Blog di Krugman

Non in via di guarigione (15 maggio 2014)

 

May 15, 7:26 am

Not On The Mend

There have been many proclamations that the euro crisis is over, that Europe’s economy is on the mend. Behind these proclamations lie something very real — a huge convergence in interest rates, thanks to the ECB’s support and growing belief that the political risks to the euro have receded — and something more dubious — a modest uptick in debtor-country growth.

So it’s worth saying that the latest GDP numbers are really disappointing.

It’s not just that overall growth remains slow — although after an extended slump economies are supposed to have a period of above-average growth as they return to trend, and 0.9 percent at an annual rate doesn’t cut it. It’s also that the growth is in the wrong places. We need to see convergence between the austerity-ravaged peripheral countries and the core; in fact, Germany is the main source of growth, with the periphery falling further behind.

Oh, and has anyone noticed that the Baltic miracles are looking a bit less miraculous now? Estonia is actually down on the year, and Latvia is growing no faster than the US.

The European story remains one of deeply destructive economic policies, which have inflicted vast harm — but have not led to unraveling, because the political cohesion of the euro is stronger than people like me realized. The cohesion is a good thing, I guess, but the policies still aren’t working.

 

Non in via di guarigione

 

Ci sono stati proclami sulla crisi dell’euro che era finita, sull’economia dell’Europa che era in via di guarigione. Dietro questo proclami c’è qualcosa di effettivamente reale – una vasta convergenza dei tassi di interesse, grazie al sostegno della BCE ed al crescente convincimento che i rischi politici connessi con l’euro si siano allontanati – e qualcosa di più dubbio – un modesto miglioramento della crescita nei paesi debitori.

E’ il caso di notare, dunque, che gli ultimi dato sui PIL sono davvero deludenti.

Non è solo il fatto che la crescita complessiva rimane lenta – sebbene dopo una crisi prolungata si suppone che le economie abbiano un periodo di crescita sopra la media nel mentre tornano alla loro tendenza, e lo 0,9 per cento di un tasso annuale non è uno stacco. Il punto è anche che la crescita è nei paesi sbagliati. Il bisogno che abbiamo è quello di assistere ad una convergenza tra i paesi della periferia devastati dall’austerità ed il centro: di fatto, la Germania è la fonte principale di crescita, con la periferia che cade ancora più indietro.

Inoltre, ha notato qualcuno che in questo momento i miracoli baltici stanno apparendo un po’ meno miracolosi? L’Estonia è in effetti al punto più basso dell’anno, e la Lettonia non sta crescendo più velocemente degli Stati Uniti.

La storia europea resta segnata da politiche economiche profondamente distruttive, che hanno provocato un danno grande – ma non hanno portato ad un disfacimento, perché la coesione politica dell’euro è più forte di quanto le persone come me avessero compreso. La coesione è un buona cosa, ma le politiche ritengo non stanno ancora producendo effetti.

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