Blog di Krugman

Parole dure, vermi nel cervello e civiltà (14 settembre 2014)

 

Sep 14 2:23 pm

Wild Words, Brain Worms, and Civility

Noah Smith writes that one should not be rude about people you disagree with, because they might turn out to be right. Indeed; what possible purpose can be served by, say, referring to Austrian economics as a brain worm? Oh, wait.

Actually, I think that Noah was doing the right thing when he brought in the brain worms, and is off on the wrong track on the civility thing. So let me make the case for brain worms.

First, picturesque language, used right, serves an important purpose. “Words ought to be a little wild,” wrote John Maynard Keynes, “for they are the assaults of thoughts on the unthinking.” You could say, “I’m dubious about the case for expansionary austerity, which rests on questionable empirical evidence and zzzzzzzz…”; or you could accuse austerians of believing in the Confidence Fairy. Which do you think is more effective at challenging a really bad economic doctrine?

Beyond that, civility is a gesture of respect — and sure enough, the loudest demands for civility come from those who have done nothing to earn that respect. Noah felt (and was) justified in ridiculing the Austrians because they don’t argue in good faith; faced with a devastating failure of their prediction about inflation, they didn’t concede that they were wrong and try to explain why. Instead, they denied reality or tried to redefine the meaning of inflation.

And if you look at the uncivil remarks by people like, well, me, you’ll find that they are similarly aimed at people arguing in bad faith. I talk now and then about zombie and cockroach ideas. Zombies are ideas that should have been killed by evidence, but keep shambling along — e.g. the claim that all of Europe’s troubled debtors were fiscally irresponsible before the crisis; cockroaches are ideas that you thought we’d gotten rid of, but keep on coming back, like the claim that Keynes would never have called for fiscal stimulus in the face of current debt levels (Britain in the 1930s had much higher debt to GDP than it does now). Well, what I’m doing is going after bad-faith economics — economics that keeps trotting out claims that have already been discredited.

Nor are zombies and cockroaches the only kinds of bad faith; the worst, as far as I’m concerned, involves refusing to take responsibility for your actual statements. “The failure of high inflation to materialize doesn’t mean that I was wrong, because I only said that there was a risk of inflation”. “When I said that Obamacare spending adds a trillion dollars to the deficit, I wasn’t misleading readers, because I didn’t actually deny that the ACA as a whole reduces the deficit.” And of course, people who engage in that kind of bad faith screech loudly about civility when they’re caught at it.

When there’s an honest, good-faith economic debate — say, the ongoing controversy about the effects of quantitative easing — by all means let’s be civil. But in my experience demands for civility almost always come from people who have forfeited the right to the respect they demand.

 

Parole dure, vermi nel cervello e civiltà

Noah Smith scrive che non si dovrebbe essere aspri con le persone con le quali non si è d’accordo, perché si potrebbe scoprire che hanno ragione. In effetti; a quale scopo può servire, ad esempio, riferirsi al pensiero economico degli ‘austriaci’ come ad un verme del cervello [1]? Ma aspettate.

Per la verità, io penso che Noah stesse facendo la cose giusta quando inserì il riferimento ai vermi del cervello, e che sia sceso sul sentiero sbagliato con la faccenda della civiltà. Fatemi dunque perorare la causa dei vermi nel cervello.

In primo luogo, un linguaggio pittoresco, usato giustamente, serve ad uno scopo importante. “Le parole devono essere un po’ aspre”, scrisse John Maynard Keynes, “perché esse rappresentano gli assalti dei pensieri verso coloro che non riflettono”. Potreste dire: “Io ho dubbi sulla tesi dell’austerità espansiva, che si fonda su prove empiriche discutibili etc. etc. ” – sino ad farvi venir sonno; oppure potreste accusare i patiti dell’austerità di credere nella Fata della Fiducia. Quale pensate sia il modo più efficace per sfidare una dottrina economica talmente negativa?

Ciò detto, la civiltà è un atteggiamento di rispetto – e non c’è dubbio che le più insistenti richieste di civiltà vengono da coloro che non hanno fatto niente per guadagnarsi tale rispetto. Noah si sentiva giustificato (e lo era) nel ridicolizzare gli ‘austriaci’ perché non ragionano in buona fede; di fronte al fallimento devastante della loro previsione sull’inflazione, non hanno ammesso di aver sbagliato e non hanno cercato di spiegarne le ragioni. Piuttosto, hanno negato la realtà ed hanno cercato di ridefinire il significato di inflazione.

E se osservate le osservazioni poco civili di persone come, ammettiamolo, il sottoscritto, troverete che esse sono similmente rivolte a persone che non argomentano in buona fede. Io parlo qua e là di zombi e di idee ‘scarafaggio’. Gli zombi sono le idee che avrebbero dovuto essere liquidate sulla base dei fatti, ma continuano a camminare come per inerzia – ad esempio, la pretesa che tutti i debitori in difficoltà dell’Europa siano stati irresponsabili nella gestione delle finanze pubbliche prima della crisi; gli scarafaggi sono le idee delle quali si pensava di essersi liberati, ma continuano a ripresentarsi, come la pretesa secondo la quale Keynes non si sarebbe mai pronunciato a favore di interventi della spesa pubblica, a fronte dei livelli attuali del debito (l’Inghilterra degli anni ’30 aveva un debito in relazione al PIL molto più elevato di oggi). Ebbene, quello che io faccio è prendermela con questa economia in mala fede – una economia che continua a tirare in ballo argomenti screditati.

Né gli zombi e gli scarafaggi sono gli unici esempi di mala fede; il peggiore, per quanto mi riguarda, riguarda il rifiutare di prendersi le responsabilità delle proprie dichiarazioni. “Il fatto che una elevata inflazione non sia comparsa non significa che avessi torto, perché avevo soltanto detto che c’era un rischio di inflazione”. “Quando dissi che la riforma sanitaria di Obama avrebbe aggiunto mille miliardi di deficit, non stavo ingannando i lettori, perché per la verità non avevo negato che la legge nel suo complesso avrebbe ridotto il deficit”. E, naturalmente, le persone che si prestano a quel tipo di mala fede strillano rumorosamente sulla civiltà, quando sono prese in fallo.

In presenza di un onesto dibattito economico in buona fede – ad esempio, la perdurante controversia sugli effetti della ‘facilitazione quantitativa’ – è bene essere civili in tutti i sensi. Ma, nella mia esperienza, le rivendicazioni di civiltà vengono quasi sempre da persone che hanno rinunciato al diritto al rispetto che chiedono.

 

 

[1] Espressione usata in un precedente post da Noah Smith, ed ora ironicamente rinfacciatagli da Krugman.

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