Aug 5 9:52 am
Does anyone remember this, from Erick Erickson of Red State?
Washington State has turned its residents into a group of drug runners — crossing state lines to buy dish washer detergent with phosphate. At what point do the people tell the politicians to go to hell? At what point do they get off the couch, march down to their state legislator’s house, pull him outside, and beat him to a bloody pulp for being an idiot? At some point soon, it will happen.
Yes, because there’s no possible reason meddling politicians should interfere with Americans’ God-given right to use phosphates however they like. Oh, wait.
It took a serendipitous slug of toxins and the loss of drinking water for a half-million residents to bring home what scientists and government officials in this part of the country have been saying for years: Lake Erie is in trouble, and getting worse by the year.
Flooded by tides of phosphorus washed from fertilized farms, cattle feedlots and leaky septic systems, the most intensely developed of the Great Lakes is increasingly being choked each summer by thick mats of algae, much of it poisonous. What plagues Toledo and, experts say, potentially all 11 million lakeside residents, is increasingly a serious problem across the United States.
It’s true that farms are the biggest problem, but every little bit hurts.
Oh, and when it comes to the obvious public health and safety issue of limiting pollution from farm runoff — well, you know what happens when the EPA, cooperating with state governments, tries to do something:
Earlier this year, a group of 21 Attorneys General from states as far away from the Chesapeake Bay as Alaska and Wyoming submitted an amicus brief that aims to strike down the EPA’s Chesapeake cleanup plan. The AGs argue that the cleanup plan raises serious concerns about states’ rights, and they worry that if the plan is left to stand, the EPA could enact similar pollution limits on watersheds such as the Mississippi.
As far as I can tell, there isn’t a well-organized phosphate denial campaign, insisting that runoff has nothing to do with algae blooms. But I’m sure one will arise as policy action grows nearer.
Memorie dei fosfati
Si ricorda qualcuno di queste parole, di Erick Erickson su Red State [1] ?
“Lo Stato di Washington ha trasformato i suoi residenti in un gruppo di trafficanti di droga, che attraversano i confini dello Stato per acquistare detergenti per lavapiatti che contengono fosfati. Quando succederà che la gente dirà agli uomini politici di andare all’inferno? Quando scenderanno dal divano per marciare sulla casa del loro deputato statale, tirarlo fuori da lì e picchiarlo sino a ridurlo in poltiglia sanguinolenta, per la sua idiozia?”
Sì, perché non c’è ragione alcuna perché i politici ficcanaso debbano interferire con il diritto che gli Americani hanno ricevuto da Dio di usare fosfati a piacimento. Aspettate un momento:
“C’è voluta una botta fortuita di tossine e la perdita dell’acqua potabile per un mezzo milione di residenti per far capire quello che gli scienziati e i dirigenti del Governo in questa parte del paese stavano dicendo da anni: il Lago Erie è messo male, e peggiorerà entro l’anno.
Inondato da una marea di fosforo dilavato dalle aziende agricole che usano fertilizzanti, dai recinti di ingrasso del bestiame e da fosse settiche a perdita, il più intensamente sviluppato dei Grandi Laghi ogni estate soffoca a seguito di densi tappeti di alghe, in gran parte velenose. Ciò che affligge Toledo e, dicono gli esperti, potenzialmente tutti gli 11 milioni di residenti sulle rive del lago, è sempre di più un problema serio in tutti gli Stati Uniti.”
E’ vero che le imprese agricole sono il problema più grande, ma il danno viene anche dagli inquinamenti minori.
Inoltre, quando si arriva all’ovvio tema di salute e di sicurezza pubblica del limitare gli sversamenti dalle imprese agricole – ebbene, è noto quello che accade quando l’EPA, in cooperazione con i Governi degli Stati, cerca di fare qualcosa:
“Agli inizi di quest’anno, un gruppo di 11 Procuratori Generali provenienti da Stati lontani dalla Chesapeake Bay quanto l’Alaska e il Wyoming hanno presentato un parere legale [2] che ha l’obbiettivo di annullare il programma di disinquinamento del Chesapeake dell’EPA. I Procuratori Generali sostengono che il programma di disinquinamento solleva serie preoccupazioni sui diritti degli Stati, ed essi sono preoccupati che se si consente che il programma resti in vigore, l’EPA potrebbe stabilire limiti analoghi all’inquinamento su interi bacini idrografici come quello del Mississippi.
Per quanto capisco, si tratta di una ben organizzata campagna di negazione del problema dei fosfati, tesa a ribadire che gli sversamenti non hanno niente a che fare con le fioriture delle alghe.
[1] Un blog della destra americana.
[2] Probabilmente esiste una espressione di tecnica giurisprudenziale più precisa. L’ “amicus curiae” è una espressione legale latina, dalla quale deriva “amicus brief”, che sta a indicare qualcuno che non è parte in una causa (è “amico della Corte”), e che offre informazioni che aiutano la Corte ad esprimere un giudizio, senza essere stato sollecitato da nessuna delle due parti. L’ “amicus brief” – ovvero l’ “informazione dell’amicus” – può essere una testimonianza o un parere legale e serve alla Corte in particolare per rappresentare preoccupazioni su possibili effetti legali delle decisioni che deve assumere, che potrebbero riguardare soggetti diversi, rispetto alle due parti in causa. E’ la Corte che ha discrezione se accogliere tali informazioni o pareri oppure no.
By mm
E' possibile commentare l'articolo nell'area "Commenti del Mese"