Blog di Krugman

Trucchi e ritocchi (2 luglio 2014)

 

Jul 2 12:50 pmJul 2 12:50 pm

Trick or Tweak

Sam Tanenhaus asks, “Can the G.O.P. Be a Party of Ideas?

Why, no. This is another edition of simple answers to simple questions.

More specifically, the “reform conservatives” seem mainly to be offering supposedly new ideas for the sake of being seen to offer new ideas. And there isn’t much there there; can you find anything in the Tanenhaus piece that sounds like an important new idea rather than a minor tweak on the current conservative catechism? I can’t. I mean, converting federal poverty programs into bloc grants is supposed to be a major departure?

But then, the whole notion that new ideas are what politics is about is greatly overrated. Governing isn’t like selling smartphones; the underlying shape of the problems you have to confront changes quite slowly, and the basics of policy debate are quite stable.

In particular, the central policy debate in US politics hasn’t changed in decades, nor should it. Liberals want a strong social safety net, financed with relatively high taxes, especially on high incomes. Conservatives want much less of a safety net, and much lower taxes on the affluent.

Thirty-five years ago conservatives did produce a new argument — the claim that high taxes and generous benefits were producing such a drag on the economy that even lower-income Americans would be better off if we slashed all of that. And they got most of what they wanted — much lower taxes on top incomes, an end to welfare as we knew it, though not to the big middle-class programs. But growth failed to take off while inequality soared, so that the income of typical families grew much more slowly after the conservative revolution than before:

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So much for that big idea. Is there anything like that on the horizon? No — and it’s not clear why you should expect anything of the kind. What’s certain is that tweaking policy at the edges isn’t going to do much.

And I suspect that at some level the reform conservatives know this. The point of their proposed policy tweaks, I’d argue, is less to achieve results than to let the GOP dissociate itself from soaring inequality and stagnating incomes, without changing its fundamental policy stance. And it’s not a trick that’s likely to work.

 

Trucchi e ritocchi

 

Sam Tanenhaus si chiede: “Il Partito Repubblicano può essere un partito di idee?”

Perchè no. Questa è un’altra versione di risposte semplici a domande semplici.

Più precisamente, i “conservatori riformisti” sembra che principalmente stiano offrendo nuove idee con l’interesse di far vedere che offrono nuove idee. E in tutto ciò non c’è davvero molto: trovate qualcosa in tutto l’articolo di Tanenhaus che assomigli ad una qualche importante nuova idea, piuttosto che ad un ritocco secondario del catechismo attuale dei conservatori? A me non riesce. Voglio dire, scambiare i programmi federali sulla povertà in un unico complesso di assegnazioni si suppone faccia una gran differenza?

Ma allora, è l’intero concetto che le nuove idee sono ciò che contraddistingue la politica ad essere grandemente sopravvalutato. Governare non è come vendere telefonini; la forma implicita dei problemi con i quali ci si misura cambia abbastanza lentamente, e gli aspetti fondamentali del dibattito politico sono relativamente stabili.

In particolare, sono decenni che il dibattito centrale delle politiche negli Stati Uniti non è cambiato, né avrebbe dovuto cambiare. I progressisti vogliono forti reti della sicurezza sociale, finanziate con tasse relativamente elevate, particolarmente sui redditi alti. I conservatori vogliono molta meno sicurezza sociale, e tasse molto più basse sui ricchi.

Trentacinque anni fa i conservatori avanzarono un nuovo argomento – la tesi secondo la quale alte tasse e sussidi generosi stavano producendo un tale prelievo sull’economia che persino gli americani con i redditi più bassi sarebbero stati meglio se avessimo abbattuto tutto ciò. Ed ottennero gran parte di quello che volevano – tasse molto più basse sui redditi più elevati, ed una fine dello stato assistenziale per come lo conoscevamo, sebbene non dei grandi programmi per le classi medie. Ma la crescita non decollò mentre crebbe l’ineguaglianza, cosicché il reddito delle famiglie comuni avanzò molto più lentamente dopo la rivoluzione conservatrice che non in precedenza:

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Questo è quanto basta per quella grande idea. C’è qualcosa di simile all’orizzonte? No – e non è chiaro perché ci si dovrebbe aspettare niente del genere. Quello che è certo è che la politica dei ritocchi ai margini non è destinata a produrre granché.

Ed io sospetto che a qualche livello i conservatori riformisti lo sappiano. Il punto sui ritocchi politici che propongono, direi, non riguarda tanto ottenere risultati, quanto consentire al Partito Repubblicano di distinguersi dalla crescente ineguaglianza e dai redditi stagnanti, senza cambiare il suo fondamentale indirizzo politico. Ed è un trucco che è probabile che non funzioni.

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