Di Simon Wren-Lewis
More on George Osborne’s plans, courtesy of the OBR’s latest publication. (Campaigning for a UK Fiscal Council was one of my better calls – just imagine if you had to rely on today’s government for this kind of information.)
Consider three points in time: 2001/2 (when the UK budget was last in balance, and still largely reflecting the actions of the previous Conservative government), 2007/8 (pre-recession, under Labour), and 2018/9, when George Osborne also intends us to be back in balance. The first chart actually comes from the OBR’s historical database, which only covers the broad aggregates. (It would be fantastic if this database could include more disaggregated information.)
This shows total government receipts (taxes) and expenditure (spending) as a percent of GDP. The two lines meet at the start and end. In 2007/8 we had a budget deficit of 2.6% of GDP. At the time that seemed a bit on the high side: something between 1.5% and 2% would have kept the debt to GDP ratio constant. (Budget balance implies a falling debt to GDP ratio.) For this post the point to note was that the Labour government chose to use this fiscal loosening to increase spending rather than cut taxes.
The Conservative government plans to do the reverse. So does that mean that it is just trying to undo the increase that occurred under Labour? The answer is no, and this is where the OBR’s latest report comes into its own.
Their chart shows how we get from the deficit of 2007/8 to the small surplus of 2018/9. (There is, as I note here, no good macroeconomic reason to aim for a surplus.) The cuts in spending are not just the size of the 2007/8 deficit – they are much larger for two main reasons: higher debt interest and higher ‘welfare’ spending. The reason for the higher debt interest is straightforward: debt is much higher because of the recession (and to a small extent the fiscal stimulus in 2009). Although academics often assume that higher debt interest is paid for by raising taxes, a more ‘neutral’ approach would be to raise taxes and cut government spending. Osborne plans to just cut spending.
The increase in welfare payments is probably not what you might think it is. The report’s Table 5.7 shows it is not higher unemployment benefits or income support: by 2018/9 unemployment benefit is the same as in 2007/8, and income support is 0.5% lower as a share of GDP (which is the main reason why poverty will increase over the next five years). Housing benefit is 0.3% higher as a share of GDP (partly reflecting depressed real earnings), but the main reason is the state pension, which is almost 1% higher as a share of GDP. This represents both an increased ‘caseload’ (more pensioners) and a more generous value of pensions themselves. Although the numbers suggest that here too Osborne plans to pay for this additional spending by cutting the size of government, he has indicated that he hopes to reduce this increase in welfare payments by some, as yet undeclared, means.
So this is why the reduction in the size of the state planned for 2018/9 is much more than reversing Labour’s increase: in fact, if welfare cannot be cut further, to decrease its size to “probably to the lowest share of GDP since 1938” (p128). In this particular respect, therefore, this government plans to go well beyond anything Margaret Thatcher ever attempted. I suspect when some people write that this Conservative party is more right wing than any since the war, many reading think this is hyperbole. On this metric at least, it is simply fact.
Restringere lo Stato
di Simon Wren-Lewis
Per gentile concessione dell’Office for Budget Responsability, qualcos’altro sui programmi di George Osborne (l’impegno per un Consiglio del Bilancio del Regno Unito fu una delle mie migliori prese di posizione – immaginate soltanto se si ci si dovesse basare sul Governo attuale per questo genere di informazioni [1]).
Si considerino in sequenza tre punti: il 2001/2002 (quando il bilancio del Regno Unito era l’ultimo in equilibrio, e rifletteva ancora largamente le azioni del precedente Governo conservatore); il 2007/2008 (prima della recessione, sotto il Governo del Labour); ed il 2018/2019, per la quale data George Osborne vorrebbe pure riportarci all’equilibrio. Il primo diagramma deriva dalla banca dati storica dell’Office for Fiscal Responsability, che copre soltanto gli aggregati generali (sarebbe fantastico se questa banca dati potesse includere informazioni più disaggregate):
Questo mostra il totale delle entrate governative (tasse) e delle spese (spesa pubblica) come percentuale del PIL. Le due linee si incontrano, all’inizio ed alla fine. Nel 2007-2008 avevamo un deficit di bilancio pari al 2,6% del PIL. A quel tempo sembrava un po’ in alto: qualcosa come l’1,5% ed il 2% avrebbe mantenuto il rapporto tra debito e PIL costante (l’equilibrio di bilancio comporta una caduta del rapporto tra debito e PIL). Dal punto di vista di questa nota, il punto da tenere presente è che il Governo del Labour scelse di utilizzare l’allentamento della finanza pubblica per accrescere la spesa piuttosto che per tagliare le tasse.
