Blog di Krugman

Ritorna il populismo macroeconomico (1 febbraio 2014)

 

Feb 1, 12:55 pm

Macroeconomic Populism Returns

Matthew Yglesias says what needs to be said about Argentina: there’s no contradiction at all between saying that Argentina was right to follow heterodox policies in 2002, but it is wrong to be rejecting advice to curb deficits and control inflation now. I know some people find this hard to grasp, but the effects of economic policies, and the appropriate policies to follow, depend on circumstances.

I would add that we know what those circumstances are! Running deficits and printing lots of money are inflationary and bad in economies that are constrained by limited supply; they are good things when the problem is persistently inadequate demand. Similarly, unemployment benefits probably lead to lower employment in a supply-constrained economy; they increase employment in a demand-constrained economy; and so on.

So sometimes the relationship and money looks like this, from the best economics principles textbook:

zzzz 29

 

 

 

 

 

 

 

 

Money growth and inflation in Zimbabwe.

But sometimes it looks like this:

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And just to repeat a point I’ve made many times, those of us who understood IS-LM predicted in advance that the actions of the Bernanke Fed wouldn’t be inflationary, while the other side of the debate was screaming “debasement”.

There’s something else to be said about Argentina and, it seems, Turkey — namely, that we’re seeing a mini-revival of what Rudi Dornbusch and Sebastian Edwards long ago called macroeconomic populism. This involves, you might say, making the symmetrical error to that of people who think that running deficits and printing money always turns you into Zimbabwe; it’s the belief that the orthodox rules never apply. And it’s an equally severe mistake.

It’s not a common mistake these days; a few years ago one would have said that only Venezuela was making the old mistakes, and even now it’s just a handful of countries. But it is a mistake, and we need to say so.

 

Ritorna il populismo macroeconomico

 

Matthew Yglesias dice quello deve essere detto a proposito dell’Argentina: non c’è affatto contraddizione tra il dire che l’Argentina aveva ragione a seguire politiche eterodosse nel 2002, e il dire che è sbagliato respingere il consiglio di tenere a freno i deficit e di controllare l’inflazione oggi. So che alcuni lo troveranno difficile da afferrare, ma gli effetti delle politiche economiche, e le politiche appropriate da seguire, dipendono dalle circostanze.

Aggiungerei che sappiamo quali sono tali circostanze! Realizzare deficit e stampare grandi quantità di moneta è negativo ed inflazionistico nelle economie che sono condizionate da una offerta limitata; sono invece cose buone quando il problema è una domanda ostinatamente inadeguata. Nello stesso modo, i sussidi di disoccupazione probabilmente portano ad una occupazione più bassa in una economia condizionata dal lato dell’offerta; accrescono l’occupazione in una economia condizionata dalla domanda; e così via.

Così, talvolta la relazione e la moneta appaiono in questo modo, dal migliore libro di testo sui principi dell’economia:

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Crescita dell’offerta di moneta ed inflazione nello Zimbabwe

 

Ma talvolta in questo modo:

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E solo per ripetere un punto che ho trattato molte volte, quelli tra noi che comprendono il modello IS-LM avevano previsto in anticipo che le iniziative di Bernanke alla Fed no avrebbero avuto effetti inflazionistici, mentre sull’altro schieramento su urlava alla “svalutazione”.

C’è qualcos’altro da dire sull’Argentina e, a quanto sembra, sulla Turchia – il particolare che stiamo assistendo ad un mini risveglio di quello che Rudi Dornbusch e Sebastian Edwards un tempo chiamarono il populismo macroeconomico. Questo riguarda, si potrebbe dire, un errore simmetrico di quello delle persone che pensano che realizzare deficit e stampare moneta spedisca sempre nelle condizioni dello Zimbabwe; è la convinzione che le regole dell’ortodossia economica non si applichino mai. Ed è uno sbaglio egualmente grave.

Non un uno sbaglio frequente, di questi tempi; pochi anni orsono si sarebbe detto che solo il Venezuela stava facendo i vecchi errori, ed anche oggi si tratta solo di una manciata di paesi. Ma è uno sbaglio, ed abbiamo il dovere di dirlo.

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