Blog di Krugman

I dubbi confutati su Thomas (dal blog di Krugman, 30 maggio 2014)

 

May 30 9:49 am

Thomas Doubting Refuted

OK, Thomas Piketty has replied at length (pdf) to the attempted takedown of his work by Chris Giles, and done it very effectively. Essentially, Giles tried to compare apples and oranges, and the result was a lemon.

The central point here is one that’s familiar to anyone who works at length on inequality issues. We have two kinds of data on distribution of both income and wealth: surveys, in which people are asked what they make or own, and tax data. Survey data are better at describing lower-income families, who often aren’t covered by taxes; but they notoriously understate top incomes and wealth, roughly speaking because it’s hard to interview billionaires. Also, survey data start fairly recently — after World War II, and often much later than that.

So Piketty works mainly with tax data, although he also makes some use of survey data; when he combines them, he makes adjustments for the known downward bias of top wealth estimates from surveys. Giles, however, basically noted that some relatively recent survey estimates of large fortunes are smaller than some tax-based estimates for earlier periods, and used this to claim that there isn’t any clear trend toward wealth concentration. Bzzzt! Error!

This should really settle the issue, but of course it won’t. Inequality deniers will pick up on the FT’s bad critique, and it will become part of what they “know” to be true.

 

I dubbi confutati su Thomas

 

Ci siamo. Thomas Piketty ha replicato per esteso (disponibile in pdf) al tentativo di ridimensionamento del suo lavoro da parte di Chris Giles, e l’ha fatto con molta efficacia. Sostanzialmente, Giles ha cercato di confrontare mele ed arance, e il risultato è stato un limone.

In questo caso il punto centrale è del genere di quelli che sono familiari a chiunque lavori nel dettaglio sui temi dell’ineguaglianza. Abbiamo due tipi di dati in distribuzione, sia sul reddito che sulla ricchezza: sondaggi, nei quali viene chiesto alle persone che cosa fanno o possiedono, e statistiche fiscali. I dati dei sondaggi sono migliori per descrivere le famiglie a più basso reddito, che spesso non sono rappresentate nei dati fiscali; ma essi notoriamente sottostimano i redditi e le ricchezze più alte, per dirla semplicemente perché è difficile intervistare i miliardari. Inoltre, i dati dei sondaggi sono partiti in un’epoca relativamente recente – dopo la Seconda Guerra Mondiale, e spesso molto dopo essa.

Dunque Piketty lavora principalmente con le statistiche fiscali, sebbene egli faccia anche un qualche uso dei dati dei sondaggi; quando li combina, egli opera correzioni per la nota tendenza a sottovalutare le stime sui più ricchi da parte dei sondaggi. Giles, tuttavia, ha notato che alcune stime delle grandi fortune di sondaggi relativamente recenti sono più piccole delle stime basate sulle tasse di periodi precedenti, ed ha utilizzato questo fatto per sostenere che non c’è alcuna chiara tendenza ad una concentrazione crescente della ricchezza. Suvvia! E’ un errore!

Questo dovrebbe realmente sistemare la questione, ma non sarà così. I negazionisti dell’ineguaglianza attingeranno alla pessima critica del Financial Times, e ciò andrà a far parte di quello che essi “sanno” essere vero.

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