Il Governo conservatore programma di fare l’opposto. Significa questo che esso sta solo cercando di annullare l’incremento di spesa che intervenne con il Labour? La risposta è negativa, ed è a questo proposito che l’ultimo rapporto dell’OBR interviene con le sue elaborazioni:
Il loro diagramma mostra in che modo passiamo dal deficit del 2007/2008 al piccolo avanzo del 2018/2019 (come ho notato in questo post in connessione [2], non c’è alcuna buona ragione macroeconomica per avere l’obbiettivo di quell’avanzo). I tagli alla spesa non sono soltanto della dimensione del deficit del 2007/2008 – sono molto più ampi per due principali ragioni: il più elevato debito per interessi e la spesa più alta per il “welfare”. La ragione del più elevato debito per interessi è chiara: il debito è molto più alto a causa della recessione (ed in piccola misura a causa dello stimolo di finanza pubblica nel 2009). Sebbene gli studiosi spesso considerano che l’interesse più alto sul debito sia ripagato da tasse crescenti, un approccio più “neutrale” sarebbe elevare le tasse a tagliare la spesa pubblica. Osborne ha in programma soltanto di tagliare la spesa.
L’incremento dei pagamenti per lo Stato assistenziale non è probabilmente quello che vi immaginate. La Tabella 5.7 del Rapporto mostra che non sono più elevati i sussidi di disoccupazione o il sostegno al reddito: nel 2018/2019 i sussidi di disoccupazione sono previsti allo stesso livello del 2007/2008, ed il sostegno al reddito è, come quota del PIL, dello 0,5% più basso (e quella è la principale ragione per la quale la povertà crescerà nei prossimi cinque anni). I sussidi per l’abitazione saranno, come quota del PIL, lo 0,3% più alti (in parte come riflesso degli stipendi reali depressi), ma la principale ragione saranno le pensioni pubbliche, che diventeranno più elevate per quasi l’1% del PIL. Questi dipenderà sia dal fatto che esse saranno un “recipiente” accresciuto (più pensionati), sia dal fatto che il valore stesso delle pensioni sarà più generoso. Sebbene i dati mostrino che anche in questo caso Osborne preveda di pagare questa spesa addizionale tagliando la dimensione delle funzioni pubbliche, egli ha indicato di sperare di ridurre questi incrementi nei pagamenti del “welfare” in qualche modo, sino ad ora non reso esplicito.
Dunque, questa è la ragione per la quale la dimensione dei programmi pubblici programmati per il 2018/2019 è molto superiore ad un annullamento degli incrementi del Labour; in effetti sino ad una diminuzione della sue dimensioni a “probabilmente la più bassa quota del PIL a partire dal 1938” (pag. 128), ammesso che lo stato assistenziale non possa essere tagliato ulteriormente. Sotto questo particolare aspetto, di conseguenza, questo Governo programma di andare ben oltre quello che Margaret Thatcher si era mai proposta. Suppongo che quando qualcuno scrive che questo Partito Conservatore sia più a destra di qualsiasi altro dalla guerra in poi, molti lettori penseranno che si tratti di una esagerazione. Almeno secondo questo metro di misura, si tratta semplicemente di un fatto.
[1] Si deve intendere che il post si basa su dati messi a disposizione dall’Office for Budget Responsability, che è un prezioso Ufficio di informazioni e ricerche al servizio delle istituzioni britanniche, del genere del Congressional Budget Office americano. Ma, mentre l’agenzia americana venne istituita nel 1974, l’omologo britannico è molto più recente, e il riferimento successivo di Wren-Lewis è ad una sua presa di posizione del 2007, verosimilmente a favore della creazione di tale agenzia indipendente.
[2] La connessione, nel testo inglese, è con un post di Wren-Lewis del 26 giugno 2014.
By mm
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