September 29, 2014 11:57 am
Gillian Tett feels sorry for BIll Gross, who was caught unaware by the sudden shift in bond market behavior. Who could have predicted that interest rates would stay low despite large budget deficits?
Um, how about Pimco’s own chief economist, Paul McCulley?
The truth is that the quiescence of interest and inflation rates was predicted by everyone who understood the obvious — that we had entered a liquidity trap — and thought through the implications. I explained it more than five years ago. When central banks have pushed policy rates as low as they can, and the economy is still depressed, what that tells you is that the economy is awash in excess desired savings that have nowhere to go. And as I wrote:
So what does government borrowing do? It gives some of those excess savings a place to go — and in the process expands overall demand, and hence GDP. It does NOT crowd out private spending, at least not until the excess supply of savings has been sopped up, which is the same thing as saying not until the economy has escaped from the liquidity trap.
So no crowding out, no reason interest rates should rise.
And Paul McCulley understood all this really well (pdf):
[I]n the topsy-turvy world of liquidity traps, these textbook orthodoxies do not apply, and acting irresponsibly relative to orthodoxy by increasing borrowing will do more good than harm.
…
Crowding out, overheating and rising interest rates are also not likely to be a problem as there is no competition for funds from the private sector. For evidence, look no further than the impact of government borrowing on long-term interest rates in the U.S. during the Great Depression, or more recently, Japan.
Really, this wasn’t and isn’t hard.
Or maybe it is. Strikingly, Tett’s version of what went wrong with Gross’s predictions makes no mention of deleveraging and the zero lower bound; it’s all a power play by central banks, which have been “intimidating” bond investors with unconventional monetary policy. This is utterly wrong, and in fact Gross’s own mistakes show that it’s wrong: one of his big failures was betting that rates would spike when the Fed ended QE2, which they predictably didn’t.
As an aside, whenever I hear people explaining away the failure of interest rates to spike as the result of those evil central bankers artificially keeping them down, I want to ask how they think that’s possible. Surely the same people, if you had asked them a few years ago about what would happen if the Fed tried to suppress interest rates by massively expanding its balance sheet, would have predicted runaway inflation. That didn’t happen, which should make you wonder what exactly they mean by saying that rates are artificially low.
Oh, and Tett ends the piece by citing the Bank for International Settlements as a voice of wisdom. That’s pretty amazing, too; the sadomonetarists of Basel have a remarkable track record of being wrong about everything since 2008, but always finding some reason to call for higher rates.
The thing is, Tett is a smart observer who talks to a lot of people in finance; seeing her present a discredited theory as obviously true, without so much as mentioning the kind of analysis that has been worked all along, says bad things about the extent to which anyone who matters has learned anything.
Nessuno l’avrebbe potuto prevedere, versione Bill Gross
Gillian Tett è dispiaciuta per Bill Gross, che è stato sorpreso dall’improvvisa modifica di comportamento nel mercato dei bond. Chi avrebbe potuto prevedere che i tassi di interesse sarebbero rimasti bassi nonostante ampi deficit di bilancio?
Beh, perché non il principale economista della Pimco, Paul McCulley?
La verità è che lo stato di quiete dei tassi di interesse e della inflazione era stata prevista da chiunque comprendeva ciò che era evidente – che eravamo entrati in una trappola di liquidità – e rifletteva sulle implicazioni. Lo spiegai più di cinque anni orsono. Quando le banche centrali hanno spinto i tassi di riferimento più in basso che possono, e l’economia è ancora depressa, quello vi dice che l’economia è inondata di un eccesso di risparmi attesi che non hanno dove dirigersi. E come scrissi:
“Dunque, cosa fa il Governo indebitandosi? Offre ad una parte di questi eccessi un posto dove andare – e nel processo espande la domanda generale, e di conseguenza il PIL. Esso non spiazza la spesa privata, almeno sinché l’offerta in eccesso di risparmi non è stata assorbita, il che è lo stesso che dire finché l’economia non è venuta fuori dalla trappola di liquidità.”
Dunque, nessun spiazzamento, nessuna ragione per la quale i tassi di interesse dovrebbero crescere.
E Paul McCulley comprese tutto questo molto bene (disponibile in pdf):
“Nel mondo sottosopra delle trappole di liquidità, queste ortodossie dei libri di testo non si applicano, ed agire irresponsabilmente secondo l’ortodossia aumentando il ricorso ai prestiti farà più bene che male.
…
Inoltre, lo spiazzamento, il surriscaldamento ed i tassi di interesse in crescita è improbabile che siano un problema nello stesso modo in cui non c’è competizione per i finanziamenti da parte del settore privato. Come riprova, basta guardare all’impatto dell’indebitamento pubblico sui tassi di interesse a lungo termine durante la Grande Depressione, oppure, più recentemente, al Giappone.”
In realtà, non era e non è difficile.
O forse è difficile. In modo sorprendente, la versione di Tett su cosa è andato storto con le previsioni di Gross non fa menzione della riduzione del rapporto di indebitamento e del limite inferiore dello zero; essa riguarda tutta un gioco di potere da parte della banca centrale, che ha “intimidito” gli investitori dei bond con una politica monetaria non convenzionale. Questo è completamente sbagliato, e di fatto gli stessi errori di Gross mostrano che è sbagliato: uno dei suoi grandi insuccessi fu scommettere che i tassi sarebbero risaliti quando la Fed concluse la seconda ‘facilitazione quantitativa’, cosa che come era prevedibile non accadde.
Peraltro, ogni qual volta sento persone che spiegano il fatto che i tassi di interesse non risalgono come la conseguenza di quei maligni banchieri centrali che li tengono bassi, mi viene da chiedere come pensino che sia possibile. Sicuramente, le stesse persone, se pochi anni fa aveste chiesto loro cosa sarebbe accaduto se la Fed avesse cercato di trattenere i tassi di interesse attraverso una massiccia espansione dei suoi equilibri patrimoniali, avrebbero previsto un’inflazione fuori controllo. Non è accaduto, la qualcosa dovrebbe farvi chiedere che cosa esattamente essi intendano dicendo che i tassi sono artificialmente bassi.
Infine, Tett termina il suo articolo citando la Banca Internazionale dei Regolamenti come una voce di saggezza. Anche questo è abbastanza stupefacente; i sadomonetaristi di Basilea hanno messo assieme un considerevole curriculum di sbagli a partire dal 2008, ma sempre trovando un motivo per chiedere tassi di interesse più alti.
Il punto è che Tett è un’osservatrice intelligente, che parla con molta gente della finanza; osservarla presentare una teoria screditata come indiscutibilmente vera, senza fare un minimo riferimento al genere di analisi che ha funzionato per tutto questo tempo, ci dà un’idea sconfortante della misura in cui chiunque conti abbia imparato qualcosa.
By mm
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