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Incubi della assistenza sanitaria, di Paul Krugman (New York Times 10 aprile 2014)

 

Health Care Nightmares

APRIL 10, 2014 Paul Krugman

When it comes to health reform, Republicans suffer from delusions of disaster. They know, just know, that the Affordable Care Act is doomed to utter failure, so failure is what they see, never mind the facts on the ground.

Thus, on Tuesday, Mitch McConnell, the Senate minority leader, dismissed the push for pay equity as an attempt to “change the subject from the nightmare of Obamacare”; on the same day, the nonpartisan RAND Corporation released a study estimating “a net gain of 9.3 million in the number of American adults with health insurance coverage from September 2013 to mid-March 2014.” Some nightmare. And the overall gain, including children and those who signed up during the late-March enrollment surge, must be considerably larger.

 

But while Obamacare is looking like anything but a nightmare, there are indeed some nightmarish things happening on the health care front. For it turns out that there’s a startling ugliness of spirit abroad in modern America — and health reform has brought that ugliness out into the open.

Let’s start with the good news about reform, which keeps coming in. First, there was the amazing come-from-behind surge in enrollments. Then there were a series of surveys — from Gallup, the Urban Institute, and RAND — all suggesting large gains in coverage. Taken individually, any one of these indicators might be dismissed as an outlier, but taken together they paint an unmistakable picture of major progress.

But wait: What about all the people who lost their policies thanks to Obamacare? The answer is that this looks more than ever like a relatively small issue hyped by right-wing propaganda. RAND finds that fewer than a million people who previously had individual insurance became uninsured — and many of those transitions, one guesses, had nothing to do with Obamacare. It’s worth noting that, so far, not one of the supposed horror stories touted in Koch-backed anti-reform advertisements has stood up to scrutiny, suggesting that real horror stories are rare.

 

 

 

It will be months before we have a full picture, but it’s clear that the number of uninsured Americans has already dropped significantly — not least in Mr. McConnell’s home state. It appears that around 40 percent of Kentucky’s uninsured population has already gained coverage, and we can expect a lot more people to sign up next year.

Republicans clearly have no idea how to respond to these developments. They can’t offer any real alternative to Obamacare, because you can’t achieve the good stuff in the Affordable Care Act, like coverage for people with pre-existing medical conditions, without also including the stuff they hate, the requirement that everyone buy insurance and the subsidies that make that requirement possible. Their political strategy has been to talk vaguely about replacing reform while waiting for its inevitable collapse. And what if reform doesn’t collapse? They have no idea what to do.

 

At the state level, however, Republican governors and legislators are still in a position to block the act’s expansion of Medicaid, denying health care to millions of vulnerable Americans. And they have seized that opportunity with gusto: Most Republican-controlled states, totaling half the nation, have rejected Medicaid expansion. And it shows. The number of uninsured Americans is dropping much faster in states accepting Medicaid expansion than in states rejecting it.

 

What’s amazing about this wave of rejection is that it appears to be motivated by pure spite. The federal government is prepared to pay for Medicaid expansion, so it would cost the states nothing, and would, in fact, provide an inflow of dollars. The health economist Jonathan Gruber, one of the principal architects of health reform — and normally a very mild-mannered guy — recently summed it up: The Medicaid-rejection states “are willing to sacrifice billions of dollars of injections into their economy in order to punish poor people. It really is just almost awesome in its evilness.” Indeed.

And while supposed Obamacare horror stories keep on turning out to be false, it’s already quite easy to find examples of people who died because their states refused to expand Medicaid. According to one recent study, the death toll from Medicaid rejection is likely to run between 7,000 and 17,000 Americans each year.

But nobody expects to see a lot of prominent Republicans declaring that rejecting Medicaid expansion is wrong, that caring for Americans in need is more important than scoring political points against the Obama administration. As I said, there’s an extraordinary ugliness of spirit abroad in today’s America, which health reform has brought out into the open.

And that revelation, not reform itself — which is going pretty well — is the real Obamacare nightmare.

 

Incubi della assistenza sanitaria, di Paul Krugman

New York Times 10 aprile 2014

 

Quando si arriva alla riforma sanitaria, i repubblicani soffrono di deliri da disastro. Essi sanno, sanno con certezza, che la Legge sulla Assistenza Sostenibile è destinata ad un completo fallimento, dunque il fallimento è ciò che vedono, i fatti che sono sul terreno non contano.

Di conseguenza, giovedì Mitch McConnell, il leader della minoranza al Senato [1], ha liquidato l’iniziativa per l’equità salariale come un tentativo “di cambiare le carte in tavola rispetto all’incubo della riforma sanitaria di Obama”; nello stesso giorno l’indipendente RAND Corporation ha pubblicato uno studio che stima “un incremento netto di 9 milioni e 300 mila persone nel numero di americani adulti con la protezione della assicurazione sanitaria dal settembre del 2013 a metà marzo del 2014”. Proprio un bell’incubo. E l’incremento complessivo, inclusi di bambini e coloro che si sono registrati nel corso dell’aumento delle iscrizioni dell’ultima parte di marzo, può essere considerevolmente più ampio.

Ma se la riforma di Obama sembra tutto fuorché un incubo, in effetti ci sono alcune cose angosciose che stanno succedendo sul fronte della assistenza sanitaria. Perché si scopre che c’è una brutta aria che fa paura in giro in America – e la riforma sanitaria ha portato quella pessima situazione allo scoperto.

