Apr 11, 9:21 am
Here we go again. There’s now a full-court press of the usual suspects claiming that the recovery in the UK proves that fiscal austerity isn’t contractionary after all, that the IMF had it all wrong, and so on.
Jonathan Portes has an extended takedown; but the simple version is that the Cameron government did a lot of fiscal contraction in 2010 and 2011, but then slowed the pace of consolidation dramatically. Unfortunately, uncertainty over how big the UK’s output gap really is makes it hard to agree on a measure of fiscal policy, but just about every measure does indeed show austerity tapering off sharply after 2011. Here, for example, is real government non-interest spending:
European Commission
So the UK government did a lot of austerity, then stopped doing more, and the economy began to grow thereafter. Does this vindicate expansionary austerity? To use an analogy I’ve used before, if I keep hitting myself in the head with a baseball bat, and then I stop, I will start to feel better; this doesn’t mean that hitting yourself in the head with a baseball bat is a good thing.
If you read Portes’s piece, you’ll see that Osborne et al are engaging in some sophistry here, claiming that the government has never changed its plan, so it’s still on Plan A. That’s a very dubious claim, but in any case it’s irrelevant to the macroeconomic argument. The fact is that the UK has done much less fiscal consolidation since 2012 than it did in the previous two years — so the fact that the economy has perked up since then is actually a vindication of Keynesian claims, whatever the government’s intentions.
Needless to say, I don’t expect any of this to make dent in austerian views.
Il ritorno dell’austerità espansiva
Ci risiamo. C’è ora un pressing a tutto campo da parte dei soliti noti che sostengono che la ripresa nel Regno Unito dimostra che l’austerità della finanza pubblica non ha dopo tutto effetti di contrazione, che il Fondo Monetario Internazionale ha sbagliato tutto, e via di seguito.
Jonathan Portes smonta quella tesi in una ampia analisi; ma la versione in poche parole è che il Governo di Cameron operò una contrazione della finanza pubblica nel 2010 e nel 2012, ma poi rallentò il passo del consolidamento in modo spettacolare. Sfortunatamente, l’incertezza su quanto grande sia realmente il differenziale del prodotto del Regno Unito, rende davvero difficile concordare su una misura della politica finanziaria pubblica, ma ogni misurazione praticamente mostra che l’austerità è stata attenuata bruscamente dopo il 2011. Qua, ad esempio, l’evoluzione della spesa pubblica reale senza gli interessi:
Commissione europea
Dunque, il Governo del Regno Unito provocò molta austerità, poi si fermò nel produrne di ulteriore, e di conseguenza l’economia cominciò a crescere. Tutto questo risarcisce la tesi dell’austerità espansiva? Per utilizzare una analogia che ho usato in precedenza, se continuo a sbattermi la testa con una mazza da baseball, e poi mi fermo, comincerò a star meglio; ma questo non comporta che picchiarsi in testa con una mazza da baseball sia una cosa buona.
Se leggete il pezzo di Portes, vedrete che Cameron e colleghi in questo caso si stanno impegnando in un sofisma, sostenendo che il Governo non ha mai cambiato i suoi programmi, che si tratta ancora del Piano A. E’ una tesi molto dubbia, ma è in ogni caso irrilevante dal punto di vista macroeconomico. Il fatto è che il Regno Unito ha avuto un consolidamento della finanza pubblica molto minore a partire dal 2012 di quello dei due anni precedenti – dunque, il fatto che l’economia si sia tirata su a partire da quel punto è una conferma delle tesi keynesiane, a prescindere dalle intenzioni del Governo.
Non è il caso di aggiungere che non mi aspetto che questo modifichi di una virgola i punti di vista dei patiti dell’austerità.
By mm
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