Blog di Krugman

La solitudine del repubblicano sano di mente (22 giugno 2014)

 

Jun 22 11:31 am 88

The Loneliness of the Non-Crazy Republican

Hank Paulson has a very sad opinion piece about climate change in today’s Times. We must act, he declares, in the same way we acted to contain the financial crisis.

It’s a dubious analogy: the 2008 crisis was fast-moving, and people like Paulson could credibly warn that unless we acted the whole world economy would fall apart in a matter of days. Meanwhile, climate change is slow but inexorable, with enormous momentum; by the time it becomes undeniable that there’s a crisis, it will be too late to avoid catastrophe.

But that’s not the sad part about Paulson’s piece; no, what’s sad is that he imagines that anyone in the party he still claims as his own is listening. Earth to Paulson: the GOP you imagine, which respects science and is willing to consider even market-friendly government interventions like carbon taxes, no longer exists. The reins of power now rest firmly, irreversibly, in the hands of men who believe that climate change is a hoax concocted by liberal scientists to justify Big Government, who refuse to acknowledge that government intervention to correct market failures can ever be justified.

Given the state of U.S. politics today, climate action is entirely dependent on Democrats, With a Democrat in the White House, we got some movement through executive action; if Democrats eventually regain the House, there could be more. If Paulson believes that he can support Republicans while still pushing for climate action, he’s just delusional.

 

La solitudine del repubblicano sano di mente

 

Hank Paulson pubblica un tristissimo articolo di commento sul cambiamento climatico sul Times di oggi. Dobbiamo agire, afferma, nello stesso modo in cui agimmo per contenere la crisi finanziaria.

E’ una analogia dubbia: la crisi del 2008 si sviluppò rapidamente, e persone come Paulson potrebbero credibilmente mettere in guardia che se non avessimo agito il mondo intero sarebbe finito a pezzi in una manciata di giorni. Di contro, il cambiamento climatico è lento ma inesorabile, ha una forza interna enorme: quando diventerà innegabile l’esistenza di una crisi, sarà troppo tardi per evitare la catastrofe.

Ma non è questa la parte triste dell’articolo di Paulson; no, quello che è triste è che egli si immagini che qualcuno nel partito che egli continua a considerare come il suo stia dando ascolto. Metti i piedi per terra Paulson: il Partito Repubblicano che ti immagini, che rispetta la scienza ed è disponibile a prendere in considerazione addirittura interventi statali favorevoli al mercato come le tasse sull’anidride carbonica, non esiste più. In questo momento le redini del potere sono saldamente e irreversibilmente nelle mani di uomini che credono che il cambiamento climatico sia una balla escogitata da scienziati progressisti per giustificare una dilatazione delle funzioni pubbliche, che rifiutano di riconoscere che l’intervento dello Stato per correggere il fallimento del mercato possa mai essere giustificato.

Data la condizione della politica statunitense in questi tempi, l’iniziativa sul clima dipende interamente dai democratici, con un democratico alla Casa Bianca abbiamo ottenuto un qualche progresso attraverso una iniziativa al livello dell’esecutivo; se i democratici alla fine riconquisteranno la Camera, ci potrebbero essere possibilità maggiori. Se Paulson crede di poter sostenere i repubblicani nel mentre spinge per una iniziativa sul clima, semplicemente si illude.

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