Blog di Krugman

La teoria della classe abbiente di John Boehner (19 settembre 2014)

 

Sep 19 3:44 pm

John Boehner’s Theory of the Leisure Class

And, I’m back — I’ve been in a grueling battle against deadlines, which is not quite over, so blogging may remain scarce for a while longer. But I’m sticking my toe in for the moment — and whaddya know, oops, he did it again. John Boehner says that unemployed Americans are pretty clearly malingerers, bums on welfare who have decided that they don’t feel like working:

“This idea that has been born, maybe out of the economy over the last couple years, that you know, I really don’t have to work. I don’t really want to do this. I think I’d rather just sit around. This is a very sick idea for our country,” he said.
“If you wanted something you worked for it,” Boehner said, adding, “Trust me, I did it all.”

I could point to the overwhelming economic evidence that nothing like this is happening — after all, if what we were seeing was a mass withdrawal of labor supply, we should be seeing wages for those still willing to work taking off. What we actually see is this:

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I could also point to zero interest rates and low inflation as evidence that we’re living in a demand-constrained economy. I could ask how, exactly, Boehner believes that increased willingness to work would conjure more jobs into existence.

But what really gets me here is the fact that people like Boehner are so obviously disconnected from the lived experience of ordinary workers. I mean, I live a pretty rarefied existence, with job security and a nice income and a generally upscale social set — but even so I know a fair number of people who have spent months or years in desperate search of jobs that still aren’t there. How cut off (or oblivious) can someone be who thinks that it’s just because they don’t want to work?

When I see stuff like this, I always think of the opening of The Treasure of the Sierra Madre:

Anyone who is willing to work and is serious about it will certainly find a job. Only you must not go to the man who tells you this, for he has no job to offer and doesn’t know anyone who knows of a vacancy. This is exactly the reason why he gives you such generous advice, out of brotherly love, and to demonstrate how little he knows the world.

 

La teoria della classe abbiente di John Boehner

Rieccomi – sono stato impegnato in una ardua battaglia sulle scadenze, che non è ancora terminata cosicché la mia attività sul blog potrà restare scarsa ancora per un po’. Ma per il momento ci sto provando – e, ne sapete qualcosa?, oddio, l’ha fatto di nuovo. John Boehner dice che è abbastanza evidente che i disoccupati americani sono malati immaginari, vagabondi dello Stato assistenziale che hanno deciso che non hanno voglia di lavorare:

 

“Questa idea, che è stata concepita, suppongo fuori dall’economia, negli ultimi due anni, secondo la quale, sapete, non si ha bisogno di lavorare. Proprio non si ha voglia di farlo. Si pensa che sia abbastanza giusto trastullarsi. Si tratta di un’idea letale per il nostro paese”, ha detto. “Se volete qualcosa, procuratevelo col lavoro”, ha detto Boehner, aggiungendo “Credetemi, io ho sempre fatto così.”

 

Potrei mettere in evidenza le schiaccianti prove economiche che niente di questo genere sta accadendo – dopo tutto, se quello a cui stiamo assistendo fosse una astinenza di massa dall’offerta di lavoro, dovremmo vedere un decollo dei salari per coloro che hanno voglia di lavorare. Quello che effettivamente vediamo è questo:

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Potrei anche indicare i tassi di interesse a zero e la bassa inflazione come prove che stiamo vivendo in un’economia limitata dalla domanda. Potrei chiedere come, esattamente, Boehner crede che una accresciuta volontà di lavorare farebbe apparire dal nulla più posti di lavoro.

Ma quello che in questo caso realmente mi attrae è il fatto che persone come Boehner sia così evidentemente scollegate dalla esperienza vissuta dei lavoratori normali. Voglio dire, io vivo una esistenza abbastanza rarefatta, con la sicurezza del lavoro, un buon reddito e un contesto sociale in generale di alto livello – ma anche così conosco un discreto numero di persone che hanno speso mesi ed anni alla ricerca disperata di un posto di lavoro che ancora non c’è. Quanto isolato (o inconsapevole) può essere qualcuno che pensa che ciò avvenga solo perché non hanno voglia di lavorare?

Quando vedo cose del genere, penso sempre alle prima parole di “Il tesoro della Sierra Madre” [1]:

 

“Tutti quelli che hanno voglia di lavorare seriamente, troveranno con certezza un lavoro. Soltanto non dovete andare da un individuo che vi racconta storie, perché non ha un posto di lavoro da offrire e non conosce nessuno che sappia di un posto disponibile. Quella è esattamente la ragione per la quale vi dà consigli così generosi, non per amore fraterno, e per mostrare quanto poco conosca il mondo.”

 

 

 

[1] Un romanzo di B. Traven (1927), dal quale venne tratto il film di John Huston, con Humphrey Bogart:

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