Sep 9 11:20 am
The FT has a pretty decent article on the emerging doctrine of “Draghinomics”, which looks a lot like Blanchardnomics, which looks a lot like Krugmanomics — hey, we all studied macro at MIT in the mid 1970s. But I was struck by this bit:
One other senior eurozone official attending the Italian forum which gathers together policy makers, business people and academics said: “Structural reforms are key. Those countries that have made these efforts are performing better: Ireland, Spain and Portugal. Italy and France should think a little bit about this.”
Yep, Spain offers a useful lesson for France:
For those of us not part of the structural reform cult, the story of Spain is this: the country experienced a full-scale depression when its housing bubble burst; this depression has led to a gradual, painful “internal devaluation” as labor costs come down, making Spain more competitive within Europe; and as a result, Spain is finally starting a slight recovery, with its growth rate in recent quarters (but only in recent quarters) higher than France. To see this as a triumph of structural reform requires preconceptions so strong it’s hard to see why you would even bother looking at data.
Il feticcio strutturale
Il Financial Times ha un articolo abbastanza decente sulla dottrina emergente della “Draghinomics”, che assomiglia molto alla Blanchardnomics, che a sua volta assomiglia alla Krugmanomics – che volete, abbiamo tutti studiato al MIT sulla metà degli anni ’70. Ma sono rimasto colpito da questo passaggio:
“Un altro dirigente di primo piano dell’eurozona che partecipava al forum che in Italia mette assieme operatori politici, persone del mondo economico ed universitario, ha detto: “Le riforme strutturali sono la chiave. Quei paesi che hanno fatto quegli sforzi vanno meglio: l’Irlanda, la Spagna e il Portogallo. L’Italia e la Francia dovrebbero un po’ riflettere su questo.”
Sì, la Spagna offre una lezione utile alla Francia:
Per coloro tra noi che non partecipano al culto delle riforme strutturali, la storia della Spagna è la seguente: il paese ha conosciuto una depressione su vasta scala quando è scoppiata la sua bolla immobiliare; questa depressione ha portato ad una graduale, dolorosa “svalutazione interna” dal momento che i costi del lavoro sono scesi, rendendo la Spagna più competitiva all’interno dell’Europa e, di conseguenza, alla fine la Spagna sta avviando una leggere ripresa, con il suo tasso di crescita che nei trimestri recenti (ma solo nei trimestri recenti) è più alto che in Francia. Considerarlo come un trionfo delle riforme strutturali richiede preconcetti così arditi che è difficile capire perché si dovrebbe persino darsi il fastidio di osservare le statistiche.
By mm
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