Feb 13, 11:58 am 13
Right now the online current-policy economics journal VoxEU — edited by my old student Richard Baldwin — has two fantastic pieces on inequality.
First up, Andrew Oswald and Nattavudh Powdthavee test the effect of wealth on political attitudes by looking at people who got richer, not through their efforts or inheritance, but by winning the lottery. Sure enough, lottery winners become more right-wing. Maybe that’s not surprising, but in case you had any doubts about whether to be a cynic, this should dispel them.
Even more interesting is the effect on political attitudes: lottery winners also became more likely to praise the current, unequal distribution of income:
(This is just the top line of the table; a number of other variables are included as controls).
Think about that for a minute. You might imagine that a self-made man, reasoning from his own experience, might come to the conclusion that people get what they deserve. But here are people who demonstrably, by design, got rich(er) through pure chance, having nothing to do with their talents or efforts. Yet their increased wealth nonetheless convinces them that society is fair. Presumably a big enough lottery win would turn them into Tom Perkins.
In the second piece, Davide Furceri and Prakash Loungani use an event-study framework — looking at what happens on average after clear changes in policy — to assess the effects of “neoliberal” policy changes (although they don’t put it that way) on inequality. Sure enough, they find that both fiscal austerity and liberalization of international capital movements are followed by noticeable rises in income inequality.
So, if you were a ranting leftist, you might say that political attitudes are shaped by class, and that ideological justifications for high inequality are just a veil for class interest. You might also say that “sound” economic policies are really just policies that redistribute income upwards. And it turns out that the econometric evidence more or less supports your rant.
Vox anti-populi [1]
In questo momento la rivista online di attualità politica e di economia VoxEU – edita dal mio vecchio studente Robert Baldwin – mostra due splendidi articoli sull’ineguaglianza.
Nel primo, Andrew Oswald e Nattavudh Powdthavee stimano l’effetto della ricchezza sugli orientamenti politici mettendo sotto osservazione le persone che sono diventate ricche, non attraverso i loro sforzi o in seguito ad eredità, ma in quanto vincitori ad una lotteria. E’ abbastanza evidente che i vincitori della lotteria diventano più di destra. Forse non è sorprendente, ma nel caso aveste avuto qualche dubbio sulla opportunità di essere cinici, questo dovrebbe dissiparli.
Anche più evidente è l’effetto sugli orientamenti politici: diventa anche più probabile che i vincitori della lotteria elogino la attuale ineguale distribuzione del reddito:
(questa è solo la morale della favola della tabella; un certo numero di altre variabili sono incluse come verifiche).
Si pensi un attimo a questi risultati. Ci si potrebbe immaginare che un uomo che si è fatto con le proprie forze, ragionando sulla sua propria esperienza, possa arrivare alla conclusione che le persone ottengono quello che meritano. Ma in questo caso si tratta di persone che inconfutabilmente, per l’ipotesi di progetto, diventano più ricche per puro caso, senza che questo abbia niente a che fare con i loro talenti e con il loro impegno. Eppure la loro accresciuta ricchezza li persuade che la società sia giusta. Presumibilmente, se avessero vinto ad una lotteria abbastanza importante, questo li avrebbe trasformati in Tom Perkins.
Nel secondo articolo, Davide Furceri e Prakash Loungani usano una schema di analisi fattuale – osservando quello che in media accade dopo cambiamenti evidenti nella politica – per stabilire gli effetti sull’ineguaglianza di mutamenti ‘liberisti’ nelle politiche (sebbene essi non si esprimano in questi termini). Come previsto, essi scoprono che sia l’austerità delle finanze pubbliche che la liberalizzazione dei movimenti dei capitali sono seguiti da considerevoli incrementi nelle diseguaglianze di reddito.
Dunque, se foste estremisti di sinistra che sbraitano, potreste concludere che le inclinazioni politiche sono modellate dalle classi, e che le giustificazioni ideologiche per una forte ineguaglianza sono appena un velo degli interessi di classe. Potreste anche dire che le politiche economiche “sane” sono in sostanza solo politiche che redistribuiscono il reddito verso l’alto. E si scopre che le prove econometriche più o meno sarebbero di supporto alle vostre invettive.
[1] VoxEU” è il nome del blog che ha pubblicato i due articoli. “Anti-populi” è una imitazione di “vox populi”, ma è rimasto il genitivo indeclinato.
By mm
E' possibile commentare l'articolo nell'area "Commenti del Mese"