By Simon Wren-Lewis
This post is prompted by anarticle by Andrew Rawnsley on Labour leader Ed Miliband’s dismal poll ratings, despite the Labour party being ahead in the polls. Rawnsley carefully goes through possible explanations. Is it because he is too left wing? No, the public are to the left of Labour on a number of issues. Is it because Labour’s policies are unpopular? No, some of the policies that have been announced have been very popular, like an energy price freeze. So it seems to be something more personal. To quote: “Voters consistently tell pollsters that they regard him as inexperienced, weak and incapable of being decisive.”
Let’s take each of those in turn. Inexperienced does not wash: as Rawnsley notes: “He has been a member of the cabinet, which is more than either Tony Blair or David Cameron had been before they became prime minister.” But ‘weak’ also seems inappropriate: as Neil Kinnock points out, he had the courage to take on the Murdoch press when other politicians did not.
Wait a minute. Here we have an obvious solution to the Miliband puzzle. The right wing press has taken everyopportunity to attack Miliband. Do people tell pollsters that Miliband is not fit to be Prime Minister because they keepreading that he is not fit to be Prime Minister? Rawnsley mentions this possibility, and rather than dismissing it, he simply says that Labour has to “deal with this rather than whinge about it.” He goes on to say
“When you know that a substantial section of the media is looking for any opportunity to ridicule you, best not to gift them a picture of you looking silly as you are vanquished by a bacon butty. It was even less wise to try to truckle to those who would destroy him by sticking a daft grin on his face and posing with a copy of the Sun.”
For those who do not already know why that was a crass thing to do, see here. Go back to those personal failings again. Weak and incapable of being decisive? What could appear more weak and indecisive than trying to appease the Murdoch press that is conducting a campaign against you?
Posing with a copy of the Sun is trivial stuff, but it may be emblematic. What is clearly lacking for Labour at the moment is what those in the US would describe as firing up the base. This is particularly important for Labour, because it is strong among young people, but young people tend to be cynical about politics and less likely to vote. It is why many think David Axelrod has been brought in to help. There is also an obvious issue that can do this job for Labour: inequality. Just as in the US, people think income and wealth should be more equally shared, and their perceptions underestimate how much inequality there actually is. Whether justified or not, high CEO and banker’s pay is not popular.
When in government, Labour was strong on measures to tackle poverty, but famously ‘relaxed’ about inequality. For some in the Labour leadership this may have reflected their underlying beliefs, but for others it may have been just a device to distance the party from ‘old Labour’. If the latter, that job has been done. Shadow Chancellor Ed Balls has talked about wanting to see the benefits of growth widely distributed, but if that is a subtle call for less inequality it is way too coded to fire up anyone. Labour, unlike the Conservatives or LibDems, is pledged to restore the 50p top tax rate, but it appears only as a means of getting the deficit down.
So why does Miliband not follow Obama and put inequality centre stage? This could achieve the twin goals of rallying those on the left, and appearing strong and decisive. For a possible answer we can go back to Rawnsley again. “There are senior Labour people, and not just of the Blairite persuasion, who think that he has struck too many positions that look ‘anti-business’ and ‘anti-aspirational’. That may well put off some swing voters ….” So the advice Miliband may be receiving is don’t mention inequality, because that might appear anti-business and anti-aspirational. Perhaps the same people have suggested he is photographed posing with some banking CEOs instead?
La triangolazione, Miliband e l’ineguaglianza
di Simon Wren-Lewis
Questo post è stato suggerito da un articolo di Andrew Rawnsley sugli indici di gradimento sul leader del Labour Ed Miliband, risultati negativi nonostante che il Partito Laburista sia avanti nei sondaggi. Rawnsley prende in esame con scrupolo le possibili spiegazioni. Dipende dal fatto che è troppo a sinistra? No, l’opinione pubblica è a sinistra del Labour su molte tematiche. Le proposte politiche del Labour non sono popolari? No, alcune delle politiche che sono state annunciate sono molto popolari, come quella di un congelamento dei prezzi dell’energia. Sembra esserci qualcosa di più personale. Usiamo le sue parole: “Gli elettori dicono ai sondaggisti in modo uniforme che lo considerano inesperto, debole ed incapace a prendere decisioni”.
Esaminiamo in ordine ciascuna di queste osservazioni. L’inesperienza non regge: come osserva Rawnsley: “Egli è stato membro del Gabinetto, che è di più di quello che erano stati, prima di divenire Primi Ministri, Tony Blair e David Cameron.” Ma anche la debolezza sembra inappropriata: come sottolinea Neil Kinnock, fu lui ad avere il coraggio di sfidare la stampa di Murdoch, quando gli altri politici non l’avevano.
