Blog di Krugman

Gli stati assistenziali nella crisi dell’euro (9 marzo 2014)

 

Mar 9, 9:44 am

Welfare States in the Euro Crisis

A followup on my last post, on redistribution and its role or lack thereof in the economic crisis. One thing we can do instead of looking at measures of redistribution — which is, in a way, the output of the welfare state — is look at social expenditures, which are in effect the input. And this gives us data on a few more countries. If we look at the relationship between social expenditures in 2007, on the eve of the crisis, and performance in the next five years, we get this:

z 3

 

 

 

 

 

 

 

 

 

The countries that rode out the crisis best had relatively large welfare states by European standards, while those that did worst had somewhat smaller than average social expenditures.

I don’t think this is causal; what happened instead was that during the years of europhoria, money flowed from Europe’s wealthy core, with its well-established welfare states, to less developed economies on the periphery, which then went bust. The size of the welfare state probably had nothing to do with it either way. But then that’s the point: the right-wing theory of the crisis gets no support from the facts.

 

Gli stati assistenziali nella crisi dell’euro

 

Un seguito al mio post precedente sulla redistribuzione e sul suo ruolo nelle crisi economica, o meglio sulla assenza di effetto. Una cosa che possiamo fare invece di guardare alle misurazioni della redistribuzione – che è, in un certo senso, il prodotto degli stati assistenziali – è guardare alle spese sociali, che in effetti sono il dato di ingresso. E questo ci offre dati su pochi altri paesi. Se guardiamo alla relazione tra le spese sociali nel 2007, all’epoca della crisi, e la prestazione nei cinque anni successivi, otteniamo questo:

z 3

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

I paesi che hanno superato nel modo migliore la crisi avevano stati assistenziali relativamente ampi per gli standard europei, mentre quelli che hanno fatto peggio avevano in qualche modo spese sociali minori della media.

Non penso che questo sia un rapporto di causa; quello che invece è successo è che negli anni dell’ ‘euroforia’ i capitali si sono riversati dal centro ricco dell’Europa, con i suoi ben attrezzati stati sociali,  alle economie meno sviluppate della periferia, che poi sono collassate. La dimensione degli stati assistenziali probabilmente non ha a che fare con questo in nessun senso. D’altro canto il punto è quello: la teoria delle crisi della destra non ha alcun sostegno dai fatti.

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