lehman (19 febbraio 2014)

 

Feb 19, 10:08 am

Letting Lehman Fail

One of the really good things about teaching a new course is that the work you put into developing your lectures often leads you to stuff you didn’t know about, missed, or had forgotten. Today’s class was a sort of narrative walkthrough of the financial crisis, and in the course of preparing I found myself trying to recall who actually thought letting Lehman fail was a good idea.

The answer is, a lot of people — and there were a fair number of op-eds and editorials congratulating Hank Paulson the next day, before it had become clear that the whole financial system was freezing up. Two notable examples:

Vince Reinhart:

The resources of the U.S. government are vast, but not unlimited. Thus far this year, officials have put federal funds at risk to facilitate the takeover of an investment bank, Bear Stearns, and to provide unconditional support to two government-sponsored enterprises, Fannie Mae and Freddie Mac.

At some point, the government had to say enough. That point came this weekend.

Those judgments can be second-guessed. But one thing is clear: Lehman did not cast a long enough shadow over markets to warrant support. And Treasury Secretary Henry Paulson and his colleagues are to be congratulated for the courage to make that determination.

Ken Rogoff:

No More Creampuffs
The Government Is Willing to Let Wall Street Firms Fail. That’s Good.

This past weekend, the U.S. Treasury and the Federal Reserve finally made it abundantly clear that they won’t bail out every significant financial firm in America. Certainly this came as a rude shock to many financiers. In allowing the nation’s fourth-largest investment bank, Lehman Brothers, to file for bankruptcy, and by forcefully indicating that they are prepared to see even more bankruptcies, our financial regulators showed Wall Street that they are not such creampuffs after all.

By allowing firms that took excessive risks to fail, regulators also reduce the political pressure to overregulate the system in the aftermath of the crisis. Let’s hope they hang tough for at least a little while longer.

Interesting.

 

Lasciar fallire la Lehman

 

Una delle cose davvero positive dell’insegnamento di un nuovo corso è che il lavoro che mettete nello sviluppare le vostre letture spesso vi conduce a cose delle quali non avevate nozione, che avevate perso o dimenticato. La lezione di oggi era una sorta di narrazione passo a passo della crisi finanziaria, e nel corso della preparazione mi è capitato di dover cercare di ricordare chi effettivamente pensò che lasciar fallire la Lehman fosse un buona idea.

La risposta è, un sacco di gente – ed il giorno successivo ci fu un discreto numero di commenti e di editoriali che si congratulavano con Hank Paulson [1], prima che diventasse chiaro che l’intero sistema finanziario si stava bloccando. Due esempi autorevoli:

 

Vince Reinhart:

“Le risorse del Governo degli Stati Uniti sono ampie, ma non illimitate. Perciò, con quest’anno, i dirigenti hanno messo a rischio i finanziamenti federali per facilitare la acquisizione di una banca di investimenti, la Bear Stearns, e per fornire un sostegno senza condizioni a due imprese sostenute dl Governo, la Fannie Mae e la Freddie Mac.

A un certo punto, il Governo ha dovuto dire basta. Quel punto è arrivato questo fine settimana.

….

Questi possono essere giudizi col senno di poi. Ma una cosa è chiara: la Lehman non proiettava un’ombra sufficientemente lunga sui mercati per giustificare un sostegno. E ci si deve congratulare con il  Segretario al Tesoro Henry Paulson e con i suoi colleghi per il coraggio nell’assumere tale determinazione.

 

Ken Rogoff:

“Basta con i regali. Il Governo ha deciso di lasciar fallire le imprese di Wall Street. E’ una buona cosa.

….

In questo fine settimana il Tesoro degli Stati Uniti e la Federal Reserve hanno finalmente reso del tutto chiaro che non andranno in salvataggio di tutte le imprese finanziarie significative d’America. Per molti uomini di finanza sarà certamente un duro colpo. Nel permettere che la quarta banca di investimenti della nazione, la Lehman Brothers, si presenti per la bancarotta, e nell’indicare energicamente di esser pronti a prendere atto anche di nuove bancarotte, i nostri regolatori finanziari hanno dimostrato a Wall Street di non essere in fondo così accomodanti [2].

….

Consentendo alle imprese che hanno preso rischi eccessivi di fallire, i regolatori hanno anche ridotto la pressione politica per una eccessiva regolamentazione del sistema a seguito della crisi. Speriamo che almeno tengano duro per un altro po’.

 

Interessante.



[1] Henry Merritt Paulson (Palm Beach, 28 marzo 1946) è un politico e banchiere statunitense. È stato 74° Segretario al Tesoro degli Stati Uniti sotto la presidenza di George W. Bush.

Precedentemente (19992006) era stato amministratore delegato di Goldman Sachs Group.

[2] Per l’esattezza “creampuff” sono i bignè alla panna. Dunque, il senso è che hanno dimostrato di non essere così ‘buonisti’, o ‘dolcioni’ se si preferisce.

 

 

 

By


Commenti dei Lettori (0)


E' possibile commentare l'articolo nell'area "Commenti del Mese"