Fermi un attimo: eccola una soluzione ovvia all’enigma di Miliband. La stampa di destra ha colto ogni opportunità per attaccare Miliband. E se la gente dicesse ai sondaggisti che Miliband non è adatto a fare il Primo Ministro semplicemente perché continua a leggere sui giornali che non è adatto a fare il Primo Ministro? Rawnsley cita questa possibilità, e invece che escluderla, afferma semplicemente che il Labour deve “misurarsi con questo fatto anziché lamentarsi”. E procede dicendo:
“Quando si sa che una parte dei media cerca ogni occasione per metterti in ridicolo, la cosa migliore non è regalargli un’immagine sciocca, come se si fosse tramortiti da ogni inezia [1]. E’ anche meno saggio cercare di ingraziarsi coloro che ti vogliono distruggere, infilandosi in una immagine un po’ ebete e facendosi ritrarre con una copia del Sun”.
Per coloro che ancora non sanno perché quella sia stata una scelta grossolana, si può andare a leggere questa connessione [2]. Ma torniamo ancora a quei difetti personali. Debole ed incapace di decidere? Quale segno maggiore ci potrebbe essere di debolezza e di incertezza che cercare di riappacificarsi con la stampa di Murdoch che sta conducendo una campagna ostile?
Essere ritratto con una copia del Sun è una cosa banale, ma può essere emblematica. Quello che chiaramente difetta in questo momento al Labour è quello che negli Stati Uniti chiamerebbero “infiammare la base”. Questo è particolarmente importante per il Labour, perché il partito è forte tra i giovani, ma i giovani tendono ad essere cinici verso la politica e incerti sul voto. Questo è il motivo per il quale in molti pensano che David Axelrod [3] sia entrato in campo per dare una mano. C’è anche un tema molto chiaro che a questo scopo può essere di ausilio al Labour: l’ineguaglianza. Proprio come negli Stati Uniti, le persone pensano che i redditi e la ricchezza dovrebbero essere condivise più egualmente, e le loro percezioni sottostimano quando sia grande in effetti l’ineguaglianza. Che sia giusto o meno, gli alti compensi agli amministratori delegati ed ai banchieri non sono popolari.
Quando era al Governo, il Labour assunse forti misure per contrastare la povertà, ma è noto che fu abbastanza accondiscendente sull’ineguaglianza. Può darsi che per alcuni dirigenti del Labour questo riflettesse i loro convincimenti più profondi, ma per altri può essersi trattato soltanto di un modo per approfondire la distanza tra il Partito ed il ‘vecchio Labour’. Nel secondo caso, il lavoro è stato portato a termine. Il Cancelliere ‘ombra’ Ed Balls ha parlato della volontà di vedere i benefici della crescita ampiamente distribuiti, ma se quello è un modo di definire la minore ineguaglianza, è un po’ troppo in codice per infiammare chiunque. Il Labour, diversamente dai Conservatori e dai Liberaldemocratici, ha promesso di ripristinare l’aliquota fiscale del 50 per cento sui redditi più alti, ma è risultato come se fosse soltanto una misura per abbattere il deficit.
Dunque, perché Miliband non va dietro ad Obama e pone l’ineguaglianza al centro della scena? Otterrebbe il duplice obbiettivo sia di riconquistare quelli che stanno alla sinistra che di apparire forte e risoluto. Dobbiamo ancora tornare a Rawnsley, per una possibile risposta: “Ci sono persone nel Labour, tra i più anziani e non solo tra quelli che si ispirano alle lusinghe di Tony Blair, che pensano che egli (suppongo Miliband) abbia assunto troppe posizioni che appaiono ‘contro l’impresa’ e ‘contro le ambizioni. Ciò può ben scoraggiare alcuni elettori incerti …” Dunque, il consiglio che Miliband forse sta ricevendo è quello di non parlare di ineguaglianza, perché potrebbe apparire ostile agli affari ed alle ambizioni di carriera. Forse le stesse persone gli hanno anche suggerito di mettersi in posa per una fotografia con qualche dirigente di banca?
[1] Letteralmente, da “un panino al prosciutto”, che suppongo si possa considerare idiomatico.
[2] L’articolo in connessione è piuttosto curioso. Racconta che Miliband si era fatto fotografare con la copia del giornale di destra in mano come segno di incoraggiamento nei confronti della nazionale di calcio alle soglie della disavventura brasiliana. Pare che molti elettori laburisti si siano lamentati e Miliband un po’ si sia giustificato ed un po’ si sia scusato.
[3] Famoso ‘curatore’ di immagini elettorali, ad esempio di quella di Obama.
By mm
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