Apr 19, 12:47 pm 125
One of the odd rituals of American punditry — the most famous example is Karl Rove’s tantrum in 2012, but it happens all the time — is the way pundits and operatives keep spinning after the polls have closed. Never mind the vote totals, and let’s dispute the network projections; my guy is still winning!
The obvious question is, what’s the point? The votes are already in; you can’t build momentum, or attract more donations, or any of those other things that claims of imminent victory might do. Wouldn’t election night be a good time to adopt the persona of hard-headed realist, not delusional wishful thinker? Yet this hardly ever happens.
Something like this is going on with Obamacare. Not a day goes by without some prominent Republican politician or pundit insisting that the enrollment numbers are phony, that more people are losing insurance than gaining it, etc.. I know that’s what the base believes, because it’s what they hear from Rush and Fox. But you would think that important people would have someone around who has a clue, who knows that enrollment data and multiple surveys are all telling the same story of unexpected success. OK, maybe not — if famous senators don’t have anyone to clue them in about BLS data, they might really still be living in the bubble. But that’s really their choice.
And the point is that with enrollment more or less closed for 2014, there’s not much point in spinning. OK, maybe if you can keep up the pretense all the way to November, you can slightly sway base voters for the midterms. But even that’s doubtful — by the fall, we’re going to have a very clear picture of how things went; and the shape of that picture has already been determined.
I guess that what gets me is the — to use the technical term — wussiness of it all. Isn’t there any space on the right for people who sell themselves as tough-minded, who condemn Obamacare on principle but warn their followers that it’s not on the verge of collapse? Is the whole party so insecure, so unable to handle the truth, that it automatically shoots anyone bearing bad news?
And the answer appears to be yes.
La riforma sanitaria di Obama e gli atteggiamenti da femminuccia [1]
Uno dei rituali bizzarri dei commentatori americani – l’esempio più famoso fu lo scatto d’ira di Karl Rove nel 2012, ma succede in continuazione – è il modo in cui, esperti e dipendenti, continuano a girare a vuoto dopo che le urne sono chiuse. Non conta il risultato delle votazioni, sarà consentito di contestare le previsioni del sistema di comunicazioni! Il mio candidato sta ancora vincendo!
La domanda elementare è, qual è il punto? I voti sono già espressi; non è più tempo per prendere slancio o per attrarre maggiori donazioni, o per una qualsiasi delle altre cose che la pretesa di una vittoria imminente porta a fare. La notte elettorale non dovrebbe essere il momento per atteggiarsi a personaggio pratico e realista, piuttosto che a individuo che continua a fantasticare? Eppure è difficile che accada.
Qualcosa del genere sta accadendo con la riforma dell’assistenza di Obama. Non passa un giorno senza che repubblicani di primo piano o i commentatori ribadiscano che i numeri sono truccati, che ci sono più persone che stanno perdendo l’assicurazione di quelle che la stanno ottenendo, etc. So che è quanto crede la base, perché è quello che vuol sentirsi dire da Fox e da Rush (Limbaugh). Ma si immagina che le persone importanti abbiano intorno qualcuno che è al corrente, che sa che i dati delle iscrizioni e una varietà di sondaggi ci stanno raccontando la medesima storia di un successo inaspettato. Va bene, può darsi che non sia così – se senatori famosi non hanno nessuno che li metta al corrente dei dati del BLS [2], può darsi benissimo che essi stiano ancora vivendo dentro la bolla. Ma si tratta davvero della loro scelta.
E il punto è che con le registrazioni più o meno chiuse per l’anno 2014, non c’è più molto da inventare. E’ vero, può darsi che si possa tenere in piedi la messinscena sino a Novembre, che si possano leggermente influenzare le elezioni di medio termine. Ma anche questo è dubbio – con l’autunno sarà inevitabile avere un quadro molto chiaro di come le cose sono andate; e gli elementi di fondo di quel quadro sono già stabiliti.
Suppongo che quello che mi impressiona sia, per usare un termine tecnico, la mancanza di virilità [3] di tutto questo. Non c’è nessuno spazio a destra per individui che vogliano presentarsi con un po’ di determinazione, che in via di principio condannino la riforma di Obama, pur mettendo in guardia i loro seguaci che essa non è sull’orlo di un tracollo? Tutto il partito è così insicuro, così incapace di fare i conti con la realtà, che spara su due piedi contro chiunque porti cattive notizie?
E la risposta pare sia affermativa.
[1] Vedi la nota n. 3.
[2] Bureau Labor Statistics.
[3] “Wussiness” è in effetti un “atteggiamento da femminuccia”. Espressione politicamente non molto corretta, e da lì il ricorso all’ironia del tecnicismo.
By mm
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