Blog di Krugman

Quella negazione dell’ineguaglianza dei vecchi tempi (31 maggio 2014)

 

May 31 4:25 am

That Old-Time Inequality Denial

Brad DeLong links to the now extensive list of pieces debunking the FT’s attempted debunking of Thomas Piketty, and pronounces himself puzzled:

I still do not understand what Chris Giles of the Financial Times thinks he is doing here…

OK, I don’t know what Giles thought he was doing — but I do know what he was actually doing, and it’s the same old same old. Ever since it became obvious that inequality was rising — way back in the 1980s — there has been a fairly substantial industry on the right of inequality denial. This denial didn’t rely on any one argument, nor did it involve consistent objections. Instead, it involved throwing many different arguments against the wall, hoping that something would stick. Inequality isn’t rising; it is rising, but it’s offset by social mobility; it’s cancelled by greater aid to the poor (which we’re trying to destroy, but never mind that); anyway, inequality is good. All these arguments have been made at the same time; none of them ever gets abandoned in the face of evidence — they just keep coming back.

Look at my old article from 1992: every single bogus argument I identified there is still being made today. And we know perfectly well why: it’s all about defending the 1 percent from the threat of higher taxes and other actions that might limit top incomes.

What’s new in the latest round is the venue. Traditionally, inequality denial has been carried out on the editorial page of the Wall Street Journal and like-minded venues. Seeing it expand to the Financial Times is something new, and is a sign that the FT may be suffering from creeping Murdochization.

 

31 maggio 2014

 

Quella negazione dell’ineguaglianza dei vecchi tempi

 

Brad DeLong si connette con il nuovo vasto elenco di articoli che smascherano il tentativo del FT di smascherare Thomas Piketty, e si dice perplesso:

“Ancora non capisco quello che Chris Giles pensa di aver fatto, in questo caso …”

Ebbene, io non so cosa Giles pensi di aver fatto – ma so quello che effettivamente ha fatto, e si tratta dello stesso vecchio ritornello. Dal momento in cui divenne evidente che l’ineguaglianza stava crescendo – nei passati anni ’80 – c’è stata a destra praticamente una attività continua di negazione dell’ineguaglianza. Questa negazione non si è fondata su un qualsiasi argomento, né ha riguardato obiezioni omogenee. Piuttosto, è consistita nel tirare contro il muro argomenti diversi, nella speranza che qualcuno andasse a segno. L’ineguaglianza non sta crescendo; sta crescendo, ma è bilanciata dalla mobilità sociale; è cancellata dagli aiuti maggiori ai poveri (che stiamo cercando di eliminare, ma non conta); in ogni modo, l’ineguaglianza è positiva. Tutti questo argomenti sono stati avanzati contemporaneamente; nessuno di essi è mai stato abbandonato a fronte dei fatti – essi semplicemente continuano a susseguirsi.

Si guardi al mio vecchio articolo del 1992 [1]: ogni singolo argomento contraffatto che io identificai è ancora all’opera oggi. E sappiamo benissimo perché: tutto ha a che fare con il difendere l’1 per cento dalla minaccia di tasse più elevate e di altre azioni che possano limitare i redditi più alti.

Quello che c’è di nuovo è la sede. Tradizionalmente, la negazione dell’ineguaglianza era a cura della pagina editoriale del Wall Street Journal o di ambienti simili. Vedere che si diffonde al Financial Times è una cosa nuova, ed è il segno che il FT potrebbe soffrire di una ‘murdocchizzazione’ strisciante.

 

 

 

 

[1] In realtà l’articolo appare pubblicato on-line su “The American Prospect” nel dicembre del 2001. L’articolo è in effetti quasi una copia del dibattito in corso e si riferisce ad un dibattito su quei temi dell’anno 1992, ma è apparso nove anni dopo (e Krugman ripete la stessa inesattezza nell’articolo sul New York Times del 1 giugno 2014).

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