Jul 22 4:33 pm
I got some correspondence from people telling me to read Rob Portman’s op-ed in the WSJ, intended to refute the growing evidence that the budget deficit has been grossly overrated as an issue. And it is an interesting piece — it’s a very good illustration both of the desperate desire to see a debt crisis, and what happens when someone (Portman, or more likely the staffer who wrote it) tries to be a Very Serious Person without actually understanding the numbers or having followed any of the analysis.
One thing you need to know is that none of Portman’s numbers refer to the CBO‘s baseline scenario; instead they refer to a much more pessimistic alternate scenario. That’s something he should have shared with readers.
And what you should know about that alternate scenario is that well over half of the projected spending rise he complains about has nothing to do with entitlements; it’s about rising interest payments, because the alternate scenario both assumes that spending will be higher and revenue lower than in the baseline, and that nothing will be done to remedy this situation, so that debt grows without limit. Oh, and those interest payments greatly overstate the real burden of debt in a growing economy with inflation.
But the main thing that struck me was the policy recommendations, written as if he knows nothing about the ongoing discussion of these issues over the past decade and more.
Portman wants us to raise the Medicare and Social Security ages. But raising the Medicare age doesn’t save money, and the Social Security age is already on an upward track to 67 — while life expectancy at age 65 has risen very little for the bottom half of workers.
He also wants means-testing. But Social Security is already de facto means-tested, with a very nonlinear relationship of benefits to wages; meanwhile, means-testing Medicare would actually cost money, because it would force people into more expensive private insurance. Oh, and if you’re worried about the incentive effects of higher taxes, means-testing is actually a big source of disincentives — the highest effective marginal tax rates in America are on lower-income workers who lose benefits as their earnings increase.
For sure we need serious efforts to control health-care costs — which we seem to be getting in Medicare, but face relentless Republican demagoguery.
Finally, whenever someone warns about the supposedly unsupportable costs of entitlements decades into the future, you should ask why, exactly, it’s urgent that we solve that conjectural future problem now — and why it has any bearing at all on current fiscal issues. Don’t say that it’s obvious; it isn’t, and in fact deficit scolds bob and weave when confronted with that question.
But the deficit scolds do love their looming disaster, and they love making tough proposals that someone always involve sacrifices by the little people.
I “senza sbocco” del disastro del debito
Ho avuto un po’ di corrispondenza con persone che mi dicono di leggere il commento di Rob Portman sul Wall Street Journal, che intende confutare le prove crescenti secondo le quali il deficit del bilancio era stato grandemente sopravvalutato come problema. E si tratta di un articolo interessante – una ottima illustrazione sia del desiderio disperato di assistere ad una crisi del debito, sia di quello che accade quando qualcuno (Portman, o più probabilmente il suo aiutante che lo ha scritto) cerca di essere una Persona Molto Seria senza in effetti comprendere le statistiche o essersi attenuto ad una qualunque analisi.
Una cosa che si deve sapere è che nessuno dei dati di Portman si riferisce allo scenario di partenza del Congressional Budget Office; si riferiscono invece ad uno scenario alternativo molto più pessimistico. Questo è un aspetto su cui egli avrebbe dovuto rendere partecipi i lettori.
E quello che si dovrebbe sapere su quello scenario alternativo è che ben più della metà della crescita prevista della spesa non ha niente a che fare con i diritti sociali; riguarda il rimborso crescente degli interessi, giacché lo scenario alternativo considera che la spesa sarà più alta e le entrate più basse del quadro di riferimento, e che niente verrà fatto per rimediare a questa situazione, cosicché il debito crescerebbe illimitatamente. Inoltre, quei pagamenti degli interessi sopravvalutano grandemente il reale peso del debito in un’economia che cresce con l’inflazione.
Ma la cosa principale che mi ha colpito sono state le raccomandazioni politiche, scritte come se egli fosse completamente all’oscuro del dibattito su questi temi nel corso del passato decennio e più ancora.
Portman vuole innalzare l’età di accesso a Medicare ed alla Previdenza Sociale [1]. Ma alzare l’età per Medicare non fa risparmiare denaro [2], e la Previdenza Sociale è già su una strada in salita verso i 67 anni – mentre l’aspettativa di vita a 65 anni è cresciuta molto poco per la metà dai lavoratori con redditi minori [3].
Vuole anche estendere i programmi che si basano sulla verifica delle condizioni di reddito degli utenti. Ma la Previdenza Sociale è già nei fatti un programma del genere, con una relazione davvero non lineare tra i sussidi ed i salari; mentre introdurre il controllo dei redditi su Medicare in verità costerebbe soldi, perché costringerebbe le persone ad assicurazioni private più costose. Inoltre, se siete preoccupati sugli effetti di incentivazione delle tasse più elevate, il controllo dei redditi è in effetti una grande fonte di disincentivazione – le più alte aliquote fiscali marginali in vigore in America sono sui lavoratori con i redditi più bassi, che perdono i sussidi al momento in cui incrementano le retribuzioni.
Di sicuro abbiamo bisogno di seri sforzi per controllare i costi della assistenza sanitaria – la qualcosa pare la stiamo ottenendo nel caso di Medicare, ma deve fare i conti con l’inarrestabile demagogia dei repubblicani.
Infine, ogni qual volta qualcuno mette in guardia sui presunti insopportabili costi dei diritti sociali nei decenni futuri, dovreste chiedergli per quale motivo, esattamente, sarebbe urgente risolvere adesso ipotetici problemi futuri – e perché essi debbano avere un qualche peso sui temi della finanza pubblica attuali. Non dite che questo è evidente; non lo è, e di fatto gli allarmisti del deficit non sanno che pesci prendere quando sono messi dinanzi a tale domanda.
Ma gli allarmisti del deficit amano per davvero il loro disastro incombente, ed amano avanzare proposte dure che in qualche modo[4] includono sempre sacrifici per la povera gente.
[1] Traduciamo “Social Security” con “Previdenza Sociale”, perché in effetti si tratta del programma che si occupa delle pensioni assistite dal contributo pubblico. Vedi anche le note sulla traduzione.
[2] La spiegazione è fornita da un articolo in connessione del 25 ottobre 2013, sul blog “The incidental economist”, di Aaron Carrol ed Austin Frankt. In sostanza si tratta del fatto che l’espulsione di una quota di assistiti di Medicare non provoca altro che uno spostamento della spesa su Medicaid, ovvero sul programma per i redditi più bassi.
[3] E’ un tema che Krugman aveva toccato in precedenza. Ci sono due aspetti impliciti: il primo è che i mutamenti nella aspettativa di vita devono essere riferiti alla fascia di popolazione dai 65 anni in su, ovvero a quanto cambiano le aspettative di vita per gli ultrasessantacinquenni, ed ovviamente in quella fascia l’aspettativa cresce assai meno che da 0 anni in su, per effetto del crescente miglioramento delle condizioni sanitarie ed anche della sempre più ridotta mortalità neonatale. Il secondo aspetto, è che le aspettative di vita non mutano nello stesso modo per tutta la popolazione, e certo si modificano in modo minore per le persone che lavorano manualmente, con i redditi più bassi e con l’assistenza sanitaria peggiore.
[4] Suppongo sia un errore: “somehow” al posto di “someone”.
By mm
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