Oct 3 10:59 am
Brad DeLong tries at some length to rationalize Bill Gross’s insistence in 2011 that interest rates were about to spike. But while it’s nice to be charitable, to attempt to put the best face on someone else’s arguments, it’s also important to look at the argument someone was actually making. And the reasoning of Gross and others was much cruder and a lot more foolish than Brad acknowledges. I know because I was involved in the debate in real time.
For Gross wasn’t arguing that rates would rise sharply once people understood that the economy would normalize in the near future. He was arguing that rates were being suppressed right now by the Fed’s purchases of Treasuries, and would spike as soon as those purchases ended (which they did, for a while, in June 2011.) Here, for example, is one report: Gross warns QE2’s end could sink markets.
This was wrong on multiple levels. Not only did it ignore the fundamental reasons rates tended to stay low in a deleveraging world, not only did it overestimate the impact of QE, but it also assumed that the rate of Fed purchases — the flow of QE — was what mattered, when sensible people argued that the stock of assets the Fed held mattered. I wrote all about this at the time.
If you find it hard to believe that such a smart guy could make such a poor argument, well, that’s the world we’re living in.
Il Bill Gross idealizzato e quello effettivamente esistente
Brad DeLong cerca in qualche misura di razionalizzare l’insistenza di Bill Gross nel 2011, secondo la quale i tassi di interesse erano prossimi ad un rialzo. Ma se essere indulgenti, tentare di considerare le cose migliori negli argomenti di qualcun altro, è segno di gentilezza, è anche importante osservare gli argomenti che egli stava effettivamente avanzando. Ed il ragionamento di Gross e degli altri era molto più rozzo e molto più infondato di quello che Brad riconosce. Lo so, perché in quel momento ero coinvolto in quella discussione.
Giacché Gross non stava sostenendo che i tassi sarebbero cresciuti bruscamente nel futuro prossimo, una volta che l’economia si sarebbe normalizzata. Egli sosteneva che in quel momento i tassi venivano soffocati dagli acquisto dei Buoni del Tesoro da parte della Fed, e sarebbero risaliti appena quegli acquisti fossero terminati (la qualcosa, per un periodo, accadde, nel giugno del 2011). Ecco, ad esempio, una relazione: Gross mette in guardia che la fine della seconda ‘facilitazione quantitativa’ potrebbe affondare i mercati [1].
Questo era sbagliato in molti sensi. Non solo ignorava le ragioni fondamentali per le quali i tassi tendevano a restare bassi in un mondo che riduceva il rapporto di indebitamento, non solo sovrastimava l’impatto delle facilitazioni quantitative, ma assumeva anche che il ritmo degli acquisti della BCE – il flusso di tali facilitazioni – era ciò che contava, quando le persone sensate sostenevano che era la riserva degli asset detenuti dalla Fed che contava. Scrissi a quel tempo su tale argomento.
Se trovate difficile credere che una persona talmente intelligente possa avanzare un argomento così modesto, ebbene, è questo il mondo in cui viviamo.
[1] In connessione, quelle parole sono il titolo di un articolo sulla rivista Fortune.
By mm
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