Cominciamo con le buone notizie sulla riforma, che continuano ad arrivare. In primo luogo, c’è stata una impressionante rimonta nelle iscrizioni. C’è stata poi una serie di sondaggi – da parte di Gallup, di Urban Institute e di RAND – che suggeriscono tutti ampi incrementi nelle coperture assicurative. Preso individualmente, ognuno di questi indicatori potrebbe essere anomalo, ma considerati assieme dipingono un quadro inconfondibile di importante progresso.

Ma un momento: che dire di tutte quelle persone che hanno perso le loro polizze assicurative grazie alla riforma sanitaria di Obama? La risposta è che questa appare più che mai come una questione relativamente modesta, gonfiata dalla propaganda della destra. RAND scopre che meno di un milione di persone che avevano in precedenza l’assicurazione sanitaria sono diventate non assicurate – e molti di questi passaggi, si può supporre, non hanno niente a che fare con la riforma. E’ il caso di notare che, sinora, nessuno dei presunti racconti dell’orrore propagandati dagli annunci pubblicitari contro la riforma finanziati dai fratelli Koch ha superato una analisi più minuziosa, indicando che i veri racconti dell’orrore sono rari.

Ci vorranno mesi prima di avere un quadro completo della situazione, ma è chiaro che il numero degli americani non assicurati è già sceso considerevolmente – non ultimo nello Stato dove risiede il signor McConnell. Appare che circa il 40 per cento della popolazione non assicurata del Kentucky ha già ottenuto la copertura assicurativa, e che possiamo aspettarci che molti di più si registrino il prossimo anno.

I repubblicani chiaramente non hanno idea di come rispondere a questi sviluppi. Non possono offrire alcuna alternativa reale alla riforma della assistenza di Obama, perché non si possono ottenere le cose buone contenute dalla Legge sulla Assistenza Sostenibile, come la assicurazione effettiva per tutti coloro che hanno precedenti patologie sanitarie, senza includere anche le cose che odiano, come la condizione che tutti acquistino l’assicurazione ed i sussidi che rendono quel requisito possibile. La loro strategia politica è stata quella di accennare vagamente a qualcosa che sostituisca la riforma, nel mentre si attende il suo collasso. Ma cosa accade se la riforma non collassa? Essi non hanno idea di cosa fare.

Al livello degli Stati, tuttavia, i governatori ed i legislatori repubblicani sono ancora nella posizione di bloccare l’espansione della legge su Medicaid [2], negando l’assistenza a milioni di americani indigenti. Ed hanno ridimensionato quella opportunità con entusiasmo: la maggioranza degli Stati controllati dai repubblicani, nel complesso la metà della nazione, ha respinto l’ampliamento di Medicaid. Il numero degli americani non assicurati sta scendendo molto più velocemente negli Stati che accettano l’espansione di Medicaid che in quelli che la rifiutano.

Quello che è strabiliante in questa ondata di rigetti è che sembra essere motivata da un puro dispetto. Il Governo federale è pronto a pagare l’ampliamento di Medicaid, cosicché esso non costerebbe niente agli Stati, e di fatto fornirebbe un bel flusso di denaro. L’economista sanitario Jonathan Gruber, uno dei principali architetti della riforma sanitaria – e normalmente una persona davvero dai modi gentili – ha di recente così riassunto la situazione: gli Stati che rigettano Medicaid “stanno scegliendo di sacrificare miliardi di dollari di contributi alle loro economie allo scopo di punire la povera gente. Davvero qualcosa di fantastico, nella sua crudeltà.” Proprio così.

E mentre i presunti racconti dell’orrore della riforma della assistenza di Obama continuano a rivelarsi falsi, è già abbastanza facile trovare esempi di persone che sono decedute a causa del rifiuto dei loro Stati di ampliare Medicaid. Secondo uno studio recente, il numero dei morti provocato dal rifiuto di Medicaid è probabile che si aggiri tra i 7.000 ed i 17.000 americani all’anno.

Ma nessuno si aspetta di sentir dichiarare da un buon numero di repubblicani di primo piano che rigettare l’espansione di Medicaid sia uno sbaglio, che assistere gli americani che ne hanno bisogno sia più importante che mettere a segno qualche punto politico contro la Amministrazione Obama. Come ho detto, circola un’aria straordinariamente brutta in America di questi tempi, e la riforma sanitaria l’ha messa allo scoperto.

Ed il vero incubo delle riforma della assistenza è questa dimostrazione, non la riforma in se stessa, che sta procedendo abbastanza bene.



[1] Addison Mitchell McConnell, nato nel 1942 e Senatore di vecchia data del Kentucky, è membro del Partito Repubblicano e leader della minoranza repubblicana al Senato dal 2007.

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[2] Per “espansione” di Medicaid si intende l’ampliamento della base delle persone assistibili, probabilmente modificando i parametri che rendono possibile l’ammissione a quella forma di assistenza sanitaria fornita direttamente dallo Stato. La misura affiancava la legge di riforma sanitaria, verosimilmente per venire incontro ai fenomeni di aumento dei redditi molto bassi in una forma diretta, ovvero non attraverso il meccanismo dell’acquisto di assicurazione tramite sussidi pubblici. Ma tale opzione, che in larga parte era finanziata con fondi federali, era possibile alla condizione che i singoli Stati, che partecipano a Medicaid, accettassero l’aiuto federale. Difficile a credersi, ma molti Stati di destra hanno deciso di rinunciare a tali aiuti a danno di molte persone povere.

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