Jul 15 5:20 pm
The estimable Sarah Kliff tabulates all the predictions of Obamacare disaster that didn’t come true; she puts it at seven major themes, ranging from “the website will never work” to “nobody will sign up”. We can presume, then, that people like John Boehner — who declared that it would never work and that more people would lose insurance than gain it — are spending some time now trying to understand how they could have been so wrong.
April fools! (Yes, I know it’s July.)
I guess there’s always been a human tendency to claim that you were right even when you have been totally wrong. George Orwell put it clearly in “In Front of Your Nose“:
The point is that we are all capable of believing things which we know to be untrue, and then, when we are finally proved wrong, impudently twisting the facts so as to show that we were right. Intellectually, it is possible to carry on this process for an indefinite time: the only check on it is that sooner or later a false belief bumps up against solid reality, usually on a battlefield.
Actually, if you look at the complete unrepentance of the Cheneys et al, even bumping up against reality on a battlefield seems not to be enough these days. And it does seem to me that denial runs even deeper than it used to; consider the impossible-to-be-more-wrong Rick Santelli angrily declaring that he was right.
It’s probably about partisanship, which means both living in an information bubble and being so deeply committed to a worldview that you literally can’t consider facts that don’t fit.
But it’s quite something to behold.
L’età dell’infallibilità
La preziosa Sarah Kliff dispone secondo uno schema tutte le previsioni di disastro della riforma della assistenza di Obama che non si sono avverate: le colloca secondo sette titoli maggiori, partendo dal “sito governativo che non funzionerà mai” sino al “nessuno si iscriverà”. Possiamo allora supporre che persone come John Boehner – che aveva dichiarato che essa non avrebbe mai funzionato e che gran parte delle persone avrebbero perso l’assicurazione invece di acquisirla – stiano ora passando un po’ di tempo nel cercare di capire come hanno potuto sbagliare tanto.
Pesce d’aprile! (sì, lo so, è luglio).
Immagino che ci sia sempre una tendenza umana a sostenere che si è avuto ragione anche quando si è avuto torto marcio. George Orwell l’aveva affermato chiaramente in “Di fronte al vostro naso”:
“Il punto è che tutti siamo capaci di credere a cose che sappiamo non essere vere, e poi, quando alla fine si dimostra che avevamo sbagliato, impudentemente a travisare i fatti in modo da far apparire che avevamo ragione. Dal punto di vista intellettuale, è possibile proseguire con questo meccanismo per un tempo indefinito: l’unica verifica è che presto o tardi una falsa convinzione va a sbattere contro la solida realtà, di solito un campo di battaglia”.
Effettivamente, se guardate alla totale impenitenza di Cheney e compagnia, di questi tempi persino andare a sbattere con la realtà in un campo di battaglia sembra non essere sufficiente. E mi pare davvero che il negare oggi vada più in profondo di un tempo: si consideri uno che non poteva sbagliare maggiormente come Rick Santelli, che dichiara furibondo di aver avuto ragione.
Dipende probabilmente dalla faziosità, il che significa sia vivere in una ‘bolla’ dell’informazione, sia essere profondamente coinvolti in una visione del mondo, al punto da non potere considerare i fatti che non vi si adattano.
Ma è qualcosa da osservare con attenzione.
By mm
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