Oct 1 5:29 pm
Further thoughts on the fall of Bill Gross: While his personal behavior and management style may have been difficult, that’s hardly unusual among people in his position. All would have been forgiven, indeed never mentioned, but for his utter misjudgment of the bond market in 2011 – a misjudgment based on his failure, or more accurately refusal, to acknowledge the realities of a liquidity trap world.
But Gross was by no means alone in getting these things wrong. Indeed, 2011 was a sort of banner year for bad macroeconomic analysis by people who had no excuse for their wrong-headedness. And here’s the thing: aside from Gross, hardly any of the prominent wrong-headers have paid any price for their errors.
Think about it: 2011 was the year when Bowles and Simpson predicted a fiscal crisis within two years. There was never a hint of crisis, but BS are still given reverent treatment by the Beltway media.
2011 was also the year when Paul Ryan warned Ben Bernanke that he was “debasing” the dollar, arguing that rising commodity prices were the harbinger of runaway inflation; the Bank for International Settlements made a similar argument, albeit with less Ayn Rand. They were completely wrong, but Ryan is still the intellectual leader of the GOP and the BIS is still treated as a fount of wisdom.
The difference is, of course, that Gross had actual investors’ money on the line. But you should not take that to imply that the profit motive leads to intellectual clarity; Gross has been forced out at Pimco, but I’ve seen hardly any press coverage tying that to his having the wrong macro model.
Il 2011 e tutto il resto
Qualche altro pensiero sulla caduta di Bill Gross: se il suo comportamento ed il suo stile di direzione possono essere stati difficili, questo è normale per le persone nella sua posizione. Si sarebbe potuto perdonare tutto, magari neanche parlandone, se non fosse stato per il suo giudizio completamente sbagliato sul mercato dei bond nel 2011 – un errore di valutazione basato sulla sua indisponibilità, o più precisamente sul suo rifiuto, a riconoscere le realtà del mondo della trappola di liquidità.
Ma Gross non fu in nessun modo solo nel fare quegli sbagli. In effetti, il 2011 fu una specie di annata d’oro per la cattiva analisi macroeconomica da parte di persone che non avevano scusanti per la loro ostinazione nell’errore. E qua è il punto: a parte Gross, a fatica si trova qualche eminente ostinato che abbia pagato un qualche prezzo per i propri errori.
Si pensi a questo: il 2011 fu quando Bowles e Simpson pronosticarono una crisi della finanza pubblica da lì a due anni. Non c’è mai stato un cenno di crisi, ma i due stanno ancora ricevendo un trattamento riverente da parte dei media della Capitale.
Il 2011 fu anche l’anno nel quale Paul Ryan mise in guardia Ben Bernanke perché stava “svalutando” il dollaro, sostenendo che la crescita dei prezzi delle materie prime era il preannuncio di una inflazione fuori controllo; la Banca Internazionale dei Regolamenti avanzò un argomento simile, per quanto con un po’ di meno di Ayn Rand. Sbagliarono completamente, ma Ryan è ancora il leader intellettuale del Partito Repubblicano e la BIR è ancora trattata come una fonte di saggezza.
La differenza, naturalmente, è che Gross mise in gioco soldi effettivi degli investitori. Ma non dovreste considerare che questo implichi che il motivo del profitto porta alla chiarezza intellettuale; Gross è stato costretto ad andarsene dalla Pimco, ma non ho visto alcun articolo di giornale collegare ciò al suo utilizzo di modelli macroeconomici sbagliati.
By mm
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