Blog di Krugman

I salari francesi non sono il problema (24 marzo 2014)

 

Mar 24, 10:42 am

French Wages Are Not The Problem

In yesterday’s Times, Steven Rattner grudgingly admits that expansionary monetary policy in Europe may be a good thing, but bemoans the lack of adjustment, and gives us this chart:

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So France, like Italy though not quite to the same extent, has a problem of unsustainable growth in labor costs. Right?

No, no, no.

The way Rattner presents this, you’d think that falling unit labor costs are always a good thing. But that’s not at all true. In general, we want a small amount of inflation in modern economies, both to ease adjustment and to help avoid the zero lower bound; the Fed’s target is 2 percent, the ECB’s target is “close to but below” 2, and there’s a strong case that both targets should be higher. And if overall prices are rising 2 or 3 percent a year, unit labor costs should be rising at roughly the same rate. We certainly don’t want falling labor costs as the norm.

So how do major European economies stack up against what should be happening? Like this:

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European Commission

So, has the euro area as a whole had excessive labor cost growth? No — inflation has if anything been too low. Has France had excessive labor cost growth? No — it has grown only at the overall euro rate.

Yes, Italian costs have risen too much, mainly because of terrible productivity performance. But the other country that’s way out of line isn’t France — it’s Germany, whose costs have risen much too little.

French labor costs are not a problem; German labor costs are. And it’s depressing, in at least two senses, that so many people don’t get that.

 

I salari francesi non sono il problema

 

Sul Times di ieri, Steven Rattner ammette a denti stretti che la politica monetaria espansiva in Europa può essere una buona cosa, ma si lamenta di una mancanza di correzioni, e ci fornisce questa tabella:

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Dunque la Francia, come l’Italia sebbene non proprio nella stessa misura, ha un problema di insostenibile crescita nei costi del lavoro. Giusto?

No, no e poi no.

Nel modo in cui Rattner presenta la cosa, pensereste che la caduta dei costi unitari del lavoro sia sempre una buona cosa. Ma questo non è affatto vero. In generale, noi vogliamo per le economie moderne una piccola quantità di inflazione, sia per facilitare la correzione che per contribuire ad evitare il limite inferiore dello zero; l’obbiettivo di inflazione della Fed è il 2 per cento, quello della BCE è “vicino ma sotto”, ed esiste un forte argomento perché i due obbiettivi siano più elevati. E se i prezzi in generale stanno crescendo del 2 o 3 per cento all’anno, il costo unitario del lavoro dovrebbe crescere grosso modo allo stesso tasso. Certamente non vogliamo che la regola sia una caduta dei costi del lavoro.

Dunque come le maggiori economie europee si regolano contro quello che starebbe accadendo? In questo modo:

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Dunque, l’area euro nel suo complesso ha avuto una crescita eccessiva del costo del lavoro? No – semmai l’inflazione è stata troppo bassa. Ha avuto un costo eccessivo la Francia? No – essa è cresciuta soltanto al tasso generale dell’area euro.

Si, i costi italiani sono cresciuti troppo, principalmente per un terribile andamento della produttività. Ma l’altro paese che è fuori della norma non è la Francia – è la Germania, i cui costi sono cresciuti troppo poco.

I costi del lavoro della Francia non sono un problema; quelli della Germania lo sono. Ed è deprimente, in almeno due sensi, che tanta gente non lo capisca